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A cosa mi candido

Consigliere Comunale

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Sinistra Ecologia Libertà con Vendola

Perché mi candido

Ho accettato di candidarmi con Sel alle elezioni comunali di Milano perché condivido lo sforzo di Nichi Vendola di parlare un nuovo linguaggio della politica, che metta al centro impegno etico, passione, sincera partecipazione umana ai destini individuali e collettivi. E che dia nuove prospettive, nuovi temi e nuova credibilità a una politica di sinistra. Soprattutto per i giovani, oggi così distanti dall'impegno politico.Vorrei mettere la mia esperienza amministrativa al servizio della città. Contribuire a ridare ai cittadini la fiducia nelle istituzioni e il desiderio di occuparsi attivamente della vita pubblica. Vorrei veder crescere, formarsi nuove generazioni, nuove intelligenze impegnate a costruire il futuro di un'Italia migliore. E vorrei continuare ad imparare dagli altri.

Mi impegno a costruire politiche e a riorganizzare spazi e servizi culturali che contribuiscano benessere economico, alla vivacità e alla coesione sociale della città. A Milano la multiculturalità è un fatto, anche se a molti non piace. La sfida è trasformare questo fatto in una opportunità di crescita civile, economica e di innovazione, puntando a una Milano internazionale, aperta, interculturale.

Tutto questo con la partecipazione attiva dei cittadini, che si realizza davvero solo dando poteri, funzioni e risorse economiche ai quartieri. Perché diventino veri e propri municipi attenti alle esigenze di chi ci vive. Capaci di risolvere piccoli e grandi problemi che oggi restano a lungo in attesa che qualcuno se ne occupi. E le periferie devono smettere di essere tali per diventare nuovi centri.

Il presupposto di un buon governo è il funzionamento efficiente e imparziale della macchina comunale. Si devono rivalutare il ruolo, le competenze e lo spirito di servizio del personale del Comune, troppo spesso umiliato dal proliferare di inutili e costose consulenze, mal retribuito e sommariamente etichettato ( e insultato) come massa di “fannulloni”. La riorganizzazione il Comune la deve fare con e non contro i suoi dipendenti.

Ma è ovvio che chi si candida a consigliere comunale si deve occupare un po' di tutto. Per il mio impegno programmatico fa testo il programma elaborato dalle Officine Pisapia, cui ho contribuito. Contenta di come, per la prima volta, si è riusciti a costruire un programma “dal basso”, senza tensioni, mettendo a lavorare insieme centinaia e centinaia di persone, di competenze, di interessi. Il risultato è sorprendentemente coerente e armonico. E per quanto mi riguarda è l'elaborato di riferimento.

Altre informazioni

Ho una storia politica lunga 37 anni, tutta di sinistra. Vengo dal PD. Ma il Pd è un partito recente. Sono anche ex Ds-Pds-Pci.

Da sempre mi occupo di cultura, per meglio dire di organizzazione e promozione culturale. Ho cominciato negli anni dell'università a collaborare alle attività della Casa della Cultura. L'ho diretta per molti anni, sotto la presidenza di Cesare Musatti, e poi ancora all'inizio degli Anni Novanta.

Negli anni Ottanta sono stata consigliere regionale e dal 1995 due mandati (non consecutivi) come assessore alla cultura della Provincia di Milano. Ho collaborato con Gabriele Mazzotta presso la sua Fondazione intitolata al padre Antonio Mazzotta.

Sono laureata in Filosofia all'Università degli Studi di Milano e ho studiato lingue (Inglese e Francese) alla Civica scuola superiore di lingue e letterature straniere Alessandro Manzoni.

Da assessore alla cultura della Provincia di Milano ho aperto Spazio Oberdan e dato una sede alla Cineteca Italiana. Nello spazio mostre di Oberdan ho potuto dare un impulso alla conoscenza dell'arte contemporanea, crogiolo di preziosissima creatività e innovazione. Nel farlo, ho tessuto una rete di rapporti con e tra gli operatori di questo settore artistico che Milano ha trascurato troppo a lungo, e ancora oggi non sa bene come valorizzarlo e aiutarlo a crescere.

Un altro interessante fenomeno milanese è il potenziale creativo e produttivo in campo cinematografico e audiovisivo. Giovani talenti che crescono, scuole di cinema, case di produzione piccole e grandi, sperimentatori di produzione digitale, videoarte, eccetera. A loro ho rivolto il primo Bando cinema mai fatto a Milano a sostegno della produzione, specialmente giovane e innovativa.

Infine ho promosso e sostenuto manifestazioni come Invito a Teatro, Cannes a Milano, Suoni & Visioni, Metrocult, InContemporanea, la rete dell'arte. Da ultimo ho realizzato La Casa delle culture del Mondo, il primo spazio pubblico dedicato al dialogo tra le culture.

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