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Quando Il 12 Maggio 2021 alle 21:00
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PRESENTAZIONE

Nell’ambito della più ampia condizione delle periferie delle grandi città, anche quello delle “case popolari” rimane strutturalmente irrisolto, con il risultato che anche investimenti consistenti non cambiano la situazione. Anche perché continuano a rimanere un concentrato di fragilità …

La sassaiola contro le forze dell’ordine dello scorso 10 aprile, avvenuta nel Quadrilatero di case popolari di San Siro da parte di circa 200 ragazzi assembrati per il video del rapper Neima Ezza, ha riaperto il dibattito sulla condizione dei quartieri popolari di proprietà pubblica a Milano (circa 65.000 appartamenti, dei quali circa 28.000 di proprietà del Comune di Milano e gestiti da MM spa, mentre altri 37.000 di proprietà della Regione Lombardia e gestiti da Aler).

IL DIBATTITO - Un dibattito che ha fatto scrivere: “Il tentativo di disperdere i ragazzi tra via Zamagna, via Micene e piazzale Selinunte ha scatenato momenti di guerriglia urbana che possono sottintendere un malessere mai sopito nelle periferie di Milano” (Piero Cressoni - Tomorrow.it, 11. 4.2021).

Un dibattito, però, che è stato subito surclassato dagli assembramenti dei tifosi dell’Inter a seguito della vittoria dello scudetto.

Peraltro, in generale, il dibattito – ma, forse, sarebbe più opportuno definirlo “scambio di battute” – ha certamente evidenziato aspetti problematici, ma particolari, mancando ancora la capacità di una lettura e di un affronto dell’argomento nella sua complessità e, quindi, di individuare un concerto di interventi adeguati e risolutivi.

LA SITUAZIONE - Quindi, la condizione strutturalmente irrisolta dei quartieri di case popolari rimane sempre allo stesso punto, nell’ambito di una più ampia ed altrettanto strutturalmente irrisolta condizione delle periferie urbane. Anzi, semmai sembra addirittura peggiorare. E ciò malgrado i significativi investimenti in ristrutturazioni degli edifici ed altri interventi avvenuti in questi anni, circa 238 milioni con i Contratti di Quartiere (46 milioni nello stesso San Siro).

Ma, non solo ristrutturazioni. Infatti, nel corso degli anni si è andata anche stratificando una numerosa e multiforme presenza sociale: dalle associazioni che aiutano i ragazzini a fare i compiti o insegnano l’italiano agli stranieri, al Politecnico di Milano, che ha insediato una vera e propria aula didattica che interagisce con l’ambiente circostante, all’associazione che fa conoscere storia e cultura del quartiere attraverso insolite ed inaspettate forme espressive sconosciute a Milano ed ai milanesi.

Però, tutto ciò avviene in un contesto dove l’illegalità e la prepotenza la fanno da padrone, con ciò andando anche a  vanificare i vari sforzi economici e sociali profusi.

LE NORME - Poi, ci sono anche normative che non incentivano l’utilizzo degli immobili da parte degli enti gestori, magari individuando soluzioni specifiche, perché c’é il rischio di essere chiamati a rispondere dalla Corte dei Conti per “danno erariale”. Invece, se un immobile rimane inutilizzato ed abbandonato al degrado, nessuno ne deve rendere conto!

Così , Milano si ritrova con 7.200 appartamenti sfitti, 2.700 inagibili e 3.800 occupati abusivamente: una situazione che, appunto, non concorre a contrastare l’abusivismo nei quartieri di edilizia residenziale pubblica .

LA FRAGILITA’  - Ma, oltre ad evidenziare questi dati problematici, c’é da sottolineare che le normative vigenti hanno reso tali quartieri un concentrato di fragilità (persone anziane, persone con problemi fisici o psichici, persone con problemi economici, ecc.). Che, in una situazione che è fuori controllo, nulla possono contro le varie tipologie di abusivi e di prepotenti di turno.

Municipi - Tra l’altro, anche in una condizione legislativa dove i Municipi, che spesso vengono interpellati dalla cittadinanza per farsi carico di queste situazioni problematiche, hanno la competenza sull’edilizia privata, ma nulla sull’edilizia pubblica (peraltro, era prevista dal Regolamento del 1977, ma poi sottratta dai successivi regolamenti del 1997 e 2016 del Comune di Milano).

Allora, da più parti è stata evidenziata la necessità di modificare la composizione sociale di tali quartieri, rendendola socialmente più equilibrata, proprio usando una parte dei 10.000 appartamenti inutilizzati (questo è anche il tema evidenziato dal punto 9 del Decalogo “dalle Periferie, per Ripartire”).

Palestre - La sassaiola ha poi fatto emergere la problematicità della condizione giovanile, che però è solo la punta dell’iceberg, lamentando la carenza di strutture ludico-sportive. Ma, anche qui, se alziamo lo sguardo, possiamo per esempio rilevare che a Milano ci sono oltre 90 associazioni sportive di pallavolo e pallacanestro, con le quali praticano sport agonistico oltre 10.000 ragazze e ragazzi. Ecco, avrebbero necessità di avere delle palestre adeguate ed invece, anche recentemente, si sono continuate a costruire una decina di nuove scuole e relative palestre con regole e misure inadeguate, privando così i giovani di Milano di una decina di nuovi impianti sportivi (questo è anche il tema evidenziato dal punto 8 del Decalogo “dalle Periferie, per Ripartire”).

Ecco, allora, la necessità di un confronto aperto ed ampio che, come per i quartieri di edilizia popolare ma non solo, deve vedere un’ampia coralità istituzionale e sociale, dal Prefetto al gruppo di amici che paga le bollette di alcune decine di famiglie in stato di necessità, passando da Regione, Comune e Municipi e, poi, scuola, associazioni, parrocchie.

Prevedendo una regia territoriale (che manca!) che metta a fattor comune le varie energie di cui è ricca la nostra città. Quindi, problemi sociali, ma anche di impostazione organizzativa, risolvibili a costo zero.

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 “a Scuola di Periferie 2021” - Ciclo di 12 incontri (1° e 2° Mercoledì del mese, 10 febbraio-12 maggio e 8 settembre-10 novembre, ore 21) per approfondire e programmare le modalità per una “ripartenza” che risolva le contraddittorie problematiche anche normativo-organizzative, a partire dal Decalogo “dalle Periferie, per Ripartire”.

INIZIATIVE MESE DI MAGGIO (a distanza/in presenza)

2. Libri - “PeriferiArtMi. Antichi Comuni e Borghi”

- Mercoledì 19 maggio, ore 17.30:Terre di Confine … I borghi milanesi di Turro Gorla Precotto Greco Crescenzago

4° e conclusivo appuntamento promosso da Centro studi ConMilanoOvest e Biblioteca comunale Harar. Partecipazione libera con richiesta di collegamento Teams da inviare a c.biblioharar@comune.milano.it.

3. “PeriferiArtMi - antichi Borghi e nuovi Quartieri della periferia”

- Venerdì 21-Domenica 23 maggio  

Ampio Calendario di “sopralluoghi accompagnati” in presenza promosso da Consulta Periferie Milano e 30 enti ed associazioni territoriali con il Patrocinio del Comune di Milano (il 3° fine settimana del mese, periodo febbraio-giugno e settembre-novembre). Partecipazione gratuita (info e modalità su www.periferiartmi.it). Per far conoscere la complessa realtà della periferia, articolata in 166 antichi Borghi e nuovi Quartieri, attraverso i relativi aspetti artistici, architettonici, paesaggistici e museali.

4. Periferie cuore d’Europa

- Mercoledì 26 maggio - ore 17: “Periferie nelle città d’Europa”

1° appuntamento di un ciclo mensile promosso da Ufficio di Milano del Parlamento Europeo e Consulta Periferie Milano (il mercoledì - ore 17, periodo maggio-giugno e settembre-novembre). Partecipazione libera con modalità a distanza (info www.periferiemilano.com).

Chi organizza CONSULTA PERIFERIE MILANO
Sito web http://www.periferiemilano.com
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