Riscaldamento globale: che fare?

Le ragazze e i ragazzi giovanissimi scesi in piazza il 15 marzo per lo sciopero globale per fermare il cambiamento climatico, sono la novità. Pongono temi e usano parole diverse e opposte rispetto a quelle del rancore e dei muri: società aperte, futuro e fiducia. Interrogano la politica e anche questa è una novità. Sono un movimento generazionale e globalizzato, che costringe a sua volta la politica ad esserlo.
Pongono una questione molto semplice, a partire dal rapporto IPCC secondo il quale avremmo soltanto 12 anni per evitare il punto di non ritorno e rispettare gli accordi: occorre un cambiamento radicale nel modello di crescita.
Chiedono a tutti di farsene carico e che il catastrofismo sia trasformato in grande opportunità di progresso. Con la consapevolezza che se i primi a pagare le conseguenze dei disastri ambientali sono i più deboli, ecologia, progresso ed equità vanno di pari passo.
Un ruolo specifico spetta alle città, le cui politiche spesso surrogano quelle mancate degli Stati.
Sono i temi di cui si discuterà al circolo in via F.lli Zoia, 77 sabato 13 aprile dalle 9,30 con Caterina Sarfatti (head, inclusive climate actione, C40 cities), Carlo Alberto Rinolfi (presidente dell’Associazione Mondohonline), Mario Giorcelli (circolo Pd MiMa 25 aprile) e Ostelio Poletto (portavoce del nuovo comitato di quartiere Figino), all'iniziativa promossa da diversi circoli del Municipio 7.

La parte grafica è a cura di Federico D'Adda.