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A cosa mi candido

Consigliere di Zona ( Zona 6 )

E-mail

sara.brusa@gmail.com

Liste elettorali

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Liste elettorali

Partito Democratico Pisapia Sindaco

Perché mi candido

Mi dicono zona 6 e penso:

Ai giovani e a difendere i loro spazi di socialità reale.

Le modalità di socializzazione stanno cambiando rapidamente. Ora c'è internet con i suoi popolarissimi social network (facebook, twitter, ecc) che propone relazioni solo virtuali.

Sembra infatti che la struttura stessa della relazione virtuale in rete si sostituisce velocemente alle vecchie forme sociali di relazione. Significa che i ragazzi non solo passano più tempo davanti a un computer che in giro per il quartiere e la città, ma quando stanno insieme si comportano come quando stanno al computer: non più relazioni, ma contatti.

Alla relazione tra le persone come unica ricchezza che può realmente aiutare a non avere paura e ad uscire dalle case attraverso la partecipazione attiva alla vita della zona.

Queste politiche della “falsa sicurezza” che riempiono la città di telecamere e forze dell'ordine non fanno altro che rinchiudere le persone dentro casa, davanti alla televisione.

Milano e, sopratutto i quartieri popolari, fino a 40 anni fa erano il luogo dell'accoglienza e della socialità. Tutti si conoscevano e l'aiuto reciproco veniva da se: la vita era davvero comunitaria.

E' necessario riattivare questi stili di vita attraverso il coinvolgimento degli abitanti a partecipare ad iniziative pensate e create con loro per arrivare poi alla reale partecipazione alla vita del quartiere.

Bisogna riappropriarsi dei luoghi pubblici della zona: piazze, parchi, cortili per farli rinascere e ad avere di nuovo spazi comuni in cui vivere meglio e sentirsi davvero sicuri.

Agli abitanti delle case popolari che vivono nel degrado e e nella solitudine, ghettizzatati e abbandonati dalla pubblica amministrazione.

In giambellino le case popolari sfitte sono 300 su 3.000 appartamenti disponibili. Le domande che ogni anno compongono le liste di attesa sono 20.000...

Il problema della città di Milano e nello specifico della zona 6, ricca di case di edilizia residenziale pubblica, è LA CASA.

Basta passare da via Lorenteggio per capire che non si interviene sulla qualità delle case da molti anni. Se entriamo in un cortile e osserviamo le scale o la gestione della raccolta differenziata organizzata a cielo aperto, ci accorgiamo subito dello stato di abbandono in cui versano le parti comuni dei caseggiati.

E' chiaro che Aler Milano porta avanti una cattiva gestione del suo patrimonio edilizio che è pubblico, quindi di tutti e per questo va difeso e tutelato.

 

Queste solo le cose su cui bisogna lavorare per costruire sperimentazioni e percorsi concreti capaci di ridare respiro alle persone e renderle partecipe di quel lungo processo di cambiamento che dobbiamo attuare insieme: amministrazione e cittadini.

E' necessario trovare dunque gli strumenti e le modalità più opportune per attivare il cambiamento dal basso, per dar voce agli abitanti e ai loro bisogni reali allacciandosi alle reti attive sul territorio. Parlo del privato sociale e delle associazioni che da anni, senza sosta, difendendosi dagli attacchi di questo governo della città, continuano a lavorare sulla partecipazione e il benessere delle persone.

Occupiamoci della periferia per arrivare a cambiare la città, per contrastare le politiche di sopraffazione e di indifferenza che creano solo esclusione e disagio, sempre a danno dei più deboli.

E' utile e strategico concentrarsi su poche cose per portarle a fondo e non sprecare risorse economiche ed energie creative.

Non bisogna dimenticare poi che questa partita elettorale si gioca all'interno di una coalizione che vede Partito Democratico, Sinistra Ecologia e Libertà e Federazione della sinistra insieme a sostegno di Giuliano Pisapia sindaco.

La collaborazione sarà preziosa e indispensabile per riorganizzare il governo della zona 6 che fino a oggi ha visto scimmiottare il governo della città senza mai prendere coscienza della reale situazione.

PER TUTTO QUESTO LA POLITICA E' PARTECIPAZIONE!

Altre informazioni

Sono nata e cresciuta in Barona, ho 29 anni e sono un'educatrice professionale.

Da sempre mi occupo di educazione, partendo dalla ricca e lunga esperienza di volontariato nel circuito delle parrocchie della zona, fino alla scelta di fare della mia passione una professione.

Il lavoro educativo mi ha portato a lavorare sia in Barona che in Giambellino e a conoscere meglio questa parte della zona 6: i bisogni reali delle persone, le loro competenze e le difficoltà di vivere oggi in un quartiere popolare.

Ora vivo in Giambellino, in una casa popolare e partecipo al Laboratorio di Quartiere Giambellino Lorenteggio, un progetto di coesione sociale che vuole riavvicinare le persone al territorio e alla vita attiva perché così facendo si può concretamente abbassare il livello di paura che ci tiene oggi chiusi in casa e non ci fa più vivere le relazioni vitali di un territorio.

Ho deciso di candidarmi per queste elezioni perché la politica è il luogo dove si prendono le decisioni e dunque dove si può e si deve tentare il cambiamento.

Mi candido da indipendente, non iscritta al partito.

Porterò la vita delle persone, i loro bisogni reali e le prospettive che sanno generare attraverso una lettura attenta e puntuale della situazione.

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