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14 anni fa
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La cronaca cittadina oggi, forse in mancanza di altre notizie più “alla moda“, si sofferma sulla strage silenziosa dei pedoni. In Italia ci sono due morti investiti al giorno.

Mentre ci preoccupiamo di avere nuove strade che ci portino verso nuovi futuri ingorghi non ci preoccupiamo della sicurezza di quelle che ogni giorno migliaia di cittadini percorrono per recarsi al lavoro, a scuola, a “fare la spesa” o semplicemente a “prendere un caffè“.

Nei giorni scorsi si è fatto un gran parlare dello smog, dell’inquinamento: la soluzione che noi proponiamo, l’unica soluzione possibile è rivoluzionare l’idea di trasportoripensare la mobilità urbana(e non solo anche qualla “da” e “per” la città). Le soluzioni del week-end servono solo a riportare nei limiti di legge lasciando il problema per la salute totalmente irrisolto.

La mobilità in città, però, significa anche sicurezza. Gli incidenti stradali sono una emergenza che va affrontata. Forse per dare immediatamente una idea del problema può essere utile un dato: si stima oggi che nei paesi industrializzati il costo derivante dagli incidenti stradali ammonti al 2% del prodotto interno lordo. Una cifra enorme in termini economici, ma assurda in termini umani.

In Italia una un rapporto stilato da Censis e Aci (2008) fissa in 35 miliardi di euro il costo socialedegli incidenti stradali (pari quindi al 2,5-2,6% del Pil). Questi numeri non devono mettere in secondo piano le tragedie personali e familiari che fanno parte di un più alto prezzo che dobbiamo scontare per l’inadeguatezza delle nostre strade che in molti casi avrebbe potuto evitare incidenti e tutte le loro conseguenze.

In Italia la maglia nera delle città “killer di pedoni” spetta a Milano e Napoli. Non è solo questione di segnaletica spesso invisibile o incomprensibile. Qui dobbiamo affrontare una questione di cultura ed educazione. Dare la precedenza al pedone non è nel costume della maggioranza degli automobilisti milanesi, dobbiamo con vergogna ammetterlo.

Il pedone che attraversa la strada è un intralcio e una perdita di tempo, si preferisce schivarlo nella migliore delle ipotesi piuttosto che ricacciarlo sul marciapiede.

Ai ciclisti non va meglio. Anche loro considerati ostacoli dagli automobilisti diventano a loro volta pericolosi (o “arroganti”) nei confronti dei pedoni quando si ritrovano in aree pedonali o sui marciapiedi.

Differenziare, in modo da tutelare, le piste ciclabili è una priorità. La riqualificazione urbana parte anche dall’attenzione dei progettisti non solo alle auto e al trasporto pubblico urbano ma anche a pedoni e ciclisti

Tutelare i pedoni con barriere che impediscano l’attraversamento in punti pericolosi (dove spesso sono già avvenuti incidenti).

Una rigorosa vigilanza dei limiti di velocità e alcolemici aumentano la consapevolezza negli automobilisti che se si può scherzare con le regole e la sicurezza. Inoltre sarebbe educativo (e giusto) iniziare a veder qualche vigile multare quegli automobilisti particolarmente “arroganti” che impediscono ai pedoni di attraversare (anche sulle strisce).

L’introduzione nelle aree urbane più pericolose per la tutela dei pedoni e più densamente percorse dalle utenze cosiddette deboli (pedoni e ciclisti) di nuovi limiti di velocità per autoveicoli. Che senso ha in una città dove la velocità media di spostamento con l’auto è anche inferiore ai 30 km/h avere limiti di 50 e/o 70 km/h? (Per verificare questo dato invitiamo i lettori ad azzerare il computer di bordo, lasciar passare una settimana e leggere la velocità media segnata. Se si effettuano spostamenti in maggioranza in area urbana questa media sarà sotto i 30 km/h e in certi giorni anche sotto i 20!)

Sulla velocità dei veicoli investitori i dati ci dicono che su 10 pedoni investiti nel sopravvivono 9 se il veicolo andava a 30 km/h, ne sopravvivono solo 3 se il veicolo andava a 50 km/h (dati Annuario della Sicurezza Stradale pagina 46)

Segnaletica orizzontale e verticale più chiara, più visibile, insieme ad una forte campagna di sensibilizzazione al problema: una nuova Milano si fa partendo dai suoi cittadini. Rinnoviamo il senso civico, l’educazione ad una civile convivenza. Lasciar attraversare la strada ad un pedone o dare la precedenza ad un ciclista devono essere gesti sentiti e convinti per creare una comunità cittadina rinnovata.

Allegati (4)

Sicurezza anche per pedoni e ciclisti. E’ necessario sensibilizzare la città.

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dati Annuario della Sicurezza Stradale pagina 46

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rivoluzionare l’idea di trasporto

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Le soluzioni del week-end

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avatar Cecilia Bonatti 14 anni fa
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Gentile Sig. Librandi, avevo letto anche questo suo post sulla sicurezza dei pedoni e dei ciclisti. Nel suo scritto non c'è nulla che non sia condivisibile e non possa essere sottoscritto. MA, sempre Ma!...