Nuove regole per la sosta, nuove isole ambientali - mi raccomando: semplicità e chiarezza, caro Pisapia

Perché? Non sono chiare le regole?

Le ZTL sono contrassegnata da cartelli che tutti i patentati sono tenuti a conoscere, il prezzo del parcheggio è scritto su tutti i cartelli che segnalano il parcheggio a pagamento e anche i bambini sanno che se parcheggi in sosta vietata o entri in una ZTL senza il permesso prendi la multa.

Più semplice di così.

Su questo fronte il comune potrebbe fare un uso maggiore della segnaletica orizzontale (quella disegnata sull'asfalto) che si nota di più; sono d'accordo nel dire che è molto facile per un automobilista entrare in una ZTL senza accorgersene (due volte è capitato anche a me e sono riuscito a scampare alla multa perché mi sono fermato prima delle telecamere e ho fatto retromarcia).

Oggi ho avuto cattive notizie e sento l'esigenza di parlar male dei nostri cari burocrati politico/amministratori.

Una città "smart" intelligente accoglie a sè i lavoratori e i turisti, i quali hanno soldi da investire e li investono nel modo più migliore, più più fantastico, più più più intelligente, ovvero nel lavoro dei cittadini, arricchendo la città proprio a partire dalla sua parte sana, mettendo in moto un'economia sulla quale poi lo stato, la regione, la provincia e il comune possono fare un giusto prelievo fiscale per mantenere i servizi pubblici ai cittadini.

Chiaro, semplice, lo capirebbe anche un bambino: un imprenditore o un turista arriva in città con 100€ da investire (in cibo, albergo, visite, souvenirs, o progetti lavorativi).

I cittadini laboriosi gli offrono questi servizi, e migliori sono più il visitatore sarà invogliato a tornare e spendere altri soldi.

Questi soldi arricchiscono la città e il suo mercato perché provengono dall'esterno.

Nel frattempo l'oste, il ristoratore, l'artigiano, la guida, ecc., che lavorano, per svolgere la loro attività hanno bisogno di strumenti, materie prime, vivande dipendenti... quindi reinvestono parte dei loro guadagni e danno da lavorare ad altri cittadini.

Semplice, semplicissimo e maledettamente performante, tanto che nei secoli questo semplice meccanismo ha permesso a molte città di prosperare, città che si trovavano su vie di comunicazione (come Milano) e sapevano offrire servizi e comodità ineguagliabili nella loro zona.

E questo le ha rese ricche, tanto ricche da poter pagare delle giuste tasse ed ottenerne in cambio servizi pubblici moderni e meravigliosi.

Mò quegli incapaci che ci governano questa cosa non la capiscono e pensano che per rendere una città ricca e prospera i soldi vanno dati direttamente al comune.

Chi arriva e parcheggia paga un balzello, chi visita un museo o una chiesa paga un balzello, chi entra in centro città paga un balzello, ai negozzi e agli artigiani viene chiesto di pagare tasse mostruose in anticipo e per operare devono sottostare agli stessi balzelli cavillosi che sono stati inventati dal comune, in alcuni posti c'è perfino una tassa di soggiorno.

Il povero turista/investitore arriva con i suoi 100 euro da spendere e prima ancora di aver fatto qualcosa se ne ritrova la metà in tasca, coi restanti 50 deve scegliere con attenzione cosa fare perchè i prezzi sono stratosferici, e prima lascia la città meglio è.

Dei suoi 100€ solo 25 vanno ai cittadini che lavorano (e tengono su l'economia), gli altri 75 vanno filati nelle casse del comune che li reinveste come sappiamo, attraverso gare d'appalto che sono vinte da ditte di altre città/regioni e comunque fanno lavorare un pugno di extracomunitari (ma anche italiani sottopagati ormai) e fanno arricchire i soliti noti che danno in sub-appalto.

I visitatori sono scoraggiati ad arrivare e permanere, meno soldi che entrano e più che escono verso fondi di investimento finanziari senza passare dai cittadini lavoratori.

Allora il comune, per mantenere i sevizi ai cittadini, aumenta le tasse e le imposte ai cittadini stessi, che si ritrovano a pagare di tasca loro i servizi pubblici, spesso mal gestiti, e affidati a gente che nulla centra con la città e reinveste i soldi in circuiti esterni.

La classica situazione demenziale in cui verrebbe da ridere se non ci fosse da piangere.

Da milano.repubblica.it:

http://milano.repubblica.it/cronaca/2013/10/06/news/i_politici_difendono_i_pass_sosta_a_milano_non_servono_altri_tagli-67982406/

Pass sosta, i politici non rinunciano: "Qui a Milano non servono altri tagli"

Fronte bipartisan a Palazzo Marino dopo che è stato reso noto l'elenco con l'assegnazione degli oltre 1.500 permessi per parcheggiare gratis: "Abbiamo bisogno di girare la città per fare al meglio il nostro lavoro"
di ILARIA CARRA

I consiglieri comunali di Milano non rinunceranno al pass per la sosta. Perché, rivendicano loro, non è un privilegio ma un aiuto per svolgere la propria attività. Il consigliere che fa bene il suo lavoro, dicono, deve girare al servizio del cittadino. Da destra a sinistra, l’aula di Palazzo Marino sul tema pass per posteggiare liberamente sulle strisce gialle e blu si autoassolve: nessuno scandalo. Erano 1.764, un anno fa, i contrassegni per il parcheggio libero ovunque. Oggi, dopo la riforma del Comune, sono scesi a 1.574, 200 in meno. E via via che scadono potrebbero in teoria ancora ridursi.

L'elenco dei titolari di pass per la sosta gratuita

Dopo che il sindaco Giuliano Pisapia un anno fa ha rimesso mano alle ordinanze cambiando alcune regole, ma di fatto mantenendo la possibilità per i politici in carica di richiederlo, l’aula ha demandato alla giunta la facoltà di decidere, di volta in volta, sulle cariche istituzionali. Ma molti pass, rimarcano a Palazzo Marino, servono a tecnici per i sopralluoghi: in quota Palazzo Marino e partecipate se ne contano 635, quasi la metà del totale. L’altra si divide tra enti pubblici, uffici giudiziari, welfare. Poi ci sono i giornalisti e il mondo della politica: dal parlamento al consiglio comunale in tutto 187 (e non 189 come dicono gli elenchi: il consigliere provinciale pd Valeria Molone dice di aver rinunciato, come Marilisa D’Amico che ha appena lasciato il consiglio comunale). 

A Palazzo Marino solo in cinque non ce l’hanno: il radicale Marco Cappato, il grillino Mattia Calise, i pd Marco Cormio e Alessandro Giungi (subentrato in aula a marzo al posto di Carmela Rozza, diventata assessore) e Riccardo De Corato, FdI, che però ne ha uno in quota Regione. Gli altri ne sono tutti muniti. E lo difendono. «Io lo uso la mattina, per andare dai cittadini — dice il leghista Igor Iezzi — mi aiuta perché risparmio tempo. Se lo dovessero togliere mi andrebbe anche bene, ma sarebbe un danno. Non ritengo sia un privilegio, fa parte dell’attività del consigliere se svolta opportunamente». Alcuni si dicono pure pronti a farne a meno, se la giunta dovesse mai optare per abolirli.

Lo ritiene anche il capogruppo pd Lamberto Bertolé: «A luglio, con la riforma sulla sosta, abbiamo dato il compito alla giunta di decidere sulle cariche istituzionali: è evidente a tutti che per i consiglieri comunali non si tratta di casta ma solo di servizio e non ne farei una questione di principio. Detto ciò si possono anche togliere: decida la giunta». Molti dicono di non usarlo, in realtà. «Io vado in moto — spiega il consigliere Mirko Mazzali (Sel) — Non lo uso quasi mai, ma per solidarietà ai colleghi che lo usano non lo restituisco perché non mi piace fare il primo della classe. In tanti lo usano per partecipare a dibattiti in giro, e non credo sia un privilegio. Se lo togliessero non avrei alcun problema».

Anche il capogruppo del Pdl, pur avendolo, dice di non usufruirne: «Non vado molto in macchina — dice Alan Rizzi — Il pass mi capita ogni tanto di usarlo, quando vado magari a parlare con qualche associazione sul territorio. Se lo si usa in modo corretto, per questioni istituzionali, non lo vedo per nulla come un privilegio. Ogni consigliere poi risponde alla sua coscienza». È una parte del lavoro da consigliere, si rivendica a destra e a sinistra. «I politici si giudicano dai fatti — dice il pd Carlo Monguzzi — sarebbe utile guardare al numero di presenze in consiglio».

(06 ottobre 2013)

No ti sbagli, a nessuno dei miei due genitori (mio papà lavora ad Assago) l'azienda paga il pass per parcheggiare o il rimborso a chilometraggio e anche per questo i mei gentitori vanno al lavoro in bici o con i mezzi pubblici (anche questi non pagati dall'azienda). Se il problema è che devi restare fino a notte fonda ti ricordo che le strisce blu sono a pagamento solo fino alle 19 quindi non vedo il problema, intanto tu puoi utilizzare questo bel pass anche per andare a fare la spesa o andare a trovare un amico e non me ne frega niente se poi non lo utilizzi per questo, tu hai questo privilegio e io no.

Domanda: la mancanza di questo pass verrebbe ad inficiare sul tuo lavoro da consigliera? Lavoreresti peggio se non avessi il pass? Se la risposta è NO allora questo pass è solo l'ennesimo privilegio che allontana gli amministratori dai veri disagi dei cittadini.

E poi sinceramente, non te l'ho mica chiesto io di candidarti a consigliere, come si dice: "Hai voluto la bicicletta? Pedala!". Ci sono una miriade di persone a Milano che lavorano e poi svolgono una attività di volontariato per la quale non hanno il pass, ma loro lo fanno lo stesso perché ci credono.

Ed è ancora più aberrante il fatto che un assessore (Maran) che promuove la mobilità sostenibile si faccia dare il pass per parcheggiare l'automobile. Promuovere la mobilità sostenibile vuol dire credere fermamente che spostarsi senza l'utilizzo dell'automobile sia possibile, se hai bisogno di un pass forse non hai ben capito cosa sia la mobilità sostenibile. Io che credo nella mobilità sostenibile ho comprato da Rossignoli una mantellina apposta per le biciclette e uso la bici sempre, a qualsiasi ora, in tutto il territorio del comune e anche quando piove o fa freddo.

Io non dubito che tu utilizzi il pass in modo onesto e consapevole, magari si comportassero tutti come te! Non voglio fare antipolitica ma personalmente sono convinto che la maggioranza (o almeno una buona parte) dei politici utilizzino questi pass anche per motivi non inerenti alla politica (molte volte mi capita di andare in giro e vedere parcheggiate auto con il pass del comune in posti che nulla c'entrano con la politica o il comune).

Ma comunque io vedo la politica come un servizio che un cittadino, di sua spontanea volontà, fa al paese; e come esistono persone che studiano 10 anni medicina per poi rinunciare allo stipendio di 3000 euro al mese per andare in Afghanistan con Emergency, penso che se uno ci crede veramente non ha bisogno del pass per poter migliorare le cose ma anzi dovrebbe essere proprio il politico il primo a voler pagare la tassa che lui stesso ha emesso, proprio perché la ritiene giusta. Far pagare le strisce blu non è un modo per fare cassa o per spennare i cittadini ma è il prezzo da pagare per poter occupare il suolo pubblico di Milano e chi ha messo la tassa dovrebbe essere il primo ad essere convinto che sia giusto pagarla.

A Milano i pass sono circa 1 500 su più di 1 Milione di residenti (ma bisogna aggiungere anche tutti i non residenti che entrano costantemente a Milano), dunque le cose sono due

1. o il pass non è per nulla utile al consigliere, il quale potrebbe benissimo farne a meno;
2. oppure anche se effettivamente i pass sono necessari per permettere al consigliere comunale di svolgere il proprio dovere con serenità, sicuramente a Milano non sono solo 1 500 le persone a cui per lavoro farebbe comodo questo pass;

dunque in ogni caso il pass è un privilegio, che sommato a tutti gli altri fa perdere di credibilità la politica, e i politici potranno continuare a ripetersi che questi non sono privilegi ma quanti voti dovranno perdere ancora per accorgersi che la gente non ci crede più? Questa potete anche chiamarla antipolitica, ma in una democrazia dove decide la maggioranza, chi decide cosa è antipolitica e cosa non lo è?

Beh, 500 euro al mese, contando che il consigliere ha tutto il diritto di svolgere il lavoro che faceva prima grazie ai vari permessi dati per legge, mi paiono abbastanza per poter parcheggiare l'automobile no? E comunque se lo stipendio è poco si aumenta, non si da il pass. Ti piace come si fa nelle aziende? benissimo! Il consigliere fa richiesta giustificata al comune e riceve il gratta e sosta, ma il pass "parcheggi dove e quando vuoi" è una aberrazione.

PS: il giovanissimo studente non chiede i soldi a papà e mamma, semplicemente va in giro in bicicletta o con il tram, come del resto fanno tutti i suoi colleghi consiglieri meno giovani che hanno rinunciato al pass.

Lo stipendio del mondo del lavoro è diverso dallo stipendio del politico.

Nel mondo del lavoro si parte dal presupposto che al lavoratore non gliene frega niente di impegnarsi e prendersi delle responsabilità per la sua azienda, nel privato il principio è "o mi paghi o col cavolo che lavoro per te", dunque io devo dare 100 mila euro all'anno e l'auto aziendale al dirigente della mia azienda altrimenti quello non ha alcuna motivazione per assumersi le responsabilità e lavorare bene.

Per il politico è diverso, un buon politico dovrebbe essere motivato a lavorare indipendentemente dallo stipendio che prende, proprio come quando si sceglie di fare volontariato, non si entra in politica per portare a casa uno stipendio ma per migliorare il paese. È ovvio che i nostri politici non devono fare la fame ma è anche sbagliato distaccarli troppo dalla vita delle persone normali offrendo loro pass, biglietti gratis, rimborsi spese e sconti vari che evitano loro tutti quei problemi di vita quotidiana che incontrano le persone.

Io non pago il politico per lavorare come avviene in una azienda ma lo pago per permettergli di svolgere il suo lavoro in maniera dignitosa e rappresentare al meglio il cittadino e non si può dire che quelli che chiedono una riduzione degli stipendi e dei privilegi della politica vogliono che i politici facciano la fame, è un insulto alla gente normale dire che uno che si riduce lo stipendio a 3000 euro netti al mese e rinuncia ad un pass per parcheggiare o a i biglietti per lo stadio fa la fame e fa fatica a mantenere la famiglia.

E poi, come dici tu, bisogna evitare che avvengano degli abusi e per fare questo ci vuole trasparenza, dunque è giusto pagare le trasferte dei politici ma è anche giusto che tutti i cittadini possano facilmente controllare quante e quali trasferte ogni politico si è fatto rimborsare.

Mi piacerebbe capire bene a cosa servono questi pass.

Cioè, dato che si afferma che non sono un privilegio di una élite, o di una casta, sarebbe bene chiarire quale è il motivo, la finalità per cui vengono concessi. E, se la finalità esiste, verificare che essa non venga travisata.

Anche perché questi permessi non sono solo due o tre, ma oltre un migliaio...

Si afferma che molti pass "servono a tecnici per i sopralluoghi". Però non sono concessi solo a tecnici.

Ai politici servono per l'attività istituzionale: in che modo? Siamo sicuri che sia questa la soluzione più efficiente ed efficace? Ad esempio, la stessa attività potrebbe svolgersi con il mezzo pubblico o con il bike sharing?

E ai giornalisti?

Insomma, la trasparenza su questi temi va garantita sempre.

O il mio è solo un sussulto di demagogia?

Mi sembra che si esageri un po'.  Dopo tutto fanno un servizio cedendo il loro tempo, farli anche pagare mi sembra troppo.  Bisogna trovare una soluzione alternativa.  Dare il Pass totale mi sembra esagerato e sbagliato. Non si può ridurlo a 4 ore/giorno, magari scelte (una volta per tutte) secondo le esigenze di ciascuno?  Oppure ogni sede di zona dispone di permessi di 1, 2, 3, 4, 5 ore e ciascuno ne può disporre per un totale da stabilire. Sui permessi il giorno e l'ora vengono messi all'atto della richiesta da parte dell'avente diritto.   Oppure...   Oppure...

beh, i costi dei parcheggi di solito li metti a piedi lista in nota spese.. non credo di avere mai visto una azienda che non lo accetti..

mah... ho qualche dubbio..

Pìca, Giuàn

Forti aumenti delle tariffe sulle strisce blu.

Perchè la gente deve imparare a muoversi su cuscinetti d'aria o coi mezzi pubblici.

Che pure questi ultimi sono oggetto d'aumento, perchè la gente deve imparare a muoversi come vuole, purchè facendolo impingui le casse cittadine.

Da ragazzi ricordo un detto milanese, che tradotto in italiano recitava: "Picchia, Giovanni".

Ora ho capito chi è Giovanni.

per il momento no..

Ma se tutti usassero la bici, in ottica di fare cassa:

1. sarebbero tassate le pedalate
2. la congestion charge di area C sarebbe massima sulle bici, media sui motorini, minima sulle auto a gpl, nulla sui vecchi diesel anni 80.
3. legare la bici con la catena sarebbe consentito solo alle cancellate dei condomini privati, in quanto sinonimo di ARTE. Sui palazzi pubblici invece sarebbe perseguita penalmente.
4. ci sarebbe obbligo di immatricolazione e tassa di possesso sulla bici.
5. Sarebbe obbligatoria una patente per guidare la bici, da aggiornare al max ogni 2 anni
6. Sarebbe obbligatoria una revisione periodica di max sei mesi per verificare lo stato di sicurezza del velocipede.
7. ... vado avanti?

Insomma, nell'ottica di fare cassa, si tassano i comportamenti di massa, a prescindere che siano virtuosi oppure no, l'importante è incassare.

Pedalare fa bene a te e agli altri? Ma nemmeno per sogno, se sudi e prendi freddo ti prendi l'influenza, ti metti in malattia, usufruisci di ticket sanitari e contagi altre persone, insomma sei un DISASTRO SANITARIO che ha impatti seri sul bilancio.

non sarà vero per te ma sarà vero per me.

io la bici non la posso prendere per andare al lavoro, altrimenti devo farmi la doccia in ufficio.

ma che discorsi fai..

leggo adesso e adesso intervengo.  Scusami per il ritardo.  Volevo solo informarti che il sudore agisce in maniera diversa da individuo a individuo.  A me ha fatto disperare per motivi diversi, mi sono informata dal medico che mi ha detto che loro non hanno strumenti per intervenire (a meno che non dipenda da una malattia specifica).  Mi ero informata anche perchè mi era capitata una segretaria che aveva quel problema e non c'era modo di poter aiutare (lei e me assieme)  ;-(

Vi segnalo questo comunicato stampa appena pubblicato nella discussione "Promuovere la diffusione della mobilità elettrica e ibrida..." di "Parliamo di Ambiente a Milano":

Dall'Ufficio Stampa del Comune di Milano:

AUTO ELETTRICHE. COMUNE, AL VIA RICHIESTA CONTRASSEGNO PER SOSTA GRATUITA

Oliverio

Dall'Ufficio Stampa del Comune di Milano:

MOBILITÀ. DA GENNAIO RIVOLUZIONE DELLA SOSTA IN CENTRO
Sconto Area C in 31 autorimesse e nuove tariffe su strada.  
Al via anche lo sconto del 50% grazie agli abbonamenti per la Cerchia extrafiloviaria

Milano, 21 dicembre 2013 – Da gennaio cambia il modo di parcheggiare in centro città per chi sosta per più di due ore. È stata firmata, infatti, la convenzione con 31 autorimesse all’interno della Ztl Cerchia dei Bastioni (in allegato l’elenco): a partire dalla metà del mese di gennaio, per chi sosterà in una delle strutture aderenti sarà disponibile il tagliando di ingresso in Area C a 3 euro (anziché 5).  

Un’agevolazione pensata per chi ha necessità di effettuare soste medio-lunghe, che troverà così una maggior convenienza a parcheggiare all’interno delle strutture convenzionate. Dal 7 gennaio, infatti, per chi si soffermerà sulle strisce blu del centro fino a due ore non cambierà nulla, mentre entrerà in vigore la nuova tariffa di 3 euro all’ora dalla terza ora in poi (fino al 6 gennaio restano in vigore le tariffe precedentemente vigenti). L’obiettivo è quello di incentivare la sosta lunga in struttura per liberare spazi in superficie da dedicare ad altre forme di mobilità sostenibile e a nuovi spazi per la socialità.  

Per la sosta è in arrivo anche un’altra novità: tra la fine del 2013 e i primi giorni dell’anno nuovo, presso la rete di vendita Atm  negli ambiti 43 Zara Testi (ad eccezione delle vie in zona Bicocca tariffate a 1,20 euro/ora), 34 Gallaratese, 42 Comasina, 30 Viale Monza e gli Atm Point, si potranno acquistare gli abbonamenti ordinari mensili da 40 euro validi già dal mese di gennaio, previsti per la Cerchia extrafiloviaria. Grazie a questa nuova forma di abbonamento chi parcheggia l’auto nella prima periferia per poi proseguire verso il centro con i mezzi pubblici, potrà usufruire di uno scontro di circa il 50%: oggi, infatti, chi sosta qui quotidianamente durante i giorni feriali spende circa 80 euro al mese.

Sempre da dopo le festività, infine, ma con validità dal 1° febbraio sarà possibile richiedere al Comune di Milano (con successivo ritiro presso gli Atm Point) anche gli abbonamenti mensili agevolati da 25 euro per la Cerchia extrafiloviaria e da 60 euro per la Cerchia filoviaria, dedicati a turnisti e lavoratori di esercizi commerciali e di somministrazione, con orario di lavoro di inizio precedente alle 6.30 o di fine successivo alle 21, e agli operatori locali. Stesse date di partenza e stesse modalità di richiesta e ritiro per le tessere a scalare scontate del 30% per veicoli trasporto cose, agenti e rappresentanti di commercio e strutture alberghiere, valida per tutti gli ambiti di sosta di Milano.

In allegato l’elenco delle autorimesse convenzionate.