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Giusto "includere gli arredi fra le opere ammesse alla detrazione fiscale del 50%, così come già avviene per le ristrutturazioni edilizie", come propone il presidente di Federlegnoarredo Roberto Snaidero? 

http://milano.corriere.it/milano/notizie/cronaca/12_dicembre_11/federlegno-arredamento-mobili-incentivi-ristrutturazione-detrazione-fiscale-iva-2113113017431.shtml

Federlegno, Numeri negativi per un settore d’eccellenza del made in Italy

Legno e arredo, crolla il mercato
Una proposta «a costo zero» al governo

«Includere gli arredi fra le opere ammesse alla detrazione fiscale del 50%, come per le ristrutturazioni edilizie»

La conferenza stampa di Federlegnoarredo al Palazzo delle Stelline (Fotogramma)








MILANO - Un’emorragia di 51.651 posti di lavoro. Un addio a 10.024 imprese. Un crollo del fatturato del 33%. Una discesa in picchiata dei consumi interni (-39%), come dell’export (-13,1%) e delle importazioni (-18,7%). E’ la fotografia di un tracollo quella scattata da Federlegnoarredo (Fla). Numeri negativi per un settore d’eccellenza del made in Italy, che però è ormai prigioniero di una crisi senza precedenti e che è continuato a peggiorare nei cinque anni (2007-2012) presi in esame dal rapporto presentato oggi a Milano.

LA DETRAZIONE - Come salvarsi? «Occorre includere gli arredi fra le opere ammesse alla detrazione fiscale del 50%, così come già avviene per le ristrutturazioni edilizie», risponde il presidente Roberto Snaidero. Il numero uno di Fla lancia questo appello al governo perché inserisca un emendamento al «Decreto sviluppo», con la speranza che «non cada nel vuoto come la richiesta lanciata durante l’ultimo Salone del mobile al premier Monti affinché abbassasse l’Iva al 4%». No agli incentivi per la rottamazione dei vecchi arredi, sottolineano in coro i vertici dell’associazione di categoria; sì invece a una politica economica che aiuti il legnoarredo, un comparto che nel nostro Paese oggi dà lavoro a 373 mila addetti (nel 2007 erano 425 mila), che conta su 69 mila aziende (cinque anni erano 79.657), ma che ha visto i consumi precipitare da 33,7 a 20 miliardi nell’ultimo quinquennio. «Soprattutto il ramo dell’arredo è stato trascinato al ribasso (-19,7%) dalla crisi dell’edilizia, dalla caduta dei redditi reali delle famiglie e dal blocco dell’erogazione dei mutui che hanno inciso profondamente sull’indotto della casa», spiega Giovanni Anzani, vicepresidente di Fla.

L'OCCUPAZIONE - Se il business dell’arredo è in caduta libera (-31,5% del fatturato, bruciati 8,3 miliardi di euro nel periodo 207-2012), preoccupa anche il fronte occupazionale. Solo nei primi undici mesi di quest’anno in Italia sono sparite 2.400 aziende, i posti di lavoro andati in fumo sono stati 8.200, il monte ore di cassa integrazione è esploso con un più 697%. E le previsioni per il 2013 non sono incoraggianti: «Se non ci sarà un rilancio dei consumi, se le tasse non scenderanno, se il credito alle medie, piccole e piccolissime aziende che compongono il sistema legno-arredo continuerà a essere congelato, il nostro settore rischia seriamente di collassare», osserva il presidente Snaidero. E’ un grido d’allarme che non ha precedenti quello lanciato oggi dai vertici di Federlegnoarredo.

A COSTO ZERO - Un Sos che si traduce in una richiesta concreta al governo e al parlamento: «E’ vitale per il comparto che anche gli arredi rientrino fra le opere ammesse alla detrazione del 50% fino a un tetto massimo di 96 mila euro - spiega Giovanni De Ponti, direttore generale e amministratore delegato di Fla -. Un’iniziativa che ha incassato il parere favorevole dei costruttori edili, degli artigiani e dei sindacati. Abbiamo già calcolato, e il ministero delle Attività produttive può confermarlo, che tale provvedimento per lo Stato è a costo zero, mentre per le nostre imprese potrebbe generare un incremento del fatturato che stimiamo in 1,2 miliardi di euro. Sarebbe una boccata d’ossigeno cruciale dopo cinque anni durissimi».

Paolo Marelli 11 dicembre 2012 | 17:12

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Grazie Monti !!!