L'Italia in bicicletta ( e Milano città metropolitana ? )

Io sono scettico sulle piste ciclabili, sopratutto se fatte senza nessuna considerazione dell'esistente e della popolazione.

Io mi trovo vicino a quelle di Bonola, a Quella della Gallaratese, a Quella di Via Varesina.

Da ignorante, ma amante dell'organizzazione, mi domando, a Milano Città e poi provincia:

1. Dove sono le piste ciclabili e dove esiste un cartello o più che le mostri, che mostri i loro percorsi ?
2. Esiste una applet che gestisca le piste ciclabili, almeno le indichi ??
3. Come sono interconnesse tra di loro le piste ciclabili o come interconnetterle con pochi rischi ?
4. Sono costruite le piste ciclabili senza impedire il traffico automobilistico (vedi sottopasso vuoto di Largo Boccioni, prima auto ora, dopo Expo, pista ciclabile)
5. Che controlli fa la polizia locale sulle piste ciclabili (esempio auto o mezzi vari in sosta sulle stess in Via Varesina e via Gallarate)
6. Chi può andare sulle piste ciclabili (oltre alle auto in  sosta, ho visto ciclomotori, moto e pedoni)
7. Che illuminazione esiste sulle piste ciclabili e che segnaletica stradale ??
8. quanti cicloamatori esistono che usano le piste ciclabili (che io vedo sempre vuote) e quanti potenziali
9. Che incentivi ci sono all'acquisto di biciclette private e barriere di sosta
10. Qual è lo standard per una bicicletta per andare in giro e sulla pista ciclabile (quelle senza luci sono ammesse ?')
11. quanto costano le piste ciclabili ad una ad una e tutte: qual è il budget
12. Sono prioritarie le piste ciclabili rispetto alla povertà della gente che va al mercato ambulante a raccogliere frutta e verdura scartata ??

Siamo alle piste ciclabili " ad personam " o " fai da te".

Dovremmo prendere atto che c'è della schizzofrenia sull'argomento.

Fare una pista ciclabile sul cavalcavia Bacula o ponte della Ghisolfa, peraltro eseguito da privati cittadini che, nottetempo si sono attrezzati con colori, pennelli e altro, non solo è una testimonianza di irresponsabilità ma anche un gesto che andrebbe punito severamente per due ragioni:

La prima perché su una strada a scorrimento veloce è vietato transitare in bicicletta e fare una pista ciclabile é da criminali per la ragione seguente.

La seconda è che, per la ragione precedente e per il fatto che si tratta di una ciclabile abusiva, dunque inesistente per il codice della strada, se un auto tocca un ciclista con conseguente caduta e infortunio, esso non avrebbe diritto a risarcimenti e anzi, in teoria dovrebbe essere sanzionato.

Posto che il cavalcavia ha le telecamere e che esse dovrebbero funzionare, credo sia facile individuare i fantasmi della pedalata, soprattutto di notte quando non c'è traffico.

Sono certo che siano noti e anzi appoggiati in questa azione, peraltro non la prima, per la quale il Comune di Milano toccò l'apice, asseverandola e dunque rendendola regolare (mi piacerebbe leggere del collaudo). Dunque se questa è la famosa formula dell'urbanistica tattica e del legittimare ogni azione dal basso (purchè sia in linea con l'orientamento dello status quo), da domani mattina, ogni cittadino è legittimato a fare qualcosa di proprio gradimento in città.

Questi signori, cittadini milanesi penso anche non certo indigenti, potrebbero ben specchiarsi in un cult: il marchese del Grillo.

Ei docet...mi dispiace ma io so' io e voi non siete un c....

Gianluca Gennai

Quanto costa, quanti progetti alternativi, uno schema generale dove si vede ??