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9 anni fa
Via Caldera, 65, 20153 Milano, Italia
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La gente entra liberamente nella cascina del parco delle Cave di Baggio

E' una specie di giardino zoologico, con la differenza fondamentale che è senza animali esotici ma anzi recupera quelli tradizionali, autoctoni se così si può dire, che ci sono sempre stati qui nel territorio milanese. Animali da cortile, per esempio come galline, mucche, cavalli, pecore e capre, maiale, insomma tutta la fattoria degli animali "dialoganti" con l'uomo.

Ci si entra gratis, ovviamente, passando dal grande parco della Cave: "Abbiamo iniziato nel 2002 a metterla a posto, c'era un degrado pazzesco, la cascina era piena di rifiuti ed erbacce, basta guardare ora cos'è diventata", spiega Franco Zamboni, in questa videointervista (https://www.youtube.com/watch?v=BqlwA8Q8OMA). Cascina Caldera è del XVI secolo, ampliata nei secoli successivi, era stata abbandonata nella seconda metà del secolo scorso, come molte altre realtà rurali qui, provocando un disastro economico, culturale, ambientale. Oggi la sua riattivazione fa scuola, anche nel senso che vengono a visitarla intere scolaresche. 


Franco Zamboni

Gli agricoltori della cascina Caldera governano anche il parco: "Abbiamo sperimentato un modo diverso di gestire il verde pubblico, rendendolo sempre fruibile, falciando l'erba e raccogliendo il fieno, per esempio, che a noi serve, mantenendo i lavori tradizionali, potando i rami dalle piante, pulendo rogge e fontanili che ancora ci sono nel parco, nella speranza che tutto questo sarà fatto un giorno anche nelle altre zone di Milano". 

Non c'è rendita dagli animali, sono lì solo a scopo didattico, per scuole e cittadini, rendita c'è solo dalla custodia dei cavalli tenuti lì da cittadini che ne hanno comprato uno per passione. Una volta al mese, la prima domenica, per essere precisi, si svolge il mercato dei prodotti provenienti dalle 30 cascine milanesi ancora attive.  Andateci, è nel vostro totale interesse. 


Cavallo e cavaliere al parco delle Cave

Si potrebbe paragonare questa esperienza di agricoltura periurbana alla londinese Surrey Docks Farm (surreydocksfarm.org.uk) fattoria che occupa circa 10 mila metri quadrati nei docks, appunto, le banchine dell’ex porto di Londra, lungo il Tamigi, funzionante da tempo con criteri analoghi e ben altrimenti aiutata dalla municipalità della capitale. Le stesse idee sono state riprese da un progetto per promuovere l’agricoltura periurbana nel Nord Milano, iniziativa dei Comuni di Cinisello Balsamo e Nova Milanese, in collaborazione con il parco del Grugnotorto-Villoresi e il Parco Nord Milano, finanziato in parte dalla  Fondazione Cariplo.

Insomma, Expo dovrebbe venire qui a imparare. Una cosa questo articolo ci tiene a sottolineate. Appena fuori dalla cascina, sulla omonima via Caldera, ci sono 400 pertiche (una pertica è pari a 654,5 metri quadrati, quindi circa due chilometri quadrati) di terra agricola originaria che facevano parte del piano del parco delle Cave; sono invece state sottratte alla sua competenza e alla cascina, a cui farebbero molto comodo per il fieno. Attualmente sono gestite da Italia Nostra, in realtà sono aree a rischio cemento, come già si può vedere in alcuni settori. Come mostra la foto aerea qui sotto, quelle 400 pertiche sono fondamentali per congiungere il parco delle Cave al Bosco in città   e collegare l'intero sistema Ovest del verde milanese. Occhio, quindi, a quello che succede là fuori.


La cascina Caldera si trova in un punto strategico di congiunzione fra le aree del parco delle Cave e altre aree agricole non contemplate ma essenziali per la continuità del verde


L'interno della cascina Caldera, XVI secolo

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