13 anni fa
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Anche quest’anno associazioni ( si è fatta avanti l’Associazione AIDAA per l'area EXPO garantendo 10 anni di cure agli impianti http://aidaa-animaliambiente.blogspot.com/2011/11/aidaa-propone-milano-il-bosco-degli.html ) si pongono l’obiettivo di recuperare le migliaia di alberi di natale in tutta la città di Milano (che dopo le feste sono destinati alle discariche o all’incenerimento), una operazione virtuosa che quasi mai resiste al primo anno dall’impianto, la moria di solito devasta la quasi totalità delle iniziative per mancanza di manutenzione e bagnamenti durante la stagione calda e secca.

Se vogliamo davvero prodigarci in iniziative meritorie come la raccolta degli alberi di Natale dobbiamo preoccuparci anche di curare e bagnare i giovani alberi con poche radici, almeno per i primi anni dall’impianto, una operazione che va fatta con serietà ed impegno molto gravoso, senza adeguata organizzazione sono solo operazioni illusorie e tempo perso. Non possiamo confidare solo sui bagnamenti naturali, a Milano le piogge a partire da giugno (ma anche prima) sono rare e il caldo da metà giugno a fine agosto è micidiale e settembre talvolta è molto secco. La primavera stessa talvolta ha lunghi periodi di siccità in cui occorre bagnare gli alberi.

Anche a me piacerebbe finalmente partecipare a questa importante iniziativa su vasta scala, sono anni che me lo ripeto come un sogno irraggiungibile, ma per avere una possibilità di riuscita dell’operazione e non vanificare gli sforzi e la buona volontà di tanti lodevoli sostenitori dell’iniziativa, serve il concreto aiuto organizzativo del Comune di Milano (Ass. Maran) e di qualche associazione, senza il quale le speranze di fare qualcosa di utile saranno vane anche quest’anno.

A mio avviso il luogo più indicato a Milano città per il nuovo bosco potrebbero essere le vaste pendici a prato di Monte Stella (la Montagnetta di Milano), questa operazione potrebbe essere ripetuta ogni anno anche oltre il 2015, se adeguatamente organizzata e assistita, contribuendo a creare un bosco incantevole nell’arco di 10 anni di cui Milano ha disperato bisogno.

Per quanto riguarda la varietà dell’albero, l’abete rosso (abies picea) molti tra gli ambientalisti sono ingiustamente scettici perché considerano questa pianta una varietà esclusivamente montana, nulla di più sbagliato, anche a Milano ho sotto gli occhi esempi di segno contrario, alberi di natale bellissimi piantati e curati nei primi 3 anni da me che allignano sani e robusti, svettanti maestosi e pieni di rami sani e robusti, basta che improvvidi giardinieri con facciano potature-scempio che farebbero solo danni a questa varietà. Per la cronaca, ricordo inoltre che questi alberi sono il rifugio di molte specie di uccelli in inverno (tra cui il pettirosso, che ha dato il nome molto popolare a quest’albero l’albero di “peccio”).


Se l’Ass. Maran se la sente di intervenire, quest’anno l’iniziativa (o più iniziative contemporaneamente) ha buone chances di andare a buon fine, e di questi tempi, vista l'aria tossica che tira, se ne sente davvero il bisogno come una liberazione.

 

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