11 anni fa
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"E poi ci troveremo come le star, a bere del whisky al Roxy bar, oppure non ci incontreremo mai, ognuno a rincorrere i suoi guai, ognuno col suo viaggio, ognuno diverso e ognuno in fondo perso dentro i fatti suoi" (Vasco Rossi, "Vita spericolata").

"Entro fine anno la società di gestione dovrebbe portare a termine gli interventi di modernizzazione".

Avremo così dei moderni orologi sballati?

Scherzi a parte, speriamo sia vero che diventino orologi che segnano l'ora giusta: sono decenni che non succede, sarebbe una storica conquista avvenuta durante la giunta Pisapia.

http://milano.corriere.it/milano/notizie/cronaca/13_novembre_21/caos-orologi-pubblici-vecchi-sfasati-rete-satellitare-ritardo-ricorsi-sull-appalto-9eca4a34-527c-11e3-b1ef-e7370d1a3340.shtml

La polemica

Il caos degli orologi pubblici, vecchi e sballati
La rete satellitare in ritardo per i ricorsi al Tar

Entro fine anno la società di gestione dovrebbe portare a termine gli interventi di modernizzazione


Ore 16.33: le lancette sotto il Coin in piazza Cinque Giornate segnano le 10.27 (Fotogramma)

Orologi vecchi di venti, trenta, anche quarant’anni. Molti dei quali ancora dipinti di verde, nonostante avrebbero dovuto già essere color grigio antracite, ché de gustibus non est disputandum (dove i «gustibus» sono quelli di un regolamento comunale). Ma soprattutto orologi incapaci di svolgere la loro funzione elementare: segnare il tempo, possibilmente in maniera esatta, collegati come sono oggi via onde radio con la centrale tedesca di Mainflingen (Francoforte), dove quattro orologi basati sulle oscillazioni dell’atomo di cesio 133 determinano l’ora del pianeta. E così capita che il signor Rossi, in un qualsiasi mezzogiorno milanese, alzi gli occhi per capire se aumentare la falcata oppure rallentarla per ritrovarsi invece davanti a lancette impazzite, immobili o, nella migliore delle ipotesi, non aggiornate all’ora (solare e legale) che scandisce il ritmo dell’esistenza metropolitana.

Orologi pubblici, «vecchi e con orari diversi»

Orologi pubblici, «vecchi e con orari diversi»
   Orologi pubblici, «vecchi e con orari diversi»   Orologi pubblici, «vecchi e con orari diversi»   Orologi pubblici, «vecchi e con orari diversi»   Orologi pubblici, «vecchi e con orari diversi»

I PIU’ ANTICHI D’EUROPA -
Sono poco più di 1.350 gli orologi cittadini, i più antichi d’Europa, eredità di una rete pubblica installata da Palazzo Marino,140 anni fa, nel 1873. E tra le piccole cose che possono infastidire il cittadino, è scoprirli fuori fase. Senso di un disordine generalizzato, di un’amministrazione confusa, pur se il Comune sulla loro manutenzione può incidere relativamente. Perché, nel 2011, la gestione degli orologi milanesi - per 82 anni affidata alla società meneghina Ora elettrica - venne messa a bando, per legge, dalla giunta Moratti con il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa. Ma a causa di un impasse giudiziario, per quasi due anni, di fatto, la situazione è rimasta congelata.

RICORSO AL TAR - Si faccia un passo indietro. A vincere il concorso 2011 è la Imecon engeneering di Fiesco (Cr), azienda leader oggi partner di altre realtà milanesi, come Atm, Sea e l’associazione della via Monte Napoleone (con cui ha sviluppato gli orologi «placcati» spuntati nella via). Di fronte a un canone annuo di 100 mila euro della durata decennale, l’impresa s’impegnava a provvedere alla manutenzione, all’ammodernamento della rete (passando dalle onde radio alla sincronizzazione satellitare in 18 mesi dalla stipula del contratto) e alla gestione della pubblicità (che riguarda circa 600 orologi muniti di vetrine per le réclame). Solo che dopo 15 giorni, la seconda classificata, Cibra pubblicità, fa ricorso al Tar, ottenendo la sospensione dell’aggiudicazione con le carte che finiscono davanti al Consiglio di Stato. Fino a giugno 2012 quando viene sciolta la pregiudiziale. Gara regolare, la Imecon può finalmente iniziare a lavorare in vista dell’obiettivo Expo. Nel frattempo, la ditta aveva ottenuto affidamenti per la manutenzione ordinaria. Ma ogni investimento era impedito dall’iter giudiziario. «Colpa del malcostume del sistema delle gare dove il vincitore viene massacrato» si sfoga il titolare Fabio Vairani. Così, solo prima dell’estate sono partite le sostituzioni (circa 200) e l’installazione dei «pilotini-test» del satellitare (per valutarne la resistenza a temperature e umidità).

CONTROLLO SATELLITARE -
Il passaggio al «sat», adesso, andrà completato entro fine anno, così da abbattere la quota fisiologica di malfunzionamenti (oggi al 10%), dal 5% del passato a meno dell’1% in futuro, aumentando altresì la durata delle batterie, che oggi va da due a quattro anni. Settimana prossima, in programma un incontro con il Comune per valutare lo stato dei lavori: «Vigileremo - fanno sapere da Palazzo Marino - ma i cittadini segnalino i malfunzionamenti ai vigili di quartiere, allo 02.88464350 o all’email della ditta info@imecon.it. Per loro, c’è obbligo d’intervento in 48 ore».

21 novembre 2013

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