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14 anni fa
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Capolinea, Oca Bianca, Rolling Stone, Rainbow, Music Drome, Casa 139... e quì mi fermo. Sarebbe assai lungo l'elenco dei locali, più o meno storici, che hanno abbassato la serranda definitivamente negli ultimi anni. Motivi economici? Bassa frequenza? Tasse? Svariate le motivazioni. La maggior parte dei locali per musica live di Milano sono stati chiusi per provvedimenti della Polizia Annonaria.

L'istituzione, alle dipendenze del Comune,  si occupa dello stato di locali di pubblico spettacolo (discoteche, manifestazioni all'aperto) e di ogni forma di spettacolo svolta nel territorio. Essa opera in stretta collaborazione con il Settore Autorizzazioni Commerciali. Ha un organico attuale di svariati agenti coordinati da un Funzionario. E' deputata a verificare che i locali pubblici  rispettino le norme di sicurezza vigenti. Ma, di fatto, hanno, per anni, operato in città, come censori della notte. Secondo la logica Morattiana che vuole una Milano estremamente efficace il giorno e spenta dalle ore 21,00 in poi. La musica live è un evento artistico/culturale che trova la sua espressione, da sempre, durante le ore serali. I giovani musicisti emergenti faticano a trovare locali, in Milano, dove possono esibirsi. I pochi siti rimasti, ritenuti a norma ed economicamente solidi, riservano le loro date ad artisti di spessore nazionale o internazionale. Questo ha provocato una grave ferita al panorama musicale giovanile emergente. Ecco perchè i giovani, esasperati, sono costretti ad occupare illecitamente, immobili abbandonati per trasformarli in Centri sociali o Spazi Pubblici Autogestiti che dir si voglia. Perchè l'Amministrazione Comunale non concede loro spazi di sorta. Le sale prova hanno prezzi inaccessibili, le sale da concerto scarseggiano, quindi...

Questo uno dei motivi per cui ho deciso di candidarmi come Consigliere in due zone (la 9 e la 2). Cercherò, se eletto, di individuare le aree, site in luoghi lontani da abitazioni residenziali, che possono essere trasformate in sala concerto e/o sala prove per poi concederle in gestione, tramite concorso pubblico. Naturalmente, l'Amministrazione Comunale si dovrebbe fare carico delle spese o, almeno, di parte di esse.

Non dimentichiamoci che se Roma è da sempre considerata la capitale del cinema, Milano è (o meglio, era) la capitale della musica. Non obblighiamo musicisti, musicanti e semplici appassionati ad uscire dalla città per "battere quattro".

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