Vorrei dare una mano per capire quanto la pubblica amministrazione e il comune di Milano in particolare spende per il software proprietario.

A tale scopo, con strumenti open è stato realizzato una piccola applicazione che archivia l'albo pretorio da settembre 2013: http://anlater.altervista.org/deliberealbopretorio/albopretorio0.php sappiate che l'albo pretorio ha vita di 15 giorni. Le determine vengono mantenute per 15 giorni.

Digitando nella descrizione parole come oracle o microsoft vengono fuori alcune determine interessanti per capire quanto viene speso per l'assistenza e per le licenze software. 

Per oracle ci sono 2 determine di circa 200 mila euro: CIG 493933977B- PG 127885/2013: LIQUIDAZIONE DEL SERVIZIO DI AGGIORNAMENTO E SUPPORTO TECNICO DI LICENZE D'USO. SOCIETÀ APPALTATRICE: ORACLE ITALIA SRL- CANONE 1 QUADRIMESTRE. IMPORTO EURO 176.023,26=.

e 

CIG 5157428C36- PG 371945/2013- LIQUIDAZIONE DEL SERVIZIO DI "SW UPDATE LICENSE E SUPPORT" AGGIORNAMENTO E SUPPORTO TECNICO DI LICENZE D'USO. SOCIETÀ APPALTATRICE: ORACLE ITALIA SRL- CANONE 2 QUADRIMESTRE. EURO 30.854,99=.

Potrebbe essere che ci sia un baco nel  software o che si siano sbagliati a pubblicare le determine entrambi puntano ad un documento dello stesso contenuto che riporta una spesa complessiva di 176 mila euro iva compresa http://anlater.altervista.org/deliberealbopretorio/albo_pretorio/tmp/66963.pdf .

Per microsft oltre quella oggetto della lettera aperta c'è: CIG 4660197438- PG 205682/2013- SERVIZI DI SUPPORTO E ASSISTENZA "SERVICES PRIMIER SUPPORT" ANNO 2013. SOCIETÀ APPALTATRICE: MICROSOFT SRL- PRESTAZIONE DAL 01/01/2013 AL 24/06/2013. PER COMPLESSIVI EURO 60.241,81=.

Quindi tutta questa gratuità dell'evento non lo vedo.

Accetto aiuti e mi offro di collaborare sull'argomento.

non è solo un problema filosofico, ma di democrazia dell'informazione e di costruzione di sw a misura e dall'utilizzatore finale, mentre qui la norma è il sw proprietario anche nel pubblico, dove invece la p.a. dovrebbe poter aprire e produrre qualunque file almeno in una copia open per permetterne un utilizzo universale!!!

cmq per i dubbiosi una delle risposte è:

http://www.istitutomajorana.it/forum/Thread-La-cura-Open-Source

e poi:

http://www.megalab.it/8492/il-comune-di-monaco-smentisce-microsoft-ed-hp-piu-conveniente-passare-a-linux

e poi:

http://www.istitutomajorana.it/index.php?option=com_content&task=view&id=2040&Itemid=228

e poi:

http://www.istitutomajorana.it/passare-linux/

e poi:

http://www.lffl.org/2013/06/editoriale-dove-viene-utilizzato-linux.html

e poi: la gendarmeria francese usa ubuntu, e poi il 90% dei server nel mondo è linux, e poi perchè io che lavoro in biblioteca non potrei, se non per mia premura, windows non me lo permette, aprire un file in formato aperto di un utente diciamo così, con molte"""", disagiato, qs è democrazia di bill(conto).....????

ma quale riga di comando, linux è molto user friendly, è solo questione di abitudine, oramai è gestibile tutto tramite gui, noi siamo cresciuti con windows e poi il filesystem di linux vede ogni cosa come un file come tutti i sistemi di derivazione unix apple ne è un'esempio e funziona bene se non fosse perchè è una macchina per fare soldi, qs vuol dire che non devi come microsoft ogni due anni riinstallare il so perchè non sporca i registri di sistema, meglio fare un piccolo investimento cognitivo da parte di tutti oggi a due anni dall'expo, allargando la platea di utenti dei servizi pubblici che restare schiavi di sistemi "ricattatori", commenti interessati sono di parte....!!! io non dico linux ovunque, ma almeno open standard nella p.a., insomma il pubblico per ogni documento prodotto o file ne deve mettere a disposizione una copia in formato aperto, e non è filosofia, ma democrazia che visto le ns "diatribe" precedenti tu non sembri voler accogliere!

chissà come mai ???

poi io non sono un tecnico come dici di essere tu, ma se nel mondo vi sono tanti utilizzatore istituzionali un motivo ci sarà!

es. : una banca americana per l'home banking consegna ai correntisti un cd live di ubuntu per eseguire da quello le operazioni senza tema di spyware e malware!!!

ciao dal basso!!

è inutile... qui non si parla solo di linux .. se hai letto la lettera aperta al sindaco del SIAM...e cmq openstandard vuol dire open standard e tutte le distribuzioni linux di default le aprono e creano qualunque sia il package manager apt yum o rpm ciao sempre dal basso!!!

p.s. solo windows non le apre !!!

Inoltre i formati liberi sono anche maggiormente compatibili con i vari sistemi, per esempio i video del consiglio comunale di milano, sono visibili solo in formato Flash, tutte le piattaforme che non supportano il flash player (per esempio molte distribuzioni Linux) non possono vederli, ed inoltre non è possibile scaricarli sul proprio computer. Sì potrebbe utilizzare un lettore video che usa l'HTML 5 che ormai è supportato da tutti i browser.

Per come è espressa la proposta, non è possibile esprimere un parere significativo, quindi se firmare o no.

Il razionali sono 2:

1. non esiste alcuna realtà aziendale in cui si sceglie prima il software e poi si pensa a come agire. Per capire se ha senso passare al software libero, prima occorre esporre in sequenza i processi e le funzionalità cui il comune deve assolvere. Solo a valle di questo si determina una architettura IT e di conseguenza si opera la software selection. Fare le cose al contrario non ha senso
2. ammesso e non concesso che il punto precedente ci porti ad una soluzione IT che sia sostenibile da Open Source, vale il punto chiave espresso dal Sig Mazzilli in uno dei post iniziali: occorre l'analisi costi-benefici, per valutare se implementare da zero la nuova soluzione (il che include sia il software, ma anche gli sviluppi, la manutenzione, costi di integrazione con terzi sistemi, il change management..... ) sia, su un orizzonte temporale abbastanza esteso (es 5 anni) più economica della soluzione "restare con gli attuali sistemi".

In definitiva: si bello usare open source. anche io sul mio pc gradisco molto + linux di qualsiasi altro sistema operativo, ma tra l'apprezzarlo sul mio pc di casa e trasferirlo in massa su una struttura enterprise c'è una bella differenza....

Andrea

nessuno dice che bisogna fare una scelta assoluta, visto anche l'articolo 68 del Cad, e sue prossime modifiche:

http://www.ict4executive.it/executive/software-open-source-nella-pa-una-scelta-da-valutare-caso-per-caso_43672152050.htm

io non dico che il comune di milano debba migrare in toto e subito sul sw open, anche se di fatto per legge dovrebbe considerarlo una scelta prioritaria, esistono tanti ambienti e la musica progressiva è sempre la migliore, ma faccio l'esempio per l'ennesima volta del mio ambiente di lavoro. biblioteca, al banco mi arriva un utente magari extra comunitario, povero, che ha potuto solo installare openoffice libreoffice piuttosto che office di microsoft, e non conoscendo la malizia, che ne fa anche una forza di libre open office di poter salvare un file in formato proprietario doc o docx, lo salva di default in odt, cosa che non può fare office di microsoft che è di default installato su macchine p.a., perchè io come bibliotecario che svolgo una funzione di pubblico servizio e sociale non posso aprire il file e stamparglielo ...qs si può considerare a mio avviso come un passo oltre il disservizio se non un'interdizione all'accesso all'informazione basata sul censo ... e puo' considerarsi anche anti-costituzionale, (non accesso alle informazioni) così come il fatto che i documenti prodotti dalla pubblica amministrazione siano perlopiù in formato proprietario negandone un accesso universale, mentre basterebbe farne una duplice copia in formato aperto con pochi sforzi, a me non avendo i diritti d'amministratore sulla macchina essendo io solo un bibliotecario è bastato installare come se fosse portable openoffice, ma quanti colleghi lo farebbero con il rischio di incorrere in sanzioni esplicitamente citate nel regolamento e a quanti interesserebbe...??? qui si è una questione di principio, e come citato nel link di qs post il fine della p.a. è il servizio, non il profitto... mentre molti appaltanti dei servizi pubblici pensano al profitto essendo aziende private, pensando di mungere la va..a  dello stato all'infinito con complicità di amministratori e politici tangetivi, poi però il blocco del turn-over e delle assunzioni e dello straordinario, lo pagano i lavoratori pubblici, il servizio, ma soprattutto gli utenti; perchè allora non riprendere a dare ai dipendenti pubblici lo sviluppo di sw aperti specifici per la p.a., producendoli internamente con corsi di aggiornamento e formazione interna, anche se in maniera artigianale nelle realtà che conosco io già un pò succede, certo è una provocazione ... ma quando senti che il pubblico è inefficiente e con qs si arriva a privatizzare dai trasporti e poco a poco alla sanità e via così pur capendo che essendo servizi il massimo che si deve chiedere è il pareggio, e in tutti i paesi in cui si sono privatizzati i trasporti i prezzi delle tariffe sono diventati improponibili, e alla santa rita per profitto ti mutilavano organi sani ,ma  ci vuole il privato che gestisca il pubblico...si ciao !!!            il servizio pubblico deve perseguire il raggiungimento del fine del servizio, vero, ma deve anche essere pubblico, se tu mi fai tutti i documenti sui siti istituzionali in formato propietario tu garantisci la quantità dell'output citato nel link, ma non la qualità di servizio pluralistico e democratico, quindi non assolvi al servizio...!! tra le inefficienze di alcune strutture e dipendenti pubblici e la voracità e "l'esorbitante pelosa efficenza" di certe imprese private ci sono milioni di dipendenti pubblici che tutte le mattine timbrano il cartellino dando un ottimo servizio sempre che ne siano messi in facoltà...

e qui finisco anche se avrei altre migliaia di cose da dire ... se volete firmate ... se no andate a pagare in un prossimo futuro per prendere in prestito un libro sia elettonico che cartaceo...!!!

donn danè e santità, un quart de la metà de la metà!!!

non mi interessa risponderti se vuoi firma se no continua tu nel thread, visto che li frequenti tutti, io parlo della mia esperienza e alla base c'è la costituzione e il diritto all'informazione con il relativo costo del sw per gli uenti siano essi avvocati o barboni, cmq i c.v. sono in formato doc. e odt mi sembra di capire che tu pensi al comune come ad un blocco unico di servizi monolitici!!! non è così !!! sei interessato e il discorso di fondo di democrazia non ti interessa come non interessa alle sw house di programmmi proprietari!!!

ma ci vai mai in una biblioteca come utente comune??? sai che ruolo suppliscono le biblioteche rispetto ai servizi sociali???

ma no a te interessa calare dall'alto la tua professionalità senza intendere le voci degli ultimi non è questione aggiornamento ma costo sw degli utenti, è una visione puritana anglo-sassone. se gli ultimi sono in quelle condizioni è colpa loro non perchè magari hanno perso il lavoro o la moglie li ha sbattuti fuori casa e cercano di ricostruirsi una vita dormendo sotto i ponti con tutti i rischi. tu pensi a fare un sw non per l'uomo, ma un uomo per il sw!!!

frequenta tutti i thread forse prima o poi qn ti ascolterà, tempo ne hai tanto, io domani mi alzo alle 5 e 1/2 per fare come dici tu un lavoro "inutile" e che io abbia tempo, e solo un esempio quello che ho fatto, di testare sw i complimenti dell'utenza sono tanti !!! perchè risolvo cose che neanche un perfetto professionista privato avrebbe voglia di risolvere se non dietro compenso, vai avanti tu che te ghet la cuscienza de la...r!!

ciao

TITOLO PROPOSTA - MODELLO DI PORTING (TRASPORTO) DI APPLICAZIONI DA WINDOWS XP A LINUX

(DEFINIRE LA DISTRIBUZIONE E LA RELEASE)

Introduzione

Per verifiare la fattabilità del porting serve un modello che mostri punti a favore e contro per il cambio di sistema operativo.

Io metto a disposizione la mia esperienza lavorativa su questi lavori, altri mettano a disposizione le loro competenze e la loro volontà

Obiettivi

Fare il porting completo di una piccola soluzione informativa del Comune di Milano per verificare le difficoltà, per calcolarne i costi e creare una banca dati minima per successivi lavori

Risorse coinvolte

Volontari che conoscono Linux mettono a diposizione la loro esperienza

Volontari che conoscono anche programmaticamente windows XP mettono a disposizione la loro esperienza.

Io mi occupo di preparare la bozza dei documenti di lavoro che servono a descrivere quanto fare e la bozza del piano di lavoro

discutiamo il tutto

un dipendente comunale che possa ottenere autorizzazioni mette a disposizione un'area, un ufficio, o altro da cui partire per fare un esempio, sempre con l'autorizzazione dei responsabili

analizziamo il tutto e facciamo il porting.

Contenuto del lavoro

Possiamo partire dai pacchetti di produttività, nell'ordine

• word ----> Open office o analogo
• excel----> Open office o analogo
• power point ----> Open office o analogo
• outlook (se usato) verso ..... ???
• Access verso .....??
• photoshop verso .....??
• un pacchetto applicativo piccolo, se disponibile, esempio sw biblioteche
• ecc.

Metodo di lavoro

• Lavoriamo per obiettivi, nel senso che bisogna arrivare al risultato indipendentemente dall'orario, come si fa in informativa privata
• Lavoriamo nelle ore serali, sabato e domenica e feste comandate, se presenti
• Organizzano uno o più gruppoi di lavoro
• consuntiviamo ore effettive e costi per misurare lo sforzo

Conclusioni

• Io parlo di un lavoro professionale, niente di ...................... armiamoci e partite...
• il lavoro deve essere riusabile.
• chi è d'accordo, risponda, per favore

Note

Qui non contano ne' le idee politiche, religiose e morali, conta solo credere in quel che si dice e pagare con il proprio tempo, le proprie idee.

Siete convinti di quello che dite ?? Verifichiamolo assieme

Ps. io sono uno Stakanov

Grazie, ma sarebbe un'altra cosa, di più alto livello: io vorrei limitarmi a mostrare e capire le attività di massima da fare e fare le più elementari.

Chi parla di Open software lo fa ideologicamente, da smanettoni, io propongo un approccio metodologico che risolva tutti problemi elementari, non quelli macro.

Il sw non è un problema, le differenze sì.

Sicuramente la maggior parte delle persone non usa pacchetti di produttività, se li usa, li usa in modo elementare, ma i pacchetti sono sempre diversi, chi li usa in modo professional, perde il lavoro di impostazione, più che i dati.

Che tipo di hw si ha??? Non è vero che Ubuntu o Debian girino dappertutto, hanno bisogno di buone macchine per supportare l'interfaccia grafica e tutto il sw che hanno aggiunto e le distribuzioni Light sono diverse.

Spesso non si trovano i drivers, soprattutto per configurazioni obsolete, tante schede non vengono riconosciute, ecc.

Da cattivo penso che i personal attuali, anche se vecchi siano sottoutilizzati, ma pieni di porcherie.

Solo configurare i PC in rete è un lavoro enorme, a meno che non si disponga di tool centralizzati che clonino le configurazioni: ci sono in Linux ?.

Io sono per la centralizzazione, non per il fai da te.

Insomma bisogna avere un approccio professionale, non ideologico.

Questo è il vero gap con gli Stati Uniti.

Informatici Fai da Te?.

No grazie.

Non posso che ripetermi.

Forse la risposta corretta è SI, FIRMO.

Ma se non trovo un razionale coerente che includa sia la descrizione delle attività da svolgere che il business plan di medio lungo, non sono convinto che sia la cosa giusta.

Detta cosi', senza offesa, sembra lo sfizio che si vuole togliere qualche smanettone stufo delle vecchie release di Microsoft..

Le cose non sono tragiche, ma sono da affrontare con metodo, non con proclami.

A me non importa niente, il mio intendimento è dimostrare che

tra il dire ed il fare c'è di mezzo il mare.

Come dicevo io: anni, anni, anni e costi costi costi.

Vediamo un preventivo ??

Io consiglio di studiare la situazione esistente, il sw applicativo installato ed il suo costo, la presenza di ugual software nel mondo linux e su quale versione, il costo di pacchetti di utilità installati ed il loro costo e la la presenza di ugual software nel mondo linux e su quale versione, il numero di server, di Workstation di stampanti, il controllo della loro compatibilità con linux e quale versione, il numero delle persone utilizzanti i sistemi.

Per tutto va ipotizzato un piano di migrazione, ove possibile, i tempi, i costi, ecc.

Se non si fa così si fa come le piste ciclabili: si spendono soldi ma non le usa nessuno.

Qui parliamo di costri di migrazione di molti milioni di euro, non noccioline, ed anni uomo di lavoro, nonchè anni di studio e preparazione.

Secondo me dallo studio emergeranno settori convertibili, altri non convertibili, i tempi ed i costi e le persone da impiegare.

Auguri ma basta presa di posizioni ideologiche: serve molta pratica perchè i cittadini devono essere serviti.