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10 anni fa
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Buongiorno, sono ormai 4 anni che chiediamo al consiglio di zona 2 la possibilità che ci vengano assegnati degli spazi dove realizzare i nostri laboratori ai quali partecipano prevalentemente ragazzi e ragazze con disabilità.  La nostra Associazione ha dimostrato costanza e impegno, e soprattutto la volontà di offrire a questi ragazzi un futuro dignitoso attraverso la realizzazione di manufatti di qualità aprendo i nostri spazi anche a percorsi inclusivi.

Qui alcune testimonianze del nostro lavoro : http://terrabruna.blogspot.it/

I fondi fino ad oggi reperiti che ci hanno consentito di pagare i costi di tali attività sono stati a carico dei membri dell'Associazione. Ma non può più essere così.  Le nostre forze stanno scemando e di fronte alla volontà di questa amministrazione di riqualificare alcune aree della nostra zona chiediamo uno sforzo affinchè ci venga data la possibilità di proseguire nelle nostre attività in spazi attualmente in disuso o in via di riqualificazione. Abbiamo dimostrato la serietà dei nostri intenti dando la possibilità a questi ragazzi di realizzarsi : ora ci serve anche il vostro aiuto. Basta con la burocrazia... quattro anni sono lunghi e noi siamo davvero esausti!!! Chiediamo a codesta giunta una presa di posizione un atto di coraggio . Noi non siamo un ente accreditato, nemmeno abbiamo alle spalle una struttura garante come una cooperativa. Però ci siamo fatti carico di situazioni che altri non sono in grado di farsi carico. 

Avete Cascine vuote come Cascina Turro che utilizzate solo per attività sporadiche come il booksharing. Ma che senso ha? A che cosa servono tutte quelle stanze vuote inutizziate e ristrutturate se non vengono messe a disposizione della popolazione per attività socialmente utili? . Per scambiare i libri o cantare in un coro basterebbe l'aula di una scuola. Noi non riusciamo ad avere neanche quella. Sembra che nessuno abbia desiderio di ospitarci. Mi sembra che il messaggio che continua a passare è quello che dobbiamo arrangiarci. Forse le persone disabili fanno così paura?  Infastidisce l'idea che possano frequentare spazi aperti a tutti? Ma allora bisogna avere il coraggio di dirlo.

Si potrebbe costruire un progetto con il Comune di Milano  e la nostra Associazione. Noi non vendiamo servizi: rispondiamo ai bisogni di un quartiere di una città- Nello specifico ai bisogni di adolescenti e bambini affetti da disabilità e sindrome autistica, ragazzi che sono destinati a centri diurni che però attualmente non potrebbero accoglierli perchè c'è la lista d'attesa.

Almeno questo riconoscetecelo! Abbiamo scritto e scritto ma sembra che a nessuno interessi la nostra realtà. Da settembre non siamo più in grado di pagare l'affitto dello spazio. Qualche proposta seria prima di mobilitare il quartiere?

grazie

Fabrizia Rondelli

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