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I primi sono stati quelli che hanno rovinato Milano.

Ecco ora pare arriviamo anche noi (in nome della difesa della Storia).

http://milano.corriere.it/milano/notizie/cronaca/12_ottobre_20/cancello-arco-pace-inferriata-difesa-storia-2112340704515.shtml


Ritorno al passato: la porta monumentale protetta da vandali e bivacchi

Cancello all'Arco della Pace
«Va difesa la nostra storia»

Inferriata antidegrado nell'aiuola di piazza Sempione









MILANO - Porta chiusa. L'Arco della Pace sarà recintato, isolato, difeso da una cancellata - alta due metri e venti - che circonderà l'aiuola verde al centro di piazza Sempione. Poche storie, bisogna proteggere la Storia di Milano: «Dobbiamo evitare i bivacchi, i graffiti, i falò, danneggiamenti - conferma l'architetto Alberto Artioli, il soprintendente ai Beni monumentali e paesaggistici -. Le segnalazioni si stavano accumulando ed erano diventate allarmanti». La porta monumentale è assaltata dai vandali della movida selvaggia, spesso imbrattata e ancor più spesso ridotta a pisciatoio. Una notte, racconta Artioli, la polizia ha persino trovato un gruppo di giovani scalatori aggrappati ai marmi. Ecco: per escludere arrampicatori, writer e incontinenti, le Belle arti rialzeranno quell'inferriata che già i progettisti vollero regalare all'Arco della Pace nell'Ottocento.

Non è un'operazione nostalgia, ma un ritorno all'antico sì. L'Arco sarà riparato dai rischi. Avrà quella recinzione che in molti - dalla Curia ai comitati, da Massimo Cacciari a un fronte politico trasversale - chiedono da tempo anche per le Colonne di San Lorenzo. In piazza Sempione c'era, fino all'inizio del Novecento, e su quell'impronta sarà ricollocata. Di più: l'inferriata sarà realizzata sul modello originale (sono state recuperate le tracce storiche e studiati i portoni che chiudono i caselli daziari ai lati dell'Arco). La Soprintendenza ha approvato il progetto esecutivo e trovato l'accordo con la ditta che eseguirà i lavori (entro l'anno). L'obiettivo è dichiarato nell'intestazione dell'appalto: «Cancellata in ferro completa di accessi carrai a protezione dell'Arco della Pace». Costo dell'operazione: circa 100 mila euro. Larga parte dell'investimento sarà sostenuta dalla maison di Roberto Cavalli, lo stilista-mecenate che ha scelto proprio l'Arco della Pace per festeggiare l'anniversario della casa di moda e presentare le ultime collezioni.

La porta venne iniziata da Luigi Cagnola nel 1807, in piena euforia napoleonica. L'architetto aveva costruito due terzi dell'opera quando le truppe dell'imperatore vennero travolte e sconfitte a Waterloo dalla coalizione degli Stati europei: era il 18 giugno 1815, «la giornata del destino», e Cagnola fu costretto a interrompere i cantieri. L'Arco venne completato dopo il 1826 (da Francesco Peverelli e Francesco Londonio), su ordine di Francesco I d'Austria, e dedicato alla Pace di Vienna del 1815. Fu lo stesso imperatore Ferdinando I d'Austria a inaugurare l'opera il 10 settembre del 1838 (con la sestiga decorativa in bronzo disegnata da Abbondio Sangiorgio e posizionata a 25 metri d'altezza). «La porta di piazza Sempione è una testimonianza storica straordinaria - dice Artioli - che non può essere abbandonata all'incuria e al malcostume».

L'Arco è stato restaurato negli anni scorsi con un investimento pubblico statale di 700 mila euro: i marmi sono stati ripuliti dallo smog, le fratture ricucite, i bronzi risanati e lucidati. La nuova cancellata, avverte la Soprintendenza, sarà permanente e chiusa 24 ore al giorno: «Apriremo gli accessi solo per visite guidate e manifestazioni celebrative». È la linea - o meglio, il limite invalicabile - che il ministero ha già seguito in piazza Colonna, a Roma, dove una rete protettiva circonda la Colonna di Marco Aurelio di fronte a Palazzo Chigi. Ora tocca a piazza Sempione. Per le Colonne di San Lorenzo, chissà.

Armando Stella 20 ottobre 2012 | 12:27

avatar Lorenzo Pozzati 12 anni fa
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Pare sia una decisione della Soprintendenza alle Belle Arti e non comunale, contro la quale mi auguro il sindaco si appelli.
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Ennesima sconfitta in cui non si spezza la catena causa-effetto ma ci si adegua piegandosi all'evidenza. Degrado, mancanza di rispetto, poca sorveglianza, stupidità umana sono causa di comportamenti sbagliati...