Mi Generation Camp
Ho letto tra gli eventi questa che sembrerebbe una buona notizia: "Mi Generation Camp - I giovani hanno idea, la tua idea può cambiare Milano." dal 27 al 29 settembre 2013 alla Fabbrica del Vapore ...
Mentre leggevo il programma degli eventi però mi sono sentito infastidito da qualcosa, e in effetti, riflettendoci, non sono convinto che tutte queste buone intenzioni facciano bene alla città e ai giovani cittadini.
Nella mia idea di "politica alla gente" c'è la partecipazione dei cittadini (e tra questi anche i giovani) alla politica della loro città, e questo è il principio alla base di questo evento, ma le affinità finiscono qui.
Io credo in un sistema di coinvolgimento costante, semplice, con compiti e responsabilità chiare che si possano prestare ad un progetto serio e a lungo termine.
Il cittadino deve essere consapevole che può fare politica in prima persona, con poche regole chiare e un sistema plasmato sulla serietà e importanza del compito.
La politica non è un gioco, non è uno scherzo, è un'attività quotidiana indispensabile all'equità sociale.
Se si guarda da questa prospettiva questo evento ha natura opposta.
I giovani sono chiamati a partecipare a una festa/forum/dibattito in un contesto occasionale.
E' come se il politici di professione li omaggiassero di un'occasione per esprimere la loro opinione, come se fare politica fosse un evento eccezionale concesso a discrezione degli amministratori. L'impostazione in stile festa dell'unità o centro sociale poi toglie all'evento ogni peso di responsabilità e quindi di reale credibilità.
La politica è uno dei tanti temi trattadi di cui dibattere un po', c'è quasi l'impressione che si creda in un miracolo e da quattro chacchiere al bar si possa impostare una politica innovativa che risolve ogni problema.
Finito l'evento ci si saluta tutti fino alla prossima.
Un modo diverso di fare politica che rischia di allontanare ancor più i giovani dal modo corretto di fare politica.
Forse mi sbaglio e questo sarà solo il primo passo verso un reale coinvolgimento della popolazione, fino alla restituzione di un po' di quel potere decisionale che oggi è ostaggio di troppi interessi personali.
Speriamo bene.