10 anni fa
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Ci sono parole che a sentirle c'è (mettiamola sul ridere) da non credere ai propri occhi.

Che significherà il nostro sindaco nel sindacato ci crede sempre meno?

Mi pare molto qualunquistica come riflessione.

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La polemica

I sindacati attaccano Pisapia «Noi corporativi? Frase fuori luogo»

La reazione dei sindacati: mai rinunciato al dialogo. Ma il sindaco: ho detto solo la verità. Galvagni, Cisl: c’è una faida a sinistra
di Alessandra Coppola

Corporativo, rigido, incapace di dialogare? La delusione del sindaco Giuliano Pisapia, espressa apertamente due sere fa nel corso della trasmissione di Rai3, Ballarò («Nel sindacato ci credo sempre meno») ha avuto una coda, ieri, di stupori, tremori, nuove accuse e prese di distanza. «Sono sbalordito e amareggiato - dice il segretario della Camera del Lavoro milanese Graziano Gorla - : non ci sono le condizioni per simili affermazioni, per noi parla il nostro lavoro e tutti gli accordi che abbiamo raggiunto. Non abbiamo mai rinunciato ai tavoli».La Funzione Pubblica della Cgil si sente chiamata in causa ed entra nei dettagli. In tv, Pisapia ha portato l’esempio dello spostamento di alcuni commessi da un settore a un altro. «Una decisione unilaterale dell’amministrazione - specificano i segretari Tatiana Cazzaniga e Natale Cremonesi -, a fronte della quale avevamo chiesto un incontro per discutere modalità e criteri, e arrivare a un accordo come molte volte in passato». Altri sarebbero stati i problemi da portare in trasmissione, continuano: «Il Comune ha perso in questi anni per il blocco del turnover centinaia di posti di lavoro. Poi è fondamentale trovare una soluzione per i precari». L’affondo finale lo assestano i delegati Rsu/Usb: «Siamo sicuri che il sindaco conosce le condizioni reali che vivono i lavoratori del Comune di Milano? - si legge in un comunicato -. Da anni subiscono riorganizzazioni che altro non sono che il gioco delle tre carte, li prendono da una parte e li spostano dall’altra, una politica da tappa buchi che nulla ha a che vedere con l’efficienza». La delusione è ribaltata: «Ci aspettavamo un’amministrazione diversa da quelle passate, invece ci ritroviamo ad essere indicati come i capri espiatori di una gestione francamente al di sotto delle aspettative».

Pisapia registra le repliche. A colpirlo, raccontano, è soprattutto lo sfogo su Facebook della Cazzaniga: «Non pensavo che fossimo così importanti da meritare la sua attenzione in prima serata visto che in questi anni non si è mai degnato di riceverci, mentre in campagna elettorale ha incontrato anche i commessi raccontando e promettendo un cambiamento radicale nelle relazioni sindacali. La realtà non è quella che ha descritto». È dopo questo post che il sindaco decide di insistere, con una nota ieri pomeriggio: «Quello che ho detto, purtroppo, è la sacrosanta verità. Il che non significa denigrare il sindacato e, tanto meno i lavoratori, ma contribuire ad evitare atteggiamenti che dovrebbero far riflettere tutti. Voglio ricordare che in una drammatica situazione di bilancio e di continui pesanti tagli agli Enti Locali ben noti a tutti, in anni in cui si sente parlare solo di licenziamenti, nel 2011 abbiamo assunto 112 persone a tempo indeterminato, 272 nel 2012 e 274 nel 2013». Quest’anno saranno oltre 200, aggiunge, più trecento precari stabilizzati.

Eppure, sembra di assistere alla fine di un idillio, o quanto meno di una relazione che poteva essere stanca, ma solida. Una rottura irreparabile? «Francamente, mi sembra una questione interna alla sinistra, al Pd, alla Cgil - risponde dal canto suo il segretario generale della Cisl di Milano, Danilo Galvagni -, una rincorsa da qui alle prossime elezioni». Un’uscita politica, allora, più che «sentimentale»? «Assolutamente - continua Galvagni -, il sindaco è nelle condizioni di organizzare il suo Comune come crede. Questo tipo di affermazioni mi lasciano perplesso».

2 ottobre 2014 | 09:13

avatar Andrea Arancio 10 anni fa
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Anche i sindacati si aggiungono alla lista di quelli delusi dalle finte promesse di Pisapia. Ciao Pisapia, non ti dico nemmeno che è stato bello averti sindaco, perchè è stato bruttissimo!