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Inviato da avatar Oliverio Gentile il 25-07-2012 alle 12:37

Da milano.repubblica.it:

http://milano.repubblica.it/cronaca/2012/07/25/news/le_unioni_civili_agitano_il_pd_i_cattolici_minacciano_un_no_-39649489/

IL CASO

Le unioni civili agitano il Pd
i cattolici minacciano un 'no'

La discussione nell'aula consiliare di Palazzo Marino si ingarbuglia attorno all'uso del termine "famiglia". E Fanzago avverte la maggioranza: "Non accerteremo scorciatoie sui matrimoni gay"
di ORIANA LISO

La partita è tutta aperta, e le posizioni si radicalizzano, al punto che i consiglieri pd dell’ala cattolica minacciano: «Potremmo dare voto contrario». La discussione in consiglio comunale sul registro delle coppie di fatto è andata avanti e — stando a un accordo non scritto — dovrebbe chiudersi con la seduta di domani, con la possibilità che duri a oltranza pur di approvarla prima della pausa estiva. Ma è una discussione che si ingarbuglia sempre più attorno al perno del termine “famiglia”. Un emendamento presentato dal consigliere pdl Giulio Gallera — uno dei quattro laici favorevoli all’istituzione del registro — ha sparigliato le carte: se accolto, infatti, porterebbe all’istituzione di un registro comunale rivolto solo alle unioni civili di coppie eterosessuali e gay, distinto dal “calderone” del registro delle famiglie anagrafiche, aperto alle persone legate da vincoli di parentela, affinità, adozione, affettivi, coabitanti e aventi dimora abituale nello stesso Comune.

La replica di Pisapia alla Curia (video) Unioni civili, la Curia all'attacco

Il 'no' di Scola al registro del Comune

In questo modo, per i laici del Pdl, si eviterebbe l’utilizzo del termine “famiglia” per le unioni civili. Dalla maggioranza non è arrivato un rifiuto, anzi: anche il Pd si è detto disposto a modificare la delibera. Opposizione netta, però, arriva dai quattro cattolici dei Democratici. «Se la delibera resta com’è — ha spiegato Andrea Fanzago — noi ci asterremo, se invece nascesse un registro separato il voto diventerebbe contrario. No a scorciatoie per i matrimoni gay». Per evitare una situazione del genere — lunedì il sindaco Pisapia aveva detto: «L’importante è che non votino contro» — le diplomazie sono al lavoro. «Alla fine troveremo una mediazione», assicura la capogruppo pd Carmela Rozza, ottimista sulla cernita che bisognerà fare sui 75 emendamenti depositati.

Tifa contro la mediazione, ovviamente, il capogruppo pdl Carlo Masseroli, pasdaran (metaforicamente) della battaglia contro la delibera. «L’asse con i cattolici del Pd esiste se, come noi, seguono le indicazioni della Curia e votano contro il registro delle unioni civili, strumento vuoto e inutile», dice. Dalle colonne di Avvenire anche ieri i cattolici hanno tenuto il punto, con il direttore Marco Tarquinio che ha definito «sballatissima» la scelta di «introdurre i matrimoni anche tra persone dello stesso sesso o di dar vita a una regolazione paramatrimoniale di quelle stesse convivenze». A bilanciare, ci sono sempre le associazioni omosessuali che, anche ieri, erano in attento ascolto del dibattito in aula. Tra loro, seduti nei banchi del pubblico, anche il comico Cochi Ponzoni con sua moglie: «Abbiamo deciso di sposarci dopo 20 anni di convivenza perché non esisteva un registro delle unioni civili e non avevamo pari diritti. Ora c’è meno oscurantismo».

(25 luglio 2012)

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