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Inviato da avatar Oliverio Gentile il 12-08-2012 alle 15:20

Dall'Ufficio Stampa del Comune di Milano:

Piano zanzare

Conclusa la fase 1: installate 400 bat box nei parchi milanesi

Obiettivo del Comune è arrivare a quota 1.200

Milano, 12 agosto 2012
– Il Comune ha completato la fase 1 del progetto di lotta bio-integrata alle zanzare che prevede l’impiego di pipistrelli, già naturalmente presenti nei nostri ambiti di pianura. Le prime 400 bat box (come sono stati soprannominati i rifugi in legno per questi predatori notturni) sono state collocate nei principali parchi milanesi. Obiettivo del Comune è arrivare, a breve, a installarne 1.200.

Si tratta di un progetto sperimentale per il quale sono state prescelte alcune aree verdi di Milano situate in luoghi non particolarmente rumorosi, dove i pipistrelli possono trovare quindi un habitat favorevole.

La mappa delle bat box inizia dalla Zona 1, nel parco Sempione (36 bat box), prosegue ai giardini Montanelli (31 bat box), ai Giardini di Villa Necchi (12 bat box), ai giardini Giussani (17 bat box), in Zona 6 al parco Barona (28 bat box), al parco Berna (24 bat box), al parco Cascina Bianca (66 bat box) e in Zona 7 al parco delle Cave (106 bat box), al Parco Trenno (61 bat box) e al parco Vittime del Gulag (19 bat box).

Il progetto delle bat box si aggiunge  ai tradizionali interventi di lotta contro le zanzare che il Comune mette in atto ogni anno con la finalità di limitarne il più possibile il numero e i relativi disagi ed è il risultato di  uno studio per la lotta biointegrata alle zanzare affidato ad Amsa e realizzato dal dottor Huanhauari, specializzato in tecniche biologiche e agronomiche di contrasto alle zanzare. Come base operativa per l’attuazione di questa prima fase sperimentale è stata individuata la Cascina Caldera, di proprietà comunale, all’interno del Parco delle Cave. Inoltre, attraverso un sistema Gps gestito dalle Guardie ecologiche volontarie del Comune, ogni bat box è georeferenziata in modo da sapere con precisione su quale pianta è collocata.

Per l’attuazione del piano è stato coinvolto anche il Consorzio di Cooperative Sociali “EX.it”, che ha garantito l’impiego di lavoratori svantaggiati, tra cui alcuni detenuti che operano nella falegnameria del carcere di Monza, impegnati nella realizzazione dei manufatti, e altri in regime di libertà giornaliera per la loro installazione e il successivo monitoraggio. L’Ufficio Vigilanza ecologica si è reso disponibile, inoltre, per un’attività complementare di controllo e monitoraggio dello stato di conservazione delle bat box installate.

A questa innovativa azione antizanzare, predisposta e coordinata dal Settore Politiche ambientali del Comune, collaborano anche il Settore Arredo urbano e Verde e il Settore Valorizzazione Patrimonio artistico e Sviluppo Servizi, il Presidio del Territorio e i Vigili di quartiere, Amsa, il Consorzio di Cooperative Sociali “EX.it”, la Direzione del Carcere di Monza e una rappresentanza di lavoratori svantaggiati, la Ditta Elicuneo, i risicoltori di Milano, la Società Consortile del Distretto Agricolo Milanese e Ati Agriparco.

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