I padroni della città
Mai come in questi tempi la città è ostaggio di una massa di prepotenti che si credono in diritto di fare quello che vogliono, come se fossero loro i padroni della città.
Dai writers ai centri sociali, a quelli che attaccano decalcomanie o facce di gesso sui muri, quelli che appiccicano etichette adesive sui cartelli stradali...
L' ambiente urbano sta diventano sempre più una bolgia in preda a quelli che devono sfogare i loro istinti, o ai mitomani che credono di dover "esibire" la loro "arte".
Il bello è che il tutto viene spacciato come espressione di "libertà".
Sarà libertà per loro, ma è odiosa dittatura per altri che devono subire. L' ideologia anarchica è un paravento per una minoranza di facinorosi per giustificare la loro tirannide sugli altri.
La vulgata di sinistra in questi ultimi anni ha preso di mira i "grandi" speculatori, i "grandi" capitalisti, i "grandi" mafiosi... Solo i "grandi" sarebbero colpevoli di tutto e delle degenerazioni della città. Mentre i "piccoli" non avrebbero mai colpe e non sarebbero responsabili di nulla.
In questo modo si è lasciato libero sfogo a quello che sta succedendo adesso. Dove la città viene distrutta non dai grandi speculatori (che spesso non sono speculatori, ma solo imprenditori che fanno il loro mestiere), ma da tanti piccoli tiranni.
Se vogliamo, alla base di questo atteggiamento (la colpa è del grande speculatore, mentre il piccolo può fare quello che vuole), c'è una motivazione culturale.
La cultura dominante ha rinnegato le radici cristiane, ed in particolare la teoria del "peccato".
Però il male continua ad esistere nella società.
Quindi, come spiegare il male se non esite il peccato? Semplice, dando la colpa alle "strutture sociali" o ai "grandi capitalisti". Sono loro la causa di tutti i mali. Mentre, nella società "liberata", tutti sono buoni e belli, e dovrebbero essere lasciati liberi di fare quello che gli pare.
I risultati di questa teoria sono sotto gli occhi di tutti...