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Inviato da avatar Oliverio Gentile il 31-07-2012 alle 15:06

Da milano.repubblica.it:

http://milano.repubblica.it/cronaca/2012/07/31/news/area_c-40041894/

IL CASO

Area C, 150mila multe in forse
il Comune studia la sospensione

Allo studio il congelamento delle sanzioni non ancora notificate.La giunta conferma a settembre un nuovo ticket per il centro. Gli ambientalisti: "Misure da rafforzare"
di ILARIA CARRA

Sospesi i pagamenti di Area C almeno fino a dopo le vacanze, anche le multe potrebbero fare la stessa fine. Il Comune conferma che passerà al contrattacco e che il ticket tornerà il più presto possibile, forse già a settembre, ma allo stesso tempo corre ai ripari: allo studio c’è un possibile congelamento delle multe ai trasgressori di Area C, quelle più recenti come le circa 150mila prese tra giugno e luglio ma non ancora notificate. Ma i dubbi da sciogliere restano molti, su tutti lo spettro del danno erariale. Intanto gli ambientalisti lanciano la campagna “Io in centro non c’entro”.

DOSSIER La città soffocata dal traffico

È nella commissione Mobilità che si è affrontato il futuro di Area C. «La volontà è di non attendere la decisione del Tar ma varare un nuovo provvedimento - ribadisce l’assessore alla Mobilità, Pierfrancesco Maran - e accelerare l’iter di approvazione inizialmente previsto di 18 mesi». Sulla possibilità di sospendere il pagamento delle sanzioni in attesa del ripristino di Area C, l’assessore Maran lascia aperte tutte le porte: «Stiamo facendo approfondimenti con l’Avvocatura comunale e nei prossimi giorni prenderemo una decisione».

Già da venerdì scorso, primo giorno di stop di Area C, è stato comunque bloccato l’invio delle notifiche ma l’Avvocatura si esprimerà nei prossimi giorni sull’opportunità di proseguire con lo stop o meno. Due le strade, con rischi annessi. Stoppare le sanzioni in attesa del Tar a metà novembre (e la sentenza ancora più in là), comporterebbe il pericolo per l’amministrazione di far scadere i 90 giorni di notifica imposti per legge come tetto massimo. E se poi i giudici dovessero approvare Area C per Palazzo Marino si profilerebbe così l’ipotesi di procurato danno erariale. Soldi, cioè, persi che invece spettavano di diritto al Comune e ai milanesi.

Ma anche proseguire con la spedizione dei verbali ha i suoi contro: se il Tar boccerà definitivamente Area C, si accrescerà il malloppo di rimborsi da effettuare. Soldi di multe già pagate, oltre ai ticket corrisposti, che alla fine potrebbero dover essere restituiti. Non solo. In Comune inizia a porsi il problema dei mancati introiti da ticket: in media, in un giorno normale, gli incassi oscillano tra i 60 e i 70mila euro. Uno stop fino a metà settembre potrebbe portare a un ammanco di mezzo milione.

I leghisti brindano allo stop (foto) Il garage che ha bloccato il ticket (foto) Il Consiglio di Stato boccia Area C

I consiglieri di centrosinistra chiedono al sindaco di anadare avanti: «Diamo mandato alla giunta di lavorare per un nuovo provvedimento di limitazione del traffico nello spirito di Area C - spiega il presidente della commissione Mobilità, il Pd Carlo Monguzzi - tenendo conto dei rilievi del Consiglio di Stato. In più, si aggiornino il Piano urbano del traffico e si varino le linee guida per il Piano urbano della mobilità sostenibile».

Ma l’opposizione, sulla delibera bis allo studio per ripristinare il ticket, avverte: «No a una delibera fotocopia - attacca il capogruppo Pdl Carlo Masseroli - L’incertezza va risolta». Mentre l’ex vicesindaco Riccardo De Corato, provocatoriamente, propone «la chiusura del centro». Intanto gli ambientalisti fanno un appello: «Il Comune provveda al più presto a confermare Area C e ad ampliarla», chiedono Legambiente, Fai, Wwf, Ciclobby e Genitori antismog, che a settembre lanceranno la campagna “Io in centro non c’entro” per incentivare l’uso dei mezzi pubblici. Il segno di riconoscimento per chi aderirà sarà un nastro azzurro «come il colore del cielo che vogliamo vedere sopra Milano».

(31 luglio 2012)


Da milano.corriere.it:

http://milano.corriere.it/milano/notizie/cronaca/12_luglio_31/areac-comune-pronto-congelare-multe-stella-2011241622755.shtml

Si studia un provvedimento per bloccare le contravvenzioni non ancora pagate

Area C , il Comune pronto a congelare
150 mila multe già emesse

La sospensione «costa» al Comune 70 mila euro al giorno

MILANO - Intanto, per sicurezza: non pagate. Le sanzioni «dubbie» di Area C potrebbero essere congelate. Il Comune sta esaminando la sospensione delle 150 mila multe del periodo giugno-luglio (guarda la scheda) che non ha ancora riscosso o nemmeno notificato ai milanesi: «Abbiamo chiesto un parere all'Avvocatura, sul problema delle contravvenzioni daremo una soluzione a breve», dice l'assessore alla Mobilità, Pierfrancesco Maran. Lo stop del Consiglio di Stato impone alla giunta di muoversi con cautela, scongiurare ricorsi, contenziosi e richieste di danni, e trovare un salvagente legale per l'eventuale bocciatura definitiva del pedaggio (l'udienza al Tar è fissata per metà novembre). Il capitolo multe è uno dei più scivolosi per la giunta nella fase dormiente di Area C. Due le ipotesi allo studio: il blocco dei verbali «dubbi» (150 mila su 600 mila) e la sospensione dei nuovi invii dalla centrale dei vigili urbani. A giorni la decisione.

«RIATTIVARE AREA C» Il lunedì è stato tutto assorbito dal dibattito in commissione Trasporti. La maggioranza compatta nella difesa del pedaggio: «Va riattivato il prima possibile». Di fronte, contro, l'opposizione decisa a contrastare «qualsiasi delibera fotocopia» che faccia risorgere Area C senza passare dal dibattito in aula: «Si usi la sospensione ordinata dal Consiglio di Stato come occasione per correggere gli errori». Le intenzioni della giunta sono chiare, aggiunge Maran: «La sperimentazione ha dato risultati positivi sulla riduzione del traffico (meno 34 per cento), cercheremo le modalità operative migliori» per riproporre il ticket dopo la pausa estiva. Il calendario è corto. La giunta lavorerà in agosto per blindare la delibera bis (includendo gli «sconti» per i garage del centro già stabiliti da una convenzione) e aggiornare «la cornice normativa» in cui inquadrare Area C. Due i pilastri: il nuovo Piano urbano della mobilità sostenibile (Pums) e il Piano generale del traffico urbano (Pgtu). Quest'ultimo documento, approvato nel luglio 2003 dalla ex giunta Albertini, è stato dichiarato inutilizzabile dal Consiglio di Stato: «Le previsioni pianificatorie generali appaiono da tempo scadute». Il Pums, invece, è l'impalcatura che dovrebbe reggere lo sviluppo dei trasporti su scala metropolitana nei prossimi dieci anni: le linee guida, ormai pronte, elencano i progetti avviati (isole pedonali, zone 30, bike sharing, nuovi metrò) e ordinano le priorità verso la Milano del 2022. La città d'oggi è già descritta dall'Istat: 132 giorni di sforamento del limite per il Pm10 nel 2011 (l'Ue ne dà 35), un risultato che peggiora gli 85 giorni fuorilegge del 2010. Milano è la terza città più inquinata d'Italia dopo Torino e Siracusa.

«70 MILA EURO PERSI OGNI GIORNO» - Traffico libero e incassi in picchiata: il Comune perde ogni giorno tra i 60 e i 70 mila euro di ticket non attivati. E ora? «Avanti con fermezza e determinazione per far tornare Area C» è il motto di Basilio Rizzo, presidente del consiglio comunale. Il presidente pd della commissione Trasporti, Carlo Monguzzi: «Dobbiamo lavorare per un nuovo provvedimento antitraffico nello spirito di Area C, senza aggirare l'ordinanza del Consiglio di Stato e aggiornando gli strumenti di pianificazione urbanistica». Le repliche dell'opposizione sono taglienti. Carlo Masseroli, Pdl: «Bisogna rivedere impianto, tempi e tariffe». Riccardo De Corato rilancia «la chiusura del centro» e trova una sponda sorridente nel centrosinistra: «Se va bene a lui...». Il leghista Alessandro Morelli: «Si coprano i cartelli sui Bastioni». Le associazioni ecologiste si attrezzano per l'autunno: «A settembre lanceremo una campagna di educazione civica rivolta agli automobilisti», anticipano Ciclobby, Legambiente, Genitori antismog, Fai e Wwf. Lo slogan: «Io in centro non c'entro». Il simbolo sarà un nastro blu da annodare al polso: «Come il colore del cielo che vogliamo sopra Milano».
Sotto Milano, in largo Corsia dei Servi, si trova il Mediolanum parking che ha ottenuto lo stop di Area C. I proprietari della società - che pagano l'affitto al Comune e gestiscono il garage a rotazione sulla base di una convenzione - non sono nuovi alle battaglie legali con Palazzo Marino. Negli anni scorsi si erano già opposti alla vendita della struttura decisa dalla ex amministrazione di Letizia Moratti. Il parcheggio, di proprietà demaniale, era stato inserito nel pacchetto del Fondo immobiliare gestito da Bnp: una causa attende il giudizio del Tar, una seconda è arrivata al Consiglio di Stato. Tutto torna.

Armando Stella 31 luglio 2012 | 11:04

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