9 anni fa
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Forse, perchè ci fosse, ci voleva una discorso di "rete" che non c'è.

A partire da Expo stesso, specie di luna park dell'alimentazione pensato e costruito come fine a se stesso (che in quanto tale non lascerà traccia del suo passaggio, se non tra i conti).

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L’arte in città

Fuori Expo, il traino che non c’èI turisti: mancano le informazioni

Poche visite nei musei del centro. De Albertis: problemi di comunicazione
di Rossella Verga

Appena mille visitatori al giorno per il Padiglione culturale di Expo 2015. La mostra «Arts&Foods, rituali dal 1851», aperta dal 9 aprile alla Triennale, ancora non decolla. Gli stessi organizzatori non fanno mistero: le presenze attuali non sono sufficienti. Anche un raddoppio sarebbe poco, il minimo sindacale dovrebbe aggirarsi tra i 2.500 e i 3.000 visitatori al giorno di media. Numeri ben distanti da quelli odierni di fronte ai quali c’è già chi parla di flop. L’esposizione di «Arts&Foods», a cura di Germano Celant e con l’allestimento dello studio Italo Rota, è l’unica area tematica di Expo Milano 2015 realizzata in città organizzata alla Triennale.

Splendida location, bella mostra, ma il traino dell’Esposizione universale sembra inconsistente. Anzi, parrebbe il contrario: si parte da qui per arrivare a Rho Fiera. Tra chi arriva, infatti, solo pochi sanno che con il biglietto di Expo l’ingresso alla mostra è gratuito e succede spesso che i visitatori, informati da efficientissime hostess, approfittino dell’occasione per acquistare al volo un biglietto aperto per l’Esposizione per poter vedere subito la rassegna in Triennale. Resta il fatto che solo il 30-50 per cento dei visitatori entra grazie al biglietto di Expo 2015.
Gli sforzi per sbloccare la situazione sono già cominciati. Ieri fuori dalla Triennale sono comparse le bandiere dei Paesi stranieri e sono stati presi contatti con Expo Spa per esporre cartelli informativi all’uscita del sito espositivo. «Il problema della comunicazione esiste - ammette con la consueta franchezza il presidente della Triennale, Claudio De Albertis - È una mostra spettacolare purtroppo ancora sotto-spiegata. La gente viene a vederla come mostra della Triennale, invece è un’appendice di Expo e lo sanno in pochi. È un tema che stiamo affrontando anche con Expo Spa».

In generale gli eventi del fuori Expo non sembrano riscuotere il successo sperato. Per i promotori del progetto «Expo in città» è ancora presto per misurare le ricadute dell’Esposizione sul territorio. Un primo bilancio sarà possibile solo a fine maggio, facendo un confronto con lo stesso mese 2014. Ma stando alle sensazioni «di pancia» degli organizzatori dei 22 mila eventi collegati ad Expo 2015, la risposta dei visitatori sarebbe al contrario oltre le aspettative. Claudio Artusi, coordinatore di «Expo in città », aspetta i dati e non si sbilancia. «Posso solo dire che nell’ultima settimana è raddoppiato rispetto agli ultimi due mesi il numero di proposte per promuovere eventi . È un atteggiamento di maggiore fiducia». Per i più ottimisti, i primi giorni «non fanno testo». «In giro si vedono solo milanesi e visitatori istituzionali - notano dalla Camera di Commercio - Bisogna aspettare le frotte di stranieri nei prossimi mesi».

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