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Inviato da avatar Luca Bosari il 31-07-2012 alle 11:16

Prima di prendersela con le auto e con il trasporto privato, cosa che sembra diventata molto di moda a Milano, controlliamo bene la situazione degli inquinanti. Che oggi sono 1/8 circa di quelli presenti negli anni ’70, tutti ampiamente sotto soglia EEC; solamente il PM10 galleggia intorno alla soglia di attenzione, pur essendo in costante discesa da 35 anni (da una media di circa 300 ug/m3 negli anni 60, oggi siamo sotto ai 45 ug/m3). Come molti studiosi continuano – inascoltati – a ripetere da molti anni, il PM10 in Italia è misurato male ed in maniera non selettiva: essendoci una parte di polveri che non derivano da cause antropiche (principalmente terpeni e varie altre emissioni della vegetazione, polveri desertiche, ecc., che assommano fino al 40% del totale), queste andrebbero scorporate dal dato complessivo. Oggi ancora non viene fatto: le centraline “pesano” il quantitativo totale di polveri, e su quello si basa il risultato comunicato al pubblico. Cosicché alcuni cavalcano la tigre in malafede (penso ai paraecologisti militanti) e molti, invece, credono realmente che ci sia un enorme “pericolo inquinamento”. O inventano “nuovi mostri” tipo il BC, Black Carbon, che in Lombardia (studio ARPA 2010) è prodotto al 90% dalla combustione di legna, e che secondo l’organizzazione USA che vigila sulla sicurezza e salubrità degli ambienti di lavoro (OSHA) sarebbe pericoloso in concentrazioni 350 (trecentocinquanta!) volte superiori a quello che si rileva nell’aria di Milano. D’altronde, manovrando la paura per la propria salute ed attribuendosi capacità taumaturgiche, è facile mantenere il controllo delle persone: è il metodo che usano anche gli stregoni delle tribù africane, da secoli. Una tecnica che i vari Monguzzi, Fedrighini, Maran ecc. e tante, troppe associazioni "ecologiste" di casa nostra hanno appreso alla perfezione. Sta ai cittadini rendersi conto che il re è nudo.

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