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Inviato da avatar Corrado Angione il 11-08-2012 alle 08:57

L’idea del parco.
Matura intorno a metà degli anni 70.
Il primo documento in cui si parla di Parco delle Cave è del Consiglio di Zona 18 nel 1973.
Nel 1979 l’Assessore all’ambiente Ercole Ferrario fa avviare, insieme con il “gruppo acque” del CdZ 18 (Giuseppe Mazzi), la riossigenazione, in collaborazione con la SIO, e il ricambio di parte dello specchio d’acqua della cava Cabassi, con quella prov...eniente dal Villoresi, tramite la cava Aurora (il principio del sifone della damigiana).
Negli anni, il gruppo sommozzatori GEOS, recuperò dalla Cabassi un numero consistente di carcasse di autovetture e relitti vari.
Nel 1980/81 il Comune incarica gli architetti Gian Luigi Reggio e Oge Lodola di eseguire i primi studi e un Piano Particolareggiato - approvato poi nel 1986 – che individua il perimetro del parco e ne stabilisce il disegno.
Ma nonostante gli sforzi, il degrado cresce.
Solo nel 1993 iniziano i lavori sulla base del progetto Lodola-Reggio.
Nel 1996, dopo venti anni di lavoro e investimenti di diversi miliardi di lire, il Comune dispone solo di due aree da 20 ettari ciascuna, una nella zona nord e l’altra nella zona sud del parco, parzialmente realizzate.
Nel 1997, Giunta Formentini/Santambrogio, l’Amministrazione decide di cambiare radicalmente il metodo di lavoro.
Al posto del modello precedente (progettazione-quantificazione costi, bando e appalti per la realizzazione di lotti successivi, di cui furono realizzati i primi due, stati di avanzamento lavori, ecc.), affida la concessione delle aree e la gestione del parco al CFU - Italia Nostra che ha realizzato e cura il vicino Boscoincittà.
Si sblocca una situazione di stallo durata decenni.
Lo stanziamento previsto per il progetto Riggio-Lodola fu dirottato per le acquisizioni delle aree (circa 75 ettari, in aggiunta a quelli già di proprietà pubblica, in totale circa 125 ha).
A mano a mano che venivano acquisite, le aree venivano consengate a IN nell’ambito della convenzione e rese immediatamente disponibili ai cittadini, attraverso primi interventi elementari: pulizia, sfalcio, semina, spianamento terreni, riparazione delle chiuse idrauliche, scavo di canali, piantagioni, censimento ed eliminazione delle piante pericolose, manutenzione delle strade campestri:
I cittadini partecipavano attivamente alla piantumazione, attraverso le domeniche del volontariato.
Insieme con le associazioni, insediate e non, che operano nel parco e con l'azienda agricola, che partecipano al processo di costruzione del parco.

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