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Caro assessore,

sembra anche a me un po' eccessiva la risposta. Ho visto i giochi solo in qualche filmato dell'inaugurazione e, pur di una certa importanza, appaiono creati per i bimbi molto piccoli.

Capisco che la parola disabile possa sortire qualche effetto a livello consensi e condivido come molte strutture debbano essere pensate anche per chi non ha una completa mobilità ma mi sembra che l'iniziativa abbia fini promozionali piuttosto che di reale utilità pratica.

I bambini e ragazzi, disabili o meno, hanno bisogno di giocare e fare sport, ma una volta saliti sulla giostrina una o due volte sono stufi. Mancano i campi da gioco, ragazzini costretti a calpestare e devastare le aiuole in mancanza di campetti di calcio per tirarsi la palla, come accade in piazza Grandi ad esempio.

Darei per certo che i normodotati, ma anche i disabili stessi, non abbiano fatto festa all'apparire di tali strutture, certamente non quanto i mezzi di comunicazione. Un campetto con due porte li avrebbe entusiasmati di più.

Una mia cara amica ha una figlia alla quale, in seguito ad una grave forma di meningite subita a 11 anni, sono stati amputati i quattro arti solo pochi anni fa. La sua reazione non è andata al ricercare il gioco per i disabili od abbandonarsi su una carrozzella, ma ad adottare le soluzioni tecnologiche che possano riportarla vicino alla normalità.

Ha appena vinto due medaglie d'argento ad un campionato mondiale e porterà la fiaccola olimpica alle paraolimpiadi di Londra. Questo è un disabile che non vuole esere compatito ma aiutato a fare le cose normali e questo va fatto per i disabili, farli riavvcinare al mondo abile senza sminuirli su giostrine un po' sciocche.

Da parte mia passerò a vederli di persona, per curiosità ma i disabili (e gli abili) hanno bisogno di ben altro.