Scegli l'expo alle comunali

mi associo a Chiara nella richiesta di spiegazioni

Cara Cecilia,

riporto l'articolo, perchè la scansione mi pare poco leggibile; forse questo aiuterà altri a comprendere quanto riferisci (ed anche quello a cui mi allaccio io):

"Milano è diventata cinica. In politica prevale una contrapposizione provinciale basata sul gossip e non sui grandi valori della tradizione milanese". Gianpiero Cantoni, senatore del Pdl e presidente della Fondazione Fiera, a un anno dalla sua nomina, fa il punto sull'Expo e dà un giudizio sulla città a pochi mesi dalle elezioni amministrative. "Milano è stata sempre all'avanguardia e deve tornare ad esserlo, nell'interesse dei milanesi e del Paese".

Senatore Cantoni, con chi ce l'ha?

"Di Milano mi è sempre piaciuta la sua grande voglia di produrre, di creare valore. Perfino la nostra Madonnina è l'unica che invece di avere le mani giunte ha le braccia aperte e le maniche rimboccate. La città sta cambiando il suo skyline riportandoci ai livelli delle grandi metropoli internazionali".

E allora?

"Non mi piace la contrapposizione politica che negli ultimi anni è diventata eccessivamente provinciale. Prevale la capacità di criticare qualsiasi decisione e perfino una cattiveria che non è tipica dei milanesi. Negli ultimi anni si è dimenticato che Milano nele bene e nel male è sempre stata all'avanguardia, la culla del riformismo. Deve tornare ad esserlo nell'interesse di tutti".

Passiamo all'Expo. Dopo il via libera del Bie a che punto è l'accordo di programma?

"Ritengo che la firma potrebbe concretizzarsi a febbraio, seguendo le indicazioni che fin qui sono state oggetto della trattativa. Mancano solo alcuni aspetti di carattere tecnico. Il successo di Expo 2015 non sarà solo un vanto per Milano, ma per tutta l'Italia".

Come l'ammontare del contributo che Fiera e famiglia Cabassi dovranno dare per la realizzazione delle infrastrutture di collegamento al sito espositivo?

"Questo contributo deve ancora essere concordato, ma è chiaro che dovrà essere per noi sostenibile. Non è solo una questione di cifre, ma anche di fattibilità del progetto. La Fiera non gestirà l'operazione immobiliare. Diciotto mesi dopo la fine dell'evento metteremo all'asta la volumetria dei terreni. Saranno gli operatori immobiliari a fare le loro offerte".

Il gruppo Cabassi chiede che si possa costruire di più dopo il 2015 sulla propria parte di terreno. Fondazione Fiera?

"Fondazione non chiede maggiori volumetrie. Riteniamo che quelle che sono state stabilite siano eque. Chiediamo, invece, una riduzione del 25 per cento delle tasse sulle plusvalenze che arriveranno dopo l'operazione immobiliare. Per statuto siamo un ente di diritto privato senza fini di lucro, ma dobbiamo proteggere il nostro patrimonio. Abbiamo messo a disposizione i terreni con lungimiranza, ma riteniamo che questa disponibilità vada in parte ricompensata".

Come è andata a finire la questione dell'ispezione ordinata da Roberto Formigoni?

"La Regione ha il diritto dovere di vigilare su Fondazione Fiera. Ci hanno chiesto un'ampia documentazione su tutte le operazioni che sono state fatte negli ultimi cinque anni. Non è stata una ritorsione. Comunque, per quanto mi riguarda, non temo nulla e non ho nulla da temere".

Che cosa risponde a chi dice che finora sull'Expo si è parlato solo di terreni e poco di contenuti?

"Il successo dell'Expo sarà legato alla capacità di uscire dagli schemi classici delle grandi opere visibili e puntare sul principio di globalizzazione culturale con riferimento alla salvaguardia del nostro pianeta. E' vero che la questione dei terreni ha tenuto banco nel 2010. Malgrado la nostra posizione, fin dall'inizio molto chiara e netta: preservare il patrimonio della Fondazione".

Quello appena finito è stato un anno difficile. Il peggio è passato?

"Tutto dipenderà da come evolverà l'economia internazionale. Il business delle esposizioni è in grande evoluzione. Il processo di razionalizzazione delle nostre società controllate deve continuare. Con un miglioramento di carattere culturale, professionale e di maggiore efficienza. E' finito il tempo delle fiere campionarie dove si esponeva di tutto e si affittava solo lo spazio".

L'obiettivo del 2011?

"Migliorare ulteriormente l'offerta dei prodotti e creare un maggior coordinamento del gruppo. Ci saranno altri accorpamenti per rafforzare il gruppo e offrire maggiori servizi".

E i conti?

"Il bilancio della Fondazione che approveremo sarà positivo, ma a differenza del passato sarà senza alcuna sopravvenienza positiva. Fiera spa chiuderà il bilancio in sostanziale pareggio e probabilmente con un piccolo attivo".