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"245 strutture caritative cittadine a cui fanno riferimento più di 48.000 indigenti".

Gran brutta la storia, grande il loro impegno.

http://milano.corriere.it/milano/notizie/cronaca/12_aprile_22/carmelitani-scalzi-mensa-poveri-2004177410540.shtml

i carmelitani di via Canova 4, alle spalle della chiesa del Corpus Domini

Sempre più coperti alla mensa dei poveri

Racconta padre Giulio Pozzi: «Da qualche anno ci siamo trovati a far fronte ad un afflusso imprevisto di persone»

MILANO - Trecento ospiti a pranzo, ogni giorno. I Carmelitani Scalzi avevano avviato la loro Opera Messa della Carità offrendo un pranzo domenicale, ottant’anni fa.

Oggi tutto è cambiato e quel pranzo domenicale è diventato quotidiano. Non solo questo è cambiato. Racconta padre Giulio Pozzi, che della mensa di via Canova 4, alle spalle della chiesa del Corpus Domini, è il punto di riferimento: «Da qualche anno ci siamo trovati a far fronte ad un afflusso imprevisto di persone. Non sono più gli homeless ma italiani che hanno perso il lavoro e giovani stranieri arrivati in Italia alla ricerca di una vita dignitosa: badanti, operai che non hanno più nulla. Il cibo che ci consegnano i volontari di Siticibo è la metà di quello che serviamo quotidianamente a queste persone. Ci consegnano soprattutto primi piatti di ottima qualità e poi i nostri volontari fanno il giro dei panettieri che ci danno pane e pizze».

Siticibo, come viene raccontato domenica 22 aprile sulle pagine del Corriere -Città del Bene, è un programma del Banco Alimentare della Lombardia (Onlus che conta 450 volontari) che in particolare a Milano, dove il bisogno si concentra come in tutte le metropoli, ridistribuisce più di 2400 tonnellate di alimenti a 245 strutture caritative cittadine a cui fanno riferimento più di 48.000 indigenti. Oltre 14 tonnellate di alimenti sono andate a sostegno dei reparti mobili impiegati nel piano anti-freddo.

«I rifornimenti garantiti dai volontari di Siticibo ci hanno consentito di trasformare la mensa portandola da 120 posti a 300 –racconta ancora padre Giulio-. Ovvero, per la verità, il nostro intento era quello, perché non volevamo lasciare le persone sul marciapiede ad aspettare, e il progetto ha coinciso proprio con l’arrivo dei furgoni di cibo portato dalle mense aziendali: quando si dice la Provvidenza!». Non sprecare il cibo e applicare la “Legge del Buon Samaritano” (voluta dal Banco Alimentare), legge che consente il recupero di alimenti non serviti dalle mense aziendali, ospedali, refettori scolastici, hotel per donarlo agli enti che offrono pasti è un po’ come dare una mano alla Provvidenza.

Conclude il coordinatore delle strutture di accoglienza milanesi gestite dall’Ordine dei Padri Somaschi, Valerio Pedroni: «L’aiuto fornito da Siticibo grazie agli alimenti che consegnano al centro che ospita 150 donne con bambini vittime di violenza e maltrattamenti, è su due fronti: è una risorsa alimentare di grande qualità, non è cibo omologato, sono menù studiati e calibrati da un punto di vista nutrizionale. E inoltre ci consente di abbattere i costi e di investire le risorse nel percorso di recupero».

Anna Tagliacarne 22 aprile 2012 | 13:20

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