Patrick Abbattista

Perché mi candido

Mi candido per riportare in questo paese, a partire della zona, maggiore concretezza, fiducia e voglia di fare.

Mi candido per dimostrare che al di la delle continue lamentele, ci sono persone che sono più concentrate su risolvere i problemi invece che parlarne e parlarne e parlarne.

Mi candido perchè ho 28 anni e ho a cuore il mio paese, in cui sono cresciuto e vedrò crescere i miei figli.

Mi candido perchè i giovani DEVONO prendere in mano le redini del loro futuro, anzichè attaccare o demoralizzarsi, incolpare o chiedere senza dare. Spetta a noi creare le condizioni per ciò che vogliamo.

Allo stesso modo mi candido per garantire agli anziani una vita dignitosa, attraverso lo sviluppo di servizi dedicati, in grado di far sentire la presenza della città in ogni singola casa spesso abbandonata.

Mi candido per le famiglie e per far sì che riescano a garantire ai propri figli un'istruzione adeguata, un'educazione civica, culturale ed economica in grado di prepararli ad affrontare un modo in rapida evoluzione.

Mi candido perchè sono convinto che al di la del posto e delle condizioni in cui si è nati, ognuno deve e può fare molto per questo paese, contribuendo al suo sviluppo e al suo benessere.

Mi candido per provarci, perchè ci credo e voglio dare il mio contributo al cambiamento. Allo stesso modo credo nei valori del partito che rappresento, ma ribadisco che sono le persone a fare la differenza.

Mi candido perchè i grandi cambiamenti partono dalla strada, dalle persone, in quei pochi centimetri che li dividono. E li che la mentalità di un paese si forma e si sviluppa. Già li bisogna dimostrare la propria voglia di fare e di mettersi al servizio della gente. Saper ascoltare, osservare, capire e comprendere, quindi progettare, pianificare e realizzare.

Mi candido perchè credo nelle persone e nella loro capacità di fare la differenza, ma soprattutto perchè vorrei iniziare a spiegare che questo paese ha bisogno di tutti, dal primo all'ultimo cittadino, per risolvere i suoi problemi.

Altre informazioni

Sono nato e cresciuto in più periferie di Milano e, quindi, so cosa significa partire in una situazione di svantaggio. Nonostante questo, ho sempre lottato per raggiungere i miei obiettivi, anche quando agli occhi di molti sembravano impossibili.

Oggi sono un imprenditore di 28 anni, scrittore e docente.

Mi sono laureato e ho fatto un master. Ho lavorato in due grandi multinazionali, ma poi ho deciso di mettermi in proprio. Motivo: inseguire i miei progetti.

Ho vissuto per un pò di tempo all'estero, negli Stati Uniti, e sono un amante dei viaggi e del confronto culturale. Ho sempre dedicato molto tempo all'ascolto e all'osservazione, per capire cosa potessi fare per migliorare me stesso ed aiutare gli altri. Dopo tanto tempo passato lontano dalle "questioni politiche", ho deciso di metterci la faccia perchè mi sono stancato di sentire lamentele e non vedere azioni concrete, ma soprattutto perchè sento il bisogno di dare il mio contributo.

Nel frattempo, ho ideato e sto sviluppando da qualche mese un progetto che si chiama ITALIAN LEADERS. Si tratta di una rubrica mensile pubblicata sul prestigioso magazine ADVertiser.

Obiettivo: intervistare gli imprenditori e manager italiani di successo, ma non i soliti che tutti conosciamo. Ho deciso di dar voce a quelli che si sono realmente fatti da soli, che lavorano sodo e nonostante le difficoltà hanno raggiunto risultati eccellenti, dimostrando che le imprese ambiziose sono possibili.

Perchè l'ho creato? Perchè dobbiamo cambiare i modelli che prendiamo a riferimento. Abbiamo bisogno di esempi positivi, di leader capaci di spiegarci come si fa e imparare da loro. L'Italia è un paese ricco di risorse, ma è necessario cambiare la mentalità che spesso ne limita l'uso.

Competenze: sono tutte legate alla capacità di creare progetti e di svilupparli, con un forte orientamento al risultato.