La città peggiora (o migliora?)
"Uomo, quarant'anni, alta scolarizzazione (laurea), lavoratore dipendente soddisfatto della propria condizione ambientale e professionale, residente in una casa di sua proprietà (subito fuori dalla cerchia dei Navigli) e da tempo radicato nello stesso quartiere."
Per lui Milano peggiora.
Ma non è un po' troppo "borghese", per essere attendibile?
CITTA’ PEGGIORATA PER IL 57 PER CENTO DEI VOTANTI
Promosse sanità e cultura, male traffico e smog
I risultati del sondaggio online di Confcommercio
I cittadini hanno partecipato numerosi e inoltrato segnalazioni: tra i temi centrali, Expo
Uomo, quarant’anni, alta scolarizzazione (laurea), lavoratore dipendente soddisfatto della propria condizione ambientale e professionale, residente in una casa di sua proprietà (subito fuori dalla cerchia dei Navigli) e da tempo radicato nello stesso quartiere. È questo il profilo del cittadino milanese che tra settembre e ottobre, sul sito del Corriere della Sera , ha risposto a un questionario di 30 domande. Titolo: «La qualità della vita percepita dai residenti», un’analisi di MeglioMilano - l’associazione che da 23 anni mette a disposizione della collettività i relativi studi quantitativi dell’«Osservatorio permanente sulla qualità della vita» - con il professore di Sociologia urbana alla Bicocca, Giampaolo Nuvolati. I risultati verranno presentati oggi, alle 10.30, in corso Venezia 47, nella sede di Confcommercio (GUARDA LA SCHEDA).
GRANDE PARTECIPAZIONE - Diecimila le risposte, oltre 16.500 visite e tremila segnalazioni. «Incoraggiante partecipazione della cittadinanza istruita» esulta il presidente di MeglioMilano, Simonpaolo Buongiardino. «Gli studi sulla qualità della vita non servono per dare pagelle ai governanti - spiega Nuvolati - ma per evidenziare indicatori rilevanti in tutti i Paesi avanzati». Sono 9.954 i questionari validi utilizzati che, secondo una lettura elaborata dei dati, sono stati «compilati con attenzione e coerenza». Il 61% di chi ha risposto è maschio, il 29% ha un’età compresa tra i i 28 e i 37 anni e il 27% tra i 38 e i 47. Il 47% ha una laurea magistrale, il 44% è un impiegato, il 17% professionista, il 16% pensionato, il 9% studente, il 6% dirigente, il 3% disoccupati e il 2% casalinghe. Persone che vivono sole nel 21% dei casi (il 40% circa con il coniuge), in quartieri non centralissimi (solo il 6,4% vive in Area C) ma nella cerchia «esterna»: il 42,9% contro i pochi questionari ricevuti dalle periferie (2% Barona, Baggio, Gallaratese, Forlanini; 1% Quarto Oggiaro). Più di uno su due (il 56%) vive nella stessa zona da almeno 11 anni, il 40% addirittura da oltre 20. Frequentata per la casa, per la spesa (76%) e lo sport (40%), mentre per shopping (71%), cultura e lavoro (66%) ci si sposta altrove.
«CITTA’ PEGGIORATA» - L’identikit, dunque, mostra un campione dall’alta scolarizzazione, una cittadinanza impegnata e radicata nel quartiere dove è domiciliata. Il riferimento generale è l’ultimo quinquennio. Com’è cambiata la città? Per il 57% dei votanti, «è peggiorata», così come per il 44% lo stesso si può dire per il quartiere. Ma nonostante ciò, la qualità di vita a Milano risulta indiscutibilmente alta: l’81% dà un voto sufficiente alla propria esistenza; il 59% a quella della metropoli nel complesso. Il capoluogo lombardo viene elogiato per scuola, sanità, tempo libero e offerta culturale; e da rivedere traffico, smog, sicurezza, verde e arredo urbano.
Dati in linea con l’«Osservatorio», che riflettono lo stretto legame tra la «capitale del lavoro» e l’attuale crisi economica: «Una crisi avvertita nella quotidianità e per cui abbiamo attuato progetti di sostegno al reddito e di difesa delle politiche sociali» ribatte il vicesindaco Ada Lucia De Cesaris che sarà presente all’incontro di stamane.
SEGNALAZIONI SU EXPO - Oltre ai questionari, i cittadini potevano inviare anche risposte «aperte», cioè segnalazioni, ancora in fase di elaborazione: 3.135 complessive, 2.565 sulla città, il resto sul tema Expo 2015 (l’evento merita un capitolo a parte: il 48,6% dei milanesi dice di non saperne abbastanza, il 43,8% spera possa avere ricadute positive sulla città in termini di «infrastrutture» più che di «immagine», 21,9%). «Nel complesso - conclude Buongiardino - i dati sono coerenti con i risultati dell’Osservatorio resi pubblici a novembre, con qualche particolarità. Come su temi quali inquinamento, verde pubblico e trasporti, quelli a cui i milanesi risultano essere più attenti: i miglioramenti concreti sono evidenti (il verde aumenta, lo smog diminuisce, i trasporti sono più efficienti). Ma ai milanesi, per qualche ragione, non se ne accorgono. O vogliono maggiore qualità».
16 dicembre 2013
Ecco la nostra città: ok sanità e cultura, male traffico e smog