14 anni fa
0 consensi
Segnala Segnala come rilevante - Segnalato rilevante da 0 persone.

Tutti i giorni su Affari Italiani (www.affaritaliani.it), la prima testata giornalistica on line diretta da Angelo Maria Perrino, dialogo con Don Virginio Colmegna su fatti di scottante attualità che coinvolgono e appassionano i cittadini milanesi.

Emergenza casa per 50mila milanesi (10 maggio)

Maria Grazia Guida: Nella nostra città c'è un'emergenza di cui si parla sempre troppo poco. È l'emergenza casa. Sono 50mila i milanesi in graduatoria per una casa popolare e un terzo di loro ha un reddito inferiore ai 14mila euro all'anno. Poi ci sono altre categorie, per così dire, più sommerse, come i giovani con più di 25 anni che non riescono a lasciare la casa dei genitori, gli studenti fuori sede e i cittadini senza dimora. Stiamo parlando in totale di 180mila persone.

Don Virginio Colmegna: Il disagio abitativo a Milano è esteso e, a tratti, è drammatico. Il discorso sulla casa dovrebbe riguardare un più ampio capitolo sulle politiche abitative. Invece ci si riduce a parlare solo di nuove costruzioni e cementificazione. Una seria politica sulla casa richiede programmazione, l'impostazione di reti di servizio sul territorio, l'integrazione con il verde pubblico e, soprattutto, la realizzazione di spazi di socialità.

Maria Grazia Guida: Mettendo al centro i giovani, gli anziani, gli studenti, le giovani coppie e i nuovi cittadini. Abbiamo già più volte invocato la nascita di un'Agenzia per la casa, vale a dire di un ente a diretto contatto con l'amministrazione comunale, che coordini le politiche sul territorio dei vari assessorati in collaborazione con l'Aler. Ma anche un'Agenzia aperta ai cittadini, che possono recarsi a uno sportello ed essere messi in contatto con gli enti locali e le società di gestione degli immobili.

Don Virginio Colmegna: Manca soprattutto una mappatura reale del fabbisogno abitativo, la cosiddetta domanda inevasa, che non riesce a trovare risposta nel libero mercato. Stiamo parlando delle categorie più fragili. Oltre ai già citati giovani e anziani, ci sono anche emigrati senza permesso di soggiorno, mariti separati, lavoratori precari. Spesso queste fasce di persone si rifugiano in situazioni abitative illegali o non dignitose. Mentre gli alloggi sfitti in città sono 80mila, c'è qualcosa che non va.

Maria Grazia Guida: Una soluzione che abbiamo più volte lanciato è la creazione di un immobiliare sociale. Si tratta di favorire cooperative e associazioni del terzo settore che, “mettendosi in mezzo” tra piccoli proprietari impauriti dall’assenza di garanzie nel mercato dell’affitto e possibili utenti alla ricerca di prezzi di locazione abbordabili, propongano contratti fiduciari ad personam, e contribuiscano così a re-immettere sul mercato migliaia di alloggi oggi sfitti a prezzi realmente calmierati.

Nessuna risposta inviata