13 anni fa
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Apro una discussione sull'introduzione, ormai avvenuta, dell'informatica nella gestione / controllo degli obblighi dei cittadini nei confronti dell'amministrazione pubblica (sia essa statale o comunale, ma qui mi soffermerò su quella comunale).

Più o meno ogni atto che si fa, ogni pagamento, ecc., sono gestiti con procedure informatiche.

Questo dovrebbe aver portato grossi vantaggi all'amministrazione (vantaggi che dovrebbero poi essere direttamente riportati alla cittadinanza).

Se posso azzardare un'ipotesi, direi che dovrebbero esserci state enormi migliorie a livello di velocità trasmettere e nel reperire dati, e inimmaginabili vantaggi nell'introduzione di controlli automatizzati.

Se c'è qualcosa di "tecnicamente" sbagliato nella compilazione di un modulo da parte del cittadino, questa risulterà immediatamente.

Nel momento stesso in cui i dati sono immessi nel terminale ci sarà un responso positivo o la segnalazione dell'errore.

Una buona amministrazione "girerebbe" questo vantaggio a favore del cittadino:

Facendo un esempio puntuale:

1) C'è una scadenza per un pagamento/presentazione di un modulo.

2) Il cittadino consegna quanto richiesto entro la scadenza e ottiene una ricevuta.

3) Si genera una nuova scadenza (breve) dovuta al tempo necessario per il controllo ed eventuali comunicazioni da parte del comune.

4a) Il modulo consegnato è corretto e il dovuto è stato pagato: il comune non comunica nulla; alla scadenza del termine per il controllo se non vi sono irregolarità la questione è chiusa e la ricevuta può essere buttata.

4b) C'è un problema, il comune lo segnala al cittadino che ha un nuovo termine per regolarizzare la sua posizione o dimostrare di avere ragione. Se questo viene fatto entro i termini si presume che l'errore sia in buona fede (sia da parte del cittadino che da parte della pubblica amministrazione che sovente sbaglia) e nulla è dovuto (niente interessi, commissioni di riscossione tipo esatri/equitalia, ecc.). Se il contribuente non regolarizza la propria posizione entro questo termine perchè non può o non vuole comincia il conteggio degli interessi e tutta la trafila degli accertamenti per capire se c'è del dolo e recuperare il possibile.

Non so bene come sia ora la normativa a livello comunale, ma l'impressione che ne ho da cittadino è che se sbaglio qualcosa (o peggio ancora se a sbagliare è l'amministrazione):

- Posso vedermi recapitare la cartella dell'agente incaricato di riscuotere anche a distanza di parecchi anni.

- Devo conservare un'infinità di ricevute.

- La cartella solitamente è tutto fuorché chiara da decifrare e per capire cosa misi contesta devo leggerla più e più volte.

- Ci sono gli interessi sul dovuto, la mora, gli interessi sulla mora, il contributo per la spedizione, la commissione per la riscossione e tutta una serie di spese che devo pagare perché il comune, invece di controllare subito, ci ha messo 4 anni a venirne a capo.

Chiudere la questione in tempi brevi impedisce che vi siano errori di trasferimento dati negli anni, quando magari si passa da un programma di gestione ad un'altro.

Snellisce le procedure e le dimensioni degli archivi.

Porsi degli obbiettivi ambiziosi in questo senso potrebbe stimolare solo vantaggi.

Spero di essere io poco aggiornato, e che in realtà il comune abbia già fatto grandi passi in questa direzione.

Posso testimoniare che lo stato non li ha fatti.

avatar Mario Maggi 13 anni fa
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Condivido e aggiungo: su siti istituzionali ho quasi sempre trovato delle lacune nei moduli online che inducono a errori: modelli F24 di banche che hanno campi con funzionamenti diversi da banca a banca, siti...