Milano "non è la città delle donne", ricerca con 8 borse di studio

Otto brillanti studentesse suddivise fra varie Università italiane partner: Cattolica di Milano, Alma Mater di Bologna, Aldo Moro di Bari e Luiss di Roma, hanno vinto una borsa di studio da cinquemila euro ciascuna.

Tutte hanno presentato un testo creativo ancorato ad una ricerca socio demografica sulla “città delle donne”, progetto della Farmaceutica Dottor Ciccarelli, Osservatorio Cera di Cupra giunto alla terza edizione.

I mancati consensi vanno dritti al cuore: metà delle intervistate milanesi, il 50,3%, dichiara che “la nostra città non è per le donne”.

Di più, il 29,4% sostiene che Milano alimenta ansie e stress e per questi motivi chiedono maggiore tutela, sicurezza e controlli intensificati da parte delle forze dell'ordine, il 17%, conseguentemente anche ambienti pubblici più veloci e sicuri, il 38,6%.

Nonostante i dati poco confortanti, il 52,3% resta legato alla metropoli e ha deciso di non trasferirsi mentre il 36% vorrebbe andar via e l'11,7% è intenzionata a scegliere in futuro una cittadina più a misura d'uomo, più sicura e meno inquinata.

Giustappunto, anche le voci più ricorrenti per illustrare la quotidianità meneghina sono proprio “soffocata dal traffico e inquinamento”.

In evidenza il 30% di donne che apprezza le tradizioni e l'arte; altre chiedono il potenziamento dei mezzi pubblici, il 16,5%, maggior diffusione di asili nido, il 10% e luoghi di incontro e ricreativi dedicati alle donne, il 18,8%.

Dunque parlare della propria città nell'attuale e nel futuro pungola parecchio le donne che si confrontano sull'evoluzione del loro ruolo e dell'immagine, concetti legati ad altre variabili quali la posizione sociale, professionale e in famiglia, l'ambiente e le strutture di assistenza.

I testi realizzati dalle vincitrici sono stati raccolti in “Riflessi femminili3” con l'obiettivo di condividere strategie lungimiranti e la passione creativa di giovani amazzoni, future protagoniste al femminile.

Maria Lucia Caspani