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Il PIN ricorre al Consiglio di Stato ma nel frattempo sta accedendo agli atti di tutte le liste presentate e AMMESSE dalla Commissione Elettorale del Comune di Milano per verificare in proprio, e se è il caso in collaborazione con gli inquirenti, se EFFETTIVAMENTE vi è stata parità di trattamento e limpidità nella procedura di presentazione e ammissione delle liste.

DICHIARAZIONE DEL PIN

Quale demo-crazia?

QUI SIAMO IN UNA DITTATURA DI SISTEMA.

Il TAR della Lombardia non ha neppure letto le motivazioni del ricorso che abbiamo presentato in cui era chiaro il pronunciamento del CONSIGLIO DI STATO circa la FACOLTA’ di nomina dei DELEGATI DI LISTA. (sentenza della V Sezione del Consiglio di Stato 4 marzo 2002 numero 1271*).

*”quanto l’indicazione del delegato (…) essa non costituisce un onere posto dal legislatore a pena di inammissibilità della lista, ma una norma a favore della quale i presentatori hanno, nel proprio esclusivo interesse, la facoltà di avvalersi, senza che il mancato esercizio di essa possa in qualunque modo pregiudicare l’ammissione della lista stessa”.

Il TAR ha deciso di SORVOLARE respingendo il ricorso con una motivazione “senza alcun senso giuridico”.

Il PIN è un Movimento Politico nato spontaneamente a Milano nell’ottobre 2010 ispirato dal libro scritto dal suo fondatore Armando Siri “L’Italia Nuova”, è alla sua prima esperienza elettorale e già si trova dinnanzi i meccanismi di un SISTEMA marcio e in agonia che ha cercato in ogni mezzo lecito e probabilmente illecito di fermarlo sul nascere.

Il sistema di presentazione delle liste è VIZIATO e TUTTI LO SANNO,  ma fanno finta di nulla.

Siri dichiara “In questa prima esperienza ci siamo imbattuti in diversi soggetti anche rappresentanti di istituzioni che hanno agito in danno alla presentazione della lista del PIN e di questo presenteremo esposto alla Magistratura. Nel frattempo stiamo accedendo agli atti di tutte le liste presentate e AMMESSE dalla Commissione Elettorale del Comune di Milano per verificare in proprio e se è il caso in collaborazione con gli inquirenti se EFFETTIVAMENTE vi è stata parità di trattamento e limpidità nella procedura di presentazione e ammissione delle liste, a costo di controllare firma per firma, foglio per foglio, atto per atto”.

Non accettiamo in nessun modo di SUBIRE PASSIVAMENTE l’esclusione a priori del confronto elettorale che dovrebbe essere prerogativa assoluta di qualunque “gruppo di cittadini riuniti in una lista con un simbolo con un programma”. IL PIN è nato proprio grazie alla partecipazione diretta dei cittadini che hanno risposto ai manifesti “VIENI IN LISTA”. Questo sistema di ACCESSO AL VOTO, è MARCIO,  e ce ne siamo resi conto sulla nostra pelle proprio in questa prima nostra esperienza elettorale.

In CONCLUSIONE.


VOGLIAMO PARTECIPARE AL VOTO AMMINISTRATIVO PER LE ELEZIONI DI MILANO, PERCHE’  ABBIAMO UN PROGRAMMA, UN CANDIDATO SINDACO, UNA LISTA REGOLARMENTE PRESENTATA. GLI ELETTORI DEVONO AVERE L’ULTIMA PAROLA. SE LA MAGISTRATURA VERIFICHERA’ IRREGOLARITA’ DOPO IL CONTROLLO DI TUTTE LE LISTE ALLORA SI RIFACCIANO LE ELEZIONI E SI DICHIARI IL FALLIMENTO DI QUESTO SISTEMA.

LA NOSTRA CAMPAGNA ELETTORALE PROSEGUE!!

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