Anna Scavuzzo

Su di me

mi ero candidata così...

Classe 1976, laureata in Fisica, insegnante.
Ho lavorato nell'ambito delle tecnologie informatiche applicate (comunità virtuali, pubblica amministrazione in rete, formazione a distanza, progetti di e-learning con Università e Aziende) prima in una Fondazione di partecipazione e poi in una società di un grande gruppo editoriale. Esperienze importanti, che mi hanno permesso di imparare e di lavorare in squadra, con obbiettivi e responsabilità crescenti, in contesti accademici e aziendali aperti verso un'idea di internet al servizio delle persone e basata su un approccio di scambio collaborativo.

Poi ho deciso di cambiare. Ho capito che avrei voluto insegnare e così è stato: ho ripreso a studiare per conseguire l’abilitazione SILSIS per l'insegnamento della Fisica negli istituti superiori e contemporaneamente ho cominciato a lavorare in una scuola primaria d’ispirazione cattolica. Il lavoro con i bambini mi è piaciuto, ma ha poi lasciato spazio all'insegnamento della Fisica che attualmente mi vede impegnata in un "Istituto di Istruzione Secondaria Superiore" - come si dice oggi - a Milano.

Sono cresciuta nell'ambiente scout dell'AGESCI, e al servizio educativo ho dedicato e dedico una parte importante del mio volontariato, convinta che sia irrinunciabile spendersi per l’educazione e la crescita dei giovani, per loro e per il futuro della nostra società. E anche un po’ perché mi piace e mi diverto.

Da anni sono legata a via Padova, luogo di incontro e di mescolanza, che merita di essere valorizzato per le sue opportunità e le sue ricchezze.
Sono affezionata alla città di Sarajevo e alla Bosnia Erzegovina, la cui drammatica storia recente ha segnato la vita e il pensiero di tante persone, me compresa, aiutandomi a riscoprire l’importanza dell’impegno per la (ri)costruzione a partire dalle scelte e dal coinvolgimento di ciascuno.

Vivo nel quartiere di Lambrate insieme a mio marito Stefano.
La mia bici è color argento, il GAS quello di Lambrate, i libri sempre ammonticchiati e il tempo non basta mai.