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Milano Civica per Pisapia Sindaco

Perché mi candido

CHI SONO

Vivere a Milano mi ha insegnato, come mamma e moglie, che si affrontano le sfide della città se si risolvono, giorno per giorno, i problemi di ogni cittadino.

Ora, a 52 anni, penso di essere riuscita a infondere nel mio lavoro di casalinga e nel laboratorio della mia cucina la stessa leggerezza del dovere che mi ha accompagnata quando mi occupavo dello studio di prodotti per la salute e il benessere.

La mia esperienza è un libro senza segreti nel quale è scritto che non si fanno promesse, si prendono impegni.

Chi mi conosce lo può testimoniare, chi non mi conosce può scoprire che la mia competenza nel realizzare è maturata nel tempo, forse grazie alla capacità di ascoltare, tra un sorriso e una stretta di mano.


PERCHE' MI CANDIDO

Sono le storie di vita quotidiana, spesso impercettibili, che fanno grande una città.

Per riannodare i fili spezzati di Milano bisogna dare voce ai sussurri di ogni persona. Questo è il mio impegno nella lista civica per Giuliano Pisapia sindaco, affinché si abbia la forza di dire: è possibile vivere in una città tranquilla e serena, dove nessun cittadino avrà il volto di uno sconosciuto.


LA MIA PROPOSTA

A parte la stima personale nei confronti di Giuliano Pisapia, maturata in anni di amicizia, uno dei punti del suo Programma che mi ha convinto ad accettare la candidatura nella lista “Milano Civica” è l’impegno a restituire centralità al Consiglio Comunale e ai Consigli di Zona.

Per questo non ho difficoltà ad anticipare che, se sarò eletta in Consiglio comunale, chiederò, come consigliere e senza oneri per l’Amministrazione comunale, che mi venga affidata la Delega all’Economia Domestica di Milano. Credo che riuscirò a fare un buon lavoro, coniugando la mia esperienza ultraventennale di imprenditore nel campo della salute e del benessere con la mia attività di casalinga.

Economia domestica è un’espressione dal sapore antico, ma oggi è la base nella gestione amministrativa di una città, soprattutto in questo periodo di crisi. L’economia domestica è infatti, anche, l’arte di fare i conti con sentimento.

Non stiamo facendo nostra la retorica di chi vuole le donne indossare in famiglia i panni dell’amministratore delegato del  focolare. L’Economia domestica riguarda donne e uomini. Per questo facciamo nostra quella parte del Programma in cui si afferma che la nuova Amministrazione orienterà le politiche comunali verso l’uguaglianza tra uomini e donne.

Concordiamo con Annamaria Lusardi, già consulente del Tesoro americano ed esperta in alfabetizzazione finanziaria, che la mancanza di informazioni e conoscenze è una “tassa sui poveri” : chi meno sa, più paga per i servizi.

Se all’Amministrazione comunale spetta il ruolo di indirizzo, coordinamento e verifica della qualità di servizi, alle famiglie è affidata la responsabilità di indicare problemi e soluzioni. In questo modo, per esempio, i servizi per l’infanzia saranno effettivamente non un costo, ma un investimento sul futuro.

Economia domestica significa anche analizzare gli effetti che ogni decisione dell’Amministrazione comunale determina sulla vita dei nuclei famigliari. E il Bilancio domestico, organizzando entrate e uscite, è uno degli strumenti per favorire il perseguimento di politiche pubbliche efficaci ed efficienti.

Economia domestica significa anche intervento sui tempi e sui servizi della città per un più equilibrato rapporto tra lavoro e cure dei piccoli, degli anziani e dei disabili.

Economia domestica significa, anche, che i tempi della famiglia non siano interamente a rimorchio degli orari di istituzioni e organizzazioni come l’azienda, la scuola o l’asilo nido, i negozi, gli uffici pubblici e privati, il sistema dei trasporti pubblici.

Economia domestica significa, in sostanza, salvaguardare i diritti quotidiani, troppo spesso calpestati, in modo che i cittadini non siano solo destinatari di misure che provengono dall’alto, ma divengano interlocutori privilegiati nell’elaborazione di strategie, in nome della solidarietà.

Tiziana Sperandeo (detta Titti) su Facebook

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Tiziana Sperandeo

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