Costruiamo una piattaforma di partecipazione per la città

A Udine si raccolgono dai cittadini segnalazioni sui malfunzionamenti, che l'amministrazione provvede ad esaminare e gestire. Si tratta di un'iniziativa molto simile a quella lanciata nel 2008 (http://milano.corriere.it/numeri_e_indirizzi/articoli/2008/06_Giugno/23/sicurezza_stradale.shtml) congiuntamente da Fondazione RCM e Ciclobby (www.ciclobby.it) col sito Sicurezza Stradale (www.sicurezzastradale.partecipaMi.it tuttora attivo) con l'obiettivo di raccogliere su una mappa segnalazioni di tutto ciò non funziona dal punto di vista del traffico e della sicurezza stradale.
La differenza sostanziale sta nel fatto che mentre in quella circostanza l'iniziativa rimase senza "controparte" all'interno dell'Amministrazione causa dimissione dell'assessore Edoardo Croci che l'aveva sostenuta per affiancarla all'istituzione di un "Tavolo sulla Sicurezza Stradale", nel caso di Udine mi pare vi sia un impegno preciso da parte dei referenti del Comune a farsi carico di quanto segnalato dai cittadini, che risulta decisivo per l'efficacia del servizio; anche se la possibiltà di inviare segnalazioni anonime e non commentabili induce un atteggiamento di delega da parte del cittadino nei confronti delle autorità preposte che non può, come avviene invece sulla piattaforma openDCN interagire in pubblico con l'amministrazione e con i concittadini ed avanzare proposte che diano luogo anche ad un dibattito sulle soluzioni.
Infine occorre osservare che il servizio fornito a Udine è basato su un software proprietario messo a disposizione da un'azienda per realizzare un servizio di raccolta e gestione di segnalazioni georeferenziate.
La sfida che abbiamo lanciato qui è quella di costruire una piattaforma open source di partecipazione per la città a 360 gradi che offra diverse possibilità di interazione (già ora possibili con gli strumenti in campo): segnalare, discutere, fare proposte, partecipare a consultazioni, brainstorming, …
Si tratterà di vedere quale modello di partecipazione l'amministrazione Pisapia vorrà adottare: con i cittadini che "affiancano" i vigili per tracciare, grazie alla loro conoscenza del territorio, malfunzionamenti e criticità oppure un processo che può anche partire da questo tipo di segnalazioni, ma che metta le basi per andare oltre, verso un coinvolgimento dei cittadini in processi di partecipazione effettiva e deliberazione, che ci renda tutti consapevoli anche delle risorse disponibili, della necessità di fare scelte e quindi della necessità di definire  priorità di intervento, come ad esempio fatto a Canegrate con il bilancio partecipativo (www.canegrate-partecipa.org)?

Leonardo

Abbiamo seguito anche noi con  l'esperienza di Canegrate: ho avuto il piacere di consegnare al Sindaco il Premio ComunicaMi assegnato al Comune di Canegrate proprio per l'esperienza del Bilancio partecipato e lo scorso venerdi 27 maggio ho partecipato personalmente alla assemblea che ha chiuso la terza 'edizione' del Bilancio Partecipato: è stato molto interessante assistere alla discussione che si e' svolta tra cittadini, con la vivace partecipazione di  esponenti dei gruppi di interesse che sostenevano le proposte selezionate da votare.

Da allora con Stefano Stortone e con il sindaco di Canegrate ci siamo incontrati (avevi visto questo post in cui ne parlavo?) varie volte e  credo che la loro esperienza possa effettivamente costituire un punto di riferimento a cui ispirarsi quando l'amministrazione avvierà sperimentazioni di bilanci partecipati a livello delle municipalità, come anticipato dallo stesso Sindaco nel suo discorso  all'Aula: "Il risveglio civico per trasformare la volontà di contribuire al cambiamento in uno strumento di crescita collettiva" in occasione della seduta inaugurale del cosniglio comunale, in cui ha detto:

"E in questo avranno un ruolo rilevante i consigli di zona, che saranno vere e proprie municipalità – con poteri reali, risorse sufficienti e una parte di bilancio partecipato – in grado di svolgere un ruolo di mediazione nella partecipazione concreta dei cittadini sui problemi della città e di proporre soluzioni concrete ai problemi delle singole zone."

Quanto al sito che citi, non conoscevo l'esperienza canadese ma quella omonima inglese FixMyStreet, che abbiamo studiato confrontandola anche all'esperienza di Venezia, il sistema IRIS (Internet Reporting Information System).  A un esame molto sommario, mi pare che la grafica del sito canadese sia più accattivamente e moderna, ma la sostanza analoga.

Il punto delicato è sempre il rapporto che esiste tra il sito che raccoglie le segnalazioni e i vari comuni. Nell'esperienza inglese, il sito FixMyStreet è gestito da una charity (alias no profit) MySociety che trasmette le segnalazioni alle municipalità che poi le trattano come tutte le altre. Sul sito si dice infatti:

“[The problems] are reported to the relevant council by mail. The council can then resolve the problem the way they normally would. Alternatively, you can discuss the problem on the website with others, and then together lobby to fix it, or fix it directly yourselves.”

Comunque val la pena di andare a dare uno sguardo più approfondito al sito canadese: al software, alle funzionalità e anche al tipo di  rapporti e impegni che si instraurano tra i partecipanti. Il primo che ha tempo di farlo, informi gli altri!

-- fiorella

ma che bello essere citati!! poi da persone che stimo molto...troppa grazia! grazie a voi!

Si, speriamo che il vento cambi davvero...e noi qui sappiamo bene che cosa voglia dire concretamente, non solo uno slogan.

Intanto è importante che - se vogliamo che Milano diventi "partecipata" - Milano inizi a trovarsi e a lavorare assieme per cercare soluzioni comuni. Questo vuol dire anche lavorare per una piattaforma di lavoro unica. Che sia questa sembra quasi d'obbligo, per anzianità e autorevolezza. E non vuol dire che non vada sempre di più sviluppata. Questo sarà automatico se si accetta il punto precedente. Altrimenti sarà sempre limitata per il solo fatto che non tutta la città accetta di mettervisi in gioco. E' come se una parte di città decidesse di fare la secessione e creare nuove istituzioni, piuttosto che modificare quelle comuni!

E sappiamo come intanto ci sia la volontà di chi ha creato e gestisce partecipaMi. Ed è davvero molto!

Questo vale anche per il discorso del bilancio partecipativo: anche in questo caso bisogna iniziare a far convergere Milano - e le sue realtà associative in primis - attorno non ad un progetto particolare come può essere Canegrate Partecipa, ma a dei principi che sottostanno all'idea di bilancio partecipativo: una distribuzione delle risorse economiche pubbliche (di tutti!) per progetti che sono il frutto della co-progettazione e condivisione e non calati dall'alto, magari attraverso un bando, un project financing o lo sfizio (se non altro) di un Assessore, spesso "rappresentativi" solo e soltanto per l'etichetta apposta della giunta di turno.

Comunque non ci si ferma! Grazie.

Stefano

PS: è bello pensare ad una piattaforma dove ciò che scrivi possa essere letto anche da chi non fa parte delle tue cerchie di amicizia o di attivismo ma da chiunque ne è interessato...per il fatto che si parla di Milano.

Ciao a tutti.
Sono contento che sia un confronto aperto anche rispetto a questi temi che molti cittadini possono pensare siano troppo tecnici e molto distanti dalla vita quotidiana. La colpa, forse, è anche un pò di noi tecnici che amiamo discutere e chiacchierare di massimi sistemi e di strumenti di alto profilo senza poi spiegare con parole di uso comune il perchè ci facciamo spesso e volentieri questi voli pindarici.
Lo strumento è l'elemento tecnologico in grado di ottimizzare qualisiasi processo, sia esso di comunicazione sia di lavorazione o partecipazione. L'innovazione permette oggi ad Internet di essere al centro dell'attenzione per tanti motivi e scopi. Internet prima di essere il web che tutti noi oggi vediamo è una tecnologia che ci può aiutare a fare o far fare tante cose.

Ci permette di leggere contenuti e documenti, di commentarli, di modificarli di votarli e di attuarli. Una piattaforma serve a fare tutto ciò nello stesso ambiente. Il mio apporto tecnico, quindi, va in contro alle esigenze sopra indicate e vorrebbe cercare di arricchire per quanto possibile la piattaforma suggerendo due ambiti di applicazione.

Il primo riguarda la condivisione di documenti alla base del quale ci può essere una partecipazione più informata ed il secondo riguarda eventuali processi di workflow strettamente legati ad essi.  Molto meglio con un esempio.

Una iniziativa cittadina parte da un concetto che viene sviluppato e commentato, diventa una idea che si arricchisce di altre idee fino a diventare un elemento su cui dare una preferenza. La preferenza può diventare bozza di progetto ed essere presentata a chi la possa utilizzare per farne una proposta di legge o istanza o qualsiasi altro processo d'interesse collettivo.

Si dovrebbe pensare a far fare l'iter di questo passaggio attraverso uno o più workflow ben pensati che possano facilitare i passaggi individuando sempre chi ha in carico la cosa, i tempi di risposta e le responsabilità relative.

Sempre disponibile a darvi una mano nel realizzare eventuali strumenti che possano sostenere il vostro progetto.

Grazie e a presto

Marco Buzzoni

Avverto la necessità di uscire da una logica che vuole quella del sindaco come una corte con i cortigiani, con gli accreditati e no, con le invidie e le gelosie che trovano l'occasione della ripicca. La domanda di partecipazione informata, presente in città come una riserva di intelligenza civica, ha già avuto modo di prendere corpo negli ultimi anni attraverso la costituzione attiva di associazioni e comitati e si è poi manifestata nelle oltre 24.000 firme per la presentazione dei referendum milanesi e nella loro larghissima approvazione nelle urne. Questa rete sociale trova già nella rete digitale uno strumento propedeutico all'incontro e all'azione e può contribuire ad un'azione positiva di sussidiarietà se supportata da una piattaforma dedicata alla sua relazione con la cosa pubblica, le sue sedi e le sue procedure deliberative. Non c'è alcuna ragione per ignorare la piattaforma già a disposizione se non quella ascrivibile a piccole antropologie irresponsabili.

partecipazione 2.0

ciao

credo se ne sia già parlato, ma mi preme invitare nuovamente tutti i lettori all'utilizzo di http://www.decorourbano.org/ che permette di segnalare in tempo reale disservizi, situazioni critiche, decoro mancante, pericolo e disagio delle nostra città.

la registrazione al sito è gratuita e le segnalazioni possono essere inviate dal web ma anche -e soprattutto- da iphone o smarphone android scaricando l'app dedicata (anch'essa gratuita). si possono segnalare disagi per diverse categorie: rifiuti, vandalismo, dissesto strade, zone verdi, segnaletica, affissioni.

sarebbe opportuno che i comuni partecipassero all'iniziativa iscrivendosi a http://www.decorourbano.org/ e segnalando a loro volta l'evoluzione dei problemi indicati dai cittadini. in questo senso ho più volte scritto al sindaco su twitter invitandolo ad iscrivere milano, ma ad oggi ancora nulla. forse con l'intercessione dei consigli di zona, la cosa potrebbe essere più facile no?

grazie e ciao

ciao Fiorella.

se pensassi che restano nel vuoto probabilmente smetterei di usare decoro urbano. I consiglieri di zona, d'altra parte, hanno la possibilità di accedere al sito e vedere cosa viene segnalato nella zona di loro competenza con pochissimo sforzo, utilizzando la mappa a disposizione di tutti. Non lo fanno? Come mai? Non lo conoscono? Per questo motivo io lo uso e lo pubblicizzo quando posso. Per questo tutti dovrebbero usarlo e farlo conoscere.

Trovo questo forum e questo sito -partecipami, intendo- altrettano utile e altrettanto ben fatto. Vedo molta partecipazione e questo non può essere che un bene per tutti. Non trovo che decoro urbano sia in "concorrenza" con partecipami, ma anzi, penso che i due servizi siano complementari.

Parli di "noi" e "voi", citi contesti e dialoghi, parli ancora di filosofie e open source. Scusa la franchezza, ma mi sembra un po' retorico il tutto, e decisamente fuori luogo. Io tra l'altro non mi sento proprio di essere etichettato con il "voi" quale utilizzatore di decoro urbano, dato che uso spesso anche altri strumenti, compreso questo sito.

Tutti gli strumenti che permettono interazione, segnalazioni, suggerimenti, partecipazioni sono utili e dovrebbero essere utilizzati maggiormente. Indipendentemente da chi lo promuove, dal fatto che sia open source o meno e indipendentemente anche del contesto, come dici tu.

Gli amministratori oggi hanno diversi modi di ascoltare chi ha voglia di parlare. E più canali ci sono per farsi sentire, meglio è! Non vedo perchè un canale dovrebbe essere preferito ad un altro. Tutto sta nel vedere se gli amministratori hanno voglia di ascoltare.

Grazie e ciao

Agostino.

P.S. chiedo scusa se sono andato fuori dal tema della discussione.