Incontro 2024-04-15 "Intelligenza Artificiale e Democrazia"

Referenze:

1. Etichettato da Smart Citizen per Milano Smart City (TAG:SCEventoDigi2024)
2. https://www.euractiv.com/section/digital/podcast/does-the-eu-need-to-go-further-in-competition-policy-for-tech/
3. https://www.openmarketsinstitute.org/publications/rebalancing-europe-manifesto
4. https://static1.squarespace.com/static/5e449c8c3ef68d752f3e70dc/t/66100b4b26dd73546eb9c013/1712327500716/Rebalancing+Europe+Report+0424+v7.pdf

Gli obiettivi stabiliti in questo manifesto sono ambiziosi ma necessari e realizzabili per proteggere efficacemente la democrazia e la libertà economica in Europa:

“Ciò che è necessario è un ritorno alla la visione originale che ha costruito l’Europa: una visione in cui il potere è ampiamente ed equamente distribuito e alle potenti multinazionali non è consentito sovvertire l’interesse pubblico”, si legge nella pubblicazione. “La prossima Commissione europea deve sviluppare un piano coerente per realizzare questa visione e restituire libertà, opportunità e prosperità a tutti i suoi cittadini, frenando e disperdendo il potere economico concentrato”.

Il direttore di Open Markets Europe Max von Thun, uno degli autori del manifesto, ha dichiarato: “Possiamo far risalire numerose crisi che l’Europa deve affrontare a concentrazioni estreme di potere economico: l’indebolimento della democrazia, del dibattito pubblico e dell’innovazione da parte di una manciata di giganti della tecnologia; la minaccia alla sicurezza e alla resilienza rappresentata da industrie e catene di approvvigionamento altamente concentrate; e il ruolo centrale delle società monopolistiche nell’aumentare i prezzi, nel ridurre i salari e le condizioni di lavoro e nel indebolire la lotta contro il cambiamento climatico.

“Ciò di cui l’Europa ha bisogno”, ha continuato von Thun, “è un insieme di soluzioni chiaramente definite per frenare il potere delle multinazionali sulla nostra democrazia ed economia, che il nostro manifesto prevede”.

Il manifesto “Riequilibrare l’Europa” copre sei priorità politiche chiave e 18 raccomandazioni tattiche per raggiungerle meglio. Le sei priorità politiche includono:

• Sostituire l'approccio obsoleto dell'UE alla politica di concorrenza con un paradigma più flessibile che incorpori una maggiore varietà di obiettivi economici e non economici e un insieme più ampio di parti interessate. Questo nuovo paradigma dovrebbe promuovere specifici risultati politici ed economici, tra cui una democrazia solida, un ecosistema digitale sicuro, aperto e interoperabile, un’economia innovativa e resiliente e media liberi e pluralistici.
• Introdurre un mandato intercommissione per utilizzare tutti i mezzi disponibili per affrontare il problema concentrazione del potere e del controllo economico nell’UE, nonché la pericolosa dipendenza dell’Europa da catene di approvvigionamento concentrate all’estero. Ciò dovrebbe includere un maggiore coordinamento e coerenza delle politiche e dell’applicazione della concorrenza, del commercio, dell’industria, della protezione dei dati, del digitale, del lavoro, della protezione dei consumatori e delle tasse.
• Concedere alla Commissione nuovi poteri per indagare sul controllo e sulla condotta monopolistica di interi settori e non solo di società specifiche, inclusa la capacità di imporre rapidamente rimedi e sanzioni ove necessario.
• L’implementazione di regole più brillanti e rimedi strutturali nelle indagini sulla concorrenza, tra cui l’ordinazione di cessioni aziendali, il divieto di fusioni anticoncorrenziali e il divieto di comportamenti aziendali di sfruttamento totale e dei modelli di business che li supportano.
• Massimizzare il potenziale della politica industriale e degli aiuti statali per creare un’economia più diversificata ed equilibrata, evitando che vengano utilizzati per facilitare una maggiore concentrazione economica e l’emergere di “campioni” nazionali o europei. Laddove vengano concessi aiuti di Stato a società dominanti, questi dovrebbero essere accompagnati da disposizioni di recupero e da rigorose limitazioni sulle retribuzioni dei dirigenti, sui riacquisti di azioni proprie, sui dividendi e sulle acquisizioni. I sussidi che finanziano l’estrazione, la produzione e il consumo di combustibili fossili dovrebbero essere completamente vietati.
• Consentire ai cittadini e alla società civile di partecipare sia allo sviluppo che all’applicazione della politica di concorrenza, comprese le indagini su fusioni e antitrust, i procedimenti dinanzi ai tribunali dell’UE, l’applicazione della legislazione correlata, incluso il Digital Markets Act, e le iniziative per riformare o aggiornare il diritto della concorrenza. Ciò dovrebbe includere la possibilità per la società civile e i rappresentanti dei consumatori di ottenere lo status di “terzo interessato” nei procedimenti in materia di concorrenza. Open Markets e i suoi partner ospiteranno inoltre una conferenza il 15 aprile a Bruxelles nella quale politici, sostenitori ed esperti discuteranno più a lungo le raccomandazioni del manifesto.

(commento da Stefano Quintarelli, tradotto con Google Translate)

"In questo clima non è sufficiente promuovere la democrazia digitale senza contemporaneamente promuovere la percezione di ogni cittadino di essere parte di questa impresa"

Giustappunto, malgrado l'abilità dei relatori nel chiarire gli aspetti tecno-sociali e politici della proposta, questa ed altre analoghe resterebbero sterili, se i cittadini non prendessero coscienza dell'opportunità del digitale a sostegno della democrazia e non solo, viste le carenza dell'intelligenza naturale nel fronteggiare crisi belliche e climatiche globali.

Da ciò l'invito a riportare i remi in barca anche per la nostra Rete Civica di Milano, giustamente celebrata anche nell'occasione.