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Beppe Sala Sindaco Noi Milano

Perché mi candido

Milano per Tutti

Mi candido per proporre una nuova cultura cittadina del vivere insieme, perché, se ognuno di noi sceglierà ogni giorno di fare la sua parte per gli altri, costruiremo insieme una Milano per tutti.

1. Una rete culturale diffusa sul territorio e orientata alle persone

La diffusione di nuovi orizzonti culturali è la strada fondamentale per costruire una società più consapevole, più giusta, più umana. La cultura non deve restare appannaggio dei pochi che possono permettersi i biglietti per le mostre in centro nel fine settimana. Occorre mettere in gioco una rete di servizi culturali disseminati sul territorio, orientati alle persone, capaci di interagire con la galassia dei servizi di welfare. Mi impegnerò per garantire l’accesso alle istituzioni culturali cittadine (anche tramite facilitatori specializzati) per chi abita nelle periferie o è disabile.

2. Più supporto alle famiglie nella cura dei figli e degli anziani
Le famiglie devono essere sostenute nella cura quotidiana di figli e anziani. A Milano i genitori lavoratori affrontano grosse spese per la cura dei bambini: mi impegnerò perché le famiglie ricevano agevolazioni per partecipare alla vita sociale e culturale, diffondendo nella città servizi innovativi come quello delle Tagesmutter. Perché tanti anziani vivano serenamente a casa propria, lavorerò per avvicinarli ai servizi presenti sul territorio. Proporrò di istituire anche nei Municipi albi di badanti specializzate, favorendo l’interazione tra stranieri e anziani, soprattutto nei quartieri dove abitano molti anziani soli.

3. Accoglienza, solidarietà e inclusione per tutti
A Milano tutti devono potersi costruire una vita dignitosa. Per raggiungere questo obiettivo occorre l’impegno solidale verso i più deboli e i più poveri. Per nessuno si può rinunciare a sperare in un futuro migliore: né per i profughi, né per i tanti che vivono per strada o in baracca. La coesione sociale può rendere Milano più sicura: favorire la nascita di luoghi di culto adeguati è indispensabile per offrire il giusto riconoscimento ai nuovi italiani e renderli più partecipi della nostra città.

4. Semplificazione delle procedure amministrative
La complessità delle procedure amministrative scoraggia le iniziative culturali e sociali. Sosterrò quindi il modello dello Sportello Unico per Expo e proporrò di istituire la figura del tutor per le pratiche amministrative. Mi impegnerò inoltre per un’approvazione tempestiva del bilancio comunale, che garantisca la piena funzionalità della ‘macchina’ amministrativa al servizio dei cittadini.

Altre informazioni

Sono nata a Milano quarant’anni fa e a Milano ancora vivo con mio marito e mia figlia piccola. Dal 2002 lavoro in Comune, prima alla Biblioteca Rionale di Porta Venezia, adesso alla Biblioteca Trivulziana del Castello Sforzesco. 

Fin dagli anni del liceo ho scelto di partecipare alle attività di volontariato della Comunità di Sant’Egidio nella nostra città, dedicandomi in passato a progetti educativi per minori italiani e rom nel quartiere Barona e poi all’insegnamento della lingua italiana ad adulti stranieri.

Coordino le attività di impegno culturale e sociale del movimento Genti di Pace della Comunità di Sant’Egidio a Milano, un movimento di uomini e donne italiani e stranieri che – come me – non rinunciano a impegnarsi giorno dopo giorno per costruire un progetto di vita all’insegna dell’uguaglianza, della solidarietà, dell’inclusione e del rispetto reciproco. Insieme andiamo a trovare gli anziani ricoverati in un istituto comunale al Corvetto e gli anziani che abitano in una casa gestita come luogo di convivenza alternativa in zona Casoretto.

Solo la scelta personale e quotidiana di essere sempre accanto ai più deboli può scrivere un futuro migliore per la nostra città.

Allegati (1)

Marzia Pontone flyer