11 anni fa
0 consensi
Segnala Segnala come rilevante - Segnalato rilevante da 0 persone.

L'assassino di Ramelli fa carriera: è diventato primario in Puglia

http://www.ilgiornale.it/news/l-assassino-ramelli-fa-carriera-diventato-primario-puglia.html

Antonio Belpiede nel '75 partecipò a Milano al pestaggio del giovane del Msi: «Ero di estrema sinistra, vado a testa alta. La mia condanna? Fu ingiusta...»

 
Lo aspettarono sotto casa, a Città Studi. E lo aggredirono selvaggiamente a colpi di chiave inglese. Sergio Ramelli, studente dell'istituto Molinari con simpatie per il Msi, cercò di difendersi, ma non ebbe scampo. Rimase in coma quarantasette giorni, morì il 29 aprile 1975. Non aveva ancora diciannove anni, era un ragazzo o poco più, ma per il servizio d'ordine di Avanguardia operaia il suo fascismo meritava una lezione. Definitiva. E così fu.

Quell'episodio raggelante torna ora d'attualità, perché uno dei protagonisti di quella storia, Antonio Belpiede, condannato a 7 anni per omicidio volontario, è diventato primario. Sì, primario del reparto di ostetricia e ginecologia dell'ospedale di Canosa di Puglia. Belpiede non ha vinto una gara, perché il concorso si terrà solo nei prossimi mesi, ma un anno fa, quando si liberò il posto, i vertici della Asl Bat (Barletta-Andria-Trani) hanno scelto lui fra i candidati all'incarico. Così, sia pure in forma provvisoria, Belpiede è diventato dirigente dello Stato. Nulla di irregolare, per carità, semmai un problema di opportunità che il direttore generale della Asl Rocco Pianosa, area Rifondazione comunista, rispedisce al mittente: «Alla direzione della Asl risulta che il dottor Belpiede non abbia al momento alcuna pendenza penale. Il dottor Belpiede è stato nominato direttore facente funzione dell'Unità operativa di ostetricia e ginecologia dell'ospedale di Canosa dopo una valutazione di tutti i curricula dei medici del reparto. A breve sarà espletato il concorso per nominare il primario».

Ancor più netto l'interessato: «Io vado avanti a testa alta. Non ho partecipato a quell'azione, non ho ucciso nessuno, sono innocente, ho subito una condanna vergognosa. Certo, ero membro del Servizio d'ordine di Avanguardia operaia, ma non so nulla dell'omicidio Ramelli. So invece che dopo la laurea in medicina tornai in Puglia e ho dedicato una vita al lavoro e all'impegno per i pazienti. Quel posto, per quanto provvisorio, è il premio per anni e anni di fatica e abnegazione».

Certo, la storia giudiziaria di molti episodi degli Anni di piombo è ancora controversa. Nel caso di Ramelli la verità arrivò solo dopo dieci anni, grazie all'indagine condotta a metà degli anni Ottanta da Guido Salvini e Maurizio Grigo. Con tenacia e dopo moltissimi interrogatori, i giudici arrivarono alla squadra di Medicina di Avanguardia operaia. Il gruppo che aveva firmato l'omicidio. Non solo: le indagini portarono anche a scoprire, in un abbaino di viale Bligny, un gigantesco archivio in cui Avanguardia operaia aveva schedato centinaia di nemici con tanto di foto, dati biografici, appunti con le abitudini e gli stili di vita. Avanguardia Operaia aveva una lunga tradizione di militarizzazione della lotta politica. Già a maggio 69, ben prima di piazza Fontana, sul giornale omonimo si poteva leggere: «Anche il capoccia, anche il ruffiano, anche il dirigente, sono uomini come noi. Quando sono in fabbrica si fanno grossi approfittando della forza del padrone, ma quando escono diventano degli individui isolati. Sono persone fisiche che soffrono in caso di percosse, sono persone che proverebbero vivo dispiacere scoprendo la loro auto distrutta; sono persone che hanno una casa... È importante individuare il nemico, personalizzarlo, dargli nome e cognome».

L'omicidio Ramelli viene da questa pratica di violenza e intimidazione. Ramelli fu oggetto di una persecuzione scientifica per mesi: fu picchiato, minacciato, insultato. In particolare, il 13 gennaio 75 era stato circondato da un'ottantina di studenti e costretto a cancellare con vernice bianca scritte fasciste apparse sui muri del Molinari; e sempre a scuola aveva subito addirittura un processo politico per aver scritto un tema troppo sbilanciato a destra. Infine, il 13 marzo, ecco l'agguato. Sergio Ramelli viene ricoverato al Policlinico in condizioni disperate. Gli hanno sfondato il cranio. Ma il ragazzo non vuole morire. Resiste per un mese e mezzo. Un'agonia straziante, le visite della madre, piccoli cenni di miglioramento, poi il 29 aprile il collasso e la morte. E non basta, perché il giorno prima un gruppo di facinorosi ha raggiunto la casa dei Ramelli gridando slogan contro il fratello Luigi e minacciando pure lui. Questa è la Milano di metà anni Settanta, in cui i funerali si svolgono in forma semiclandestina per motivi di ordine pubblico. E la memoria di Ramelli si riduce a ben poca cosa: una foto che mostra un ragazzo con i capelli lunghi e gli occhi castani.

Dieci anni dopo l'indagine e le condanne. Prima per omicidio preterintenzionale, poi, in appello, per omicidio volontario. Belpiede, secondo la ricostruzione della magistratura, avrebbe partecipato all'aggressione con un ruolo di copertura. Lui nega: «Non c'ero quel giorno in via Amadeo». In primo grado gli danno 13 anni, in appello 7, pena confermata in Cassazione. «Sono rimasto in cella un paio d'anni - spiega lui al Giornale - quando mi hanno arrestato ero capogruppo del Pci a Cerignola, ho lasciato per sempre la politica, è stata una tragedia. Violante mi ha consolato e l'avvocato di parte civile Ignazio La Russa mi ha rincuorato. Voglio ricordare che sono stato condannato sulla base di dichiarazioni di pentiti che si ricordavano a malapena chi fossi. Ora non ho niente di cui pentirmi. Ho solo svolto con passione il mio lavoro di ginecologo». Oggi Belpiede si tiene stretto il suo posto di primario.

avatar Andrea De Gradi 11 anni fa
0 consensi
Segnala Segnala come rilevante - Segnalato rilevante da 0 persone.
Un uomo compie un reato, viene giudicato da tre tribunali come prevede la legge e condannato, sconta la sua pena secondo i termini di legge, una volta scontata la pena abbandona completamente la carriera da...
0 consensi
Segnala Segnala come rilevante - Segnalato rilevante da 0 persone.
Non va che stia in mezzo alle persone comuni, ma si rifugi in una struttura privata: di assassini, politicizzati, siamo studi. Non sopportiano gli assassini: si mantengano a loro spese. non a spese della...
avatar Andrea De Gradi 11 anni fa
0 consensi
Segnala Segnala come rilevante - Segnalato rilevante da 0 persone.
Ma perché deve andare via? Se fa bene il suo lavoro... io sono contento che ci sia un bravo medico nel sistema sanitario pubblico. Cosa c'entra che è stato assassino? Ora non è più un assassino ma è una persona...
0 consensi
Segnala Segnala come rilevante - Segnalato rilevante da 0 persone.
ma guarda un pò, ora non è più un assassino: ma no, ora e sempre sarà un assassino, il sangue non si lava con l'acqua. Tutti questi assassini, guarda caso tutti di sinistra, trovano posto nelle strutture...
avatar Andrea De Gradi 11 anni fa
0 consensi
Segnala Segnala come rilevante - Segnalato rilevante da 0 persone.
Espiare? A che pro? Qual è l'obiettivo? Che utilità ha? Un assassino ammazza la gente, fino a prova contraria non mi pare che lui ora stia andando in giro ad ammazzare gente.
0 consensi
Segnala Segnala come rilevante - Segnalato rilevante da 0 persone.
No, faceva la crocerossina, ma quando aveva la cuffia in testa ha partecipato a far massacrare Ramelli a colpi in testa, forse con l'Hazet 36 Hazet 36, fascista dove sei ??   questi erano gli slogan, gli...
avatar Andrea De Gradi 11 anni fa
0 consensi
Segnala Segnala come rilevante - Segnalato rilevante da 0 persone.
Ripeto emarginare a vita le persone che hanno compiuto uno sbaglio non ha alcuna utilità, nè per loro, nè per la vittima e nemmeno per la società.
0 consensi
Segnala Segnala come rilevante - Segnalato rilevante da 0 persone.
Sei molto buono: vuoi liberare Fioravanti ?? Non ti sfiora il dubbio che lavori in Puglia dove ci sia vendola di Sel ?? No ?? Anche lui ha sbagliato . Li possiamo far lavorare assieme a spese di...
avatar Andrea De Gradi 11 anni fa
0 consensi
Segnala Segnala come rilevante - Segnalato rilevante da 0 persone.
Fioravanti si è fatto 26 anni di galera e porterà per sempre sulla coscienza 96 persone più il dolore causato ai famigliari, gli auguro di godersi con serenità la restante parte della sua vita. Per Battisti è...
0 consensi
Segnala Segnala come rilevante - Segnalato rilevante da 0 persone.
Andrea, ancora una volta ti sbagli: argomenti di Milano. Sangue, sangue, sangue ... perchè ?? Perchè c'erano delle idee diverse a Milano. Non bastava discutere ?? NO. Ora perdoniamo facendo pagare allo...