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Inviato da avatar Oliverio Gentile il 25-06-2012 alle 11:24

Da milano.corriere.it:

http://milano.corriere.it/milano/notizie/cronaca/12_giugno_25/castellano-case-popolari-affitti-scontati-basta-torri-201745656049.shtml

Il piano - L'assessore alla Casa apre al dialogo. «Ma pronti a stanare i furbetti»

Castellano: lotta al crimine, mai più «torri» popolari

«Affitti scontati per le famiglie colpite dalla crisi»

MILANO - Affitti ridotti alle famiglie messe in ginocchio dalla crisi. Ma anche piani di rientro dalla morosità dai quali non si potrà più scappare. L'assessore alla Casa e al Demanio, Lucia Castellano, fedele al principio del do ut des, apre con gli inquilini la stagione del dialogo e della disponibilità, ma avverte che il Comune andrà a stanare tutti i furbi delle case popolari. Partendo da un'analisi quasi matematica: «Non è possibile gestire 30 mila alloggi dove paga uno su due». E per il futuro: mai più grattacieli o «stecche» di edilizia residenziale pubblica (Erp) ad effetto criminogeno. «Da abbattere» in fretta le torri di via Tofano, «ma la decisione spetta al consiglio comunale».

Assessore, finora sulle politiche della casa si è visto ben poco. Anche in maggioranza qualcuno è critico.
«Per poter pensare alle politiche della casa si deve prima aver coscienza del patrimonio e della realtà. Ci devono essere condizioni che non c'erano quando sono arrivata».

A cosa si riferisce?
«Non esisteva neanche una banca dati centrale. Abbiamo incrociato inquilini e appartamenti e fatto un lavoro di ricostruzione. Abbiamo lavorato sul sistema informatico cercando di implementarlo».

Altri interventi?
«Abbiamo raggiunto un accordo con i sindacati per abbattere il canone e abbiamo anche costretto il gestore a lavorare sul crollo del reddito».

Cosa significa?
«Le quattromila famiglie che hanno chiesto una riduzione dell'affitto perché è diminuito il loro reddito riceveranno a settembre il bollettino ricalcolato. E' un risultato importante che in un momento di crisi va incontro a situazioni di difficoltà. Ma anche gli inquilini adesso dovranno fare la loro parte».
Cioè pagare il canone?
«Il messaggio è chiaro: io capisco la crisi, prendo provvedimenti che avvicinano l'amministrazione ai cittadini, ma non posso gestire 30 mila alloggi dove paga 1 su 2. Bisogna lavorare sulla morosità».
Come intende farlo?
«Apriremo un tavolo sindacale, andremo a vedere le cause e costruiremo piani di rientro sostenibili, reali, senza demagogia. Andrò a parlare con gli inquilini e cercherò di far capire loro che l'accordo per ridurre l'affitto ci è costato 4 milioni di euro, ma lo considero una sorta di prestito. L'Erp si deve mantenere da sola. Se l'inquilino non mi paga io non posso riparare l'ascensore».
Aveva promesso 1.000 case all'anno.
«In realtà siamo a 770, meno di quanto avrei voluto. Nuovi cantieri apriranno a settembre. Ma per accelerare le assegnazioni e dare nuovo slancio alle riqualificazioni gli inquilini d'ora in poi potranno effettuare direttamente i piccoli lavori. I costi verranno scalati dalle bollette».
L'accusano di aver fatto pochi sgomberi.
«Non ha alcun senso sgomberare e murare gli alloggi senza riassegnarli. Voglio chiudere definitivamente una vecchia polemica: occupare è reato. Gli sgomberi li stiamo programmando, ma sono frutto di un lavoro collegiale».
Torniamo alle politiche della casa. Che cosa ha in mente?
«Partiamo dalla realtà: non abbiamo un centesimo per costruire nuovi alloggi popolari. Comunque, finora forse è un po' mancata la visione di prospettiva perché siamo stati molto chini sull'emergenza, sulla ricostruzione della macchina, sullo sforzo di stabilire un patto con la città. Il secondo anno sarà quello delle politiche abitative. Ma ci sono due consapevolezze: 20 mila persone in lista d'attesa contro 2000 alloggi sfitti. C'è un tappo politico sulla casa. Si lascia al pubblico tutta l'emergenza. Invece si dovrebbe agire sui 70 mila alloggi privati vuoti, pensando a bonus per chi affitta a prezzi calmierati, abbassando l'Imu. Solo coinvolgendo i privati si può dare una risposta al bisogno di casa della fascia intermedia della popolazione e rendere Milano una città accessibile per gli affitti».

Rossella Verga 25 giugno 2012 | 10:04

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