Una vita che è valsa: un anno fa la scomparsa di Onorina Brambilla
Ciao "Sandra",
un anno fa venivi a mancare.
Sembra ieri che, partigiana, ti spendevi per la conquista della libertà.
Ogni antifascista ti porterà sempre nel cuore.
Questo post per onorarti e ricordarti con affetto - con tuo marito - e per riflettere su chissà quante persone ci sono, di spessore umano, civile e sociale come il vostro, magari anziane, malate, sole, che come voi hanno dato tanto alla nostra città e delle quali, nella frenesia del vivere, non ci accorgiamo/ricordiamo.
A voi e a tutte loro, dovunque siano e da dovunque provengano, un fraterno abbraccio pieno d'amore.
«Onorina Brambilla cresce in una famiglia operaia e antifascista. La sua storia come partigiana, dall'8 settembre del 1943, nei Gruppi di difesa delle donne prima e poi nei GAP con il nome di battaglia "Sandra", è un fulgido esempio del percorso condiviso da tante donne italiane che non esitarono ad abbandonare la casa, il lavoro e gli affetti per dare il loro contributo, decisivo per la vittoria della lotta d'insurrezione, battendosi contro l'occupazione della Germania nazista e il sorgere della Repubblica Sociale Italiana di Mussolini. Una vita di impegno e sacrificio, schierata con il 3° GAP "Egisto Rubini", un piccolo ma agguerrito e determinato gruppo che, agli ordini di Giovanni Pesce, comandante "Visone", compì imprese leggendarie, disperate e impossibili, nel cuore di Milano, contro obiettivi strategici tedeschi e repubblichini. Arrestata a Milano il 12 settembre 1944, in seguito a delazione, venne torturata nel carcere di Monza dallo spietato sergente Wernig delle SS. Successivamente venne internata nel lager "di transito di polizia" di Bolzano dove, nonostante il dramma della prigionia, riuscì a partecipare alle attività di una sezione del Comitato clandestino di liberazione nazionale e alla formazione di una cellula del PCI. Liberata il 30 aprile 1945, tornò a casa a piedi, con una marcia a tappe forzate insieme ad altri compagni, attraverso la Val di Non e i passi della Mendola e del Tonale. Giunta a Milano, riabbraccerà la famiglia e il suo comandante "Visone", Medaglia d'oro della Resistenza ed Eroe Nazionale, di cui il 14 luglio 1945 diverrà la compagna di una vita».