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Inviato da avatar Massimo De Rigo il 20-08-2012 alle 01:24

Diciamocela tutta.

Siamo persone che hanno impegnato gran parte della loro vita al servizio di ideali per la collettività e meritiamo il dovuto rispetto.

Uno storico o un magistrato che volesse indagare su cosa è successo negli ultimi dieci anni per comprendere il tracollo del comprensorio verde ad ovest di Milano, dovrebbe aprire un riflettore su un certo tipo di "bassa politica".

È vero, la stagione secca può causare incendi, ma in questo caso i conti non tornano. Quest'incendio è solo la punta dell'iceberg che ha fatto emergere una carenza di presidio.

Tornando alla premessa - secondo la mia esperienza - la reazione a catena potrebbe essere questa:

1. Ad un certo punto della sua storia, compare improvvisamente un Programma Integrato di Intervento (quindi, sulla carta "riqualificatore" di un'area in degrado) di dimensioni spropositate (112.000 mc) a ridosso delle aree naturalistiche del parco delle Cave.

Due anni prima, per difendere il paesaggio, nelle aree ESTERNE al Parco ma limitrofe alla Cava Aurora, si erano mobilitate tutte le associazioni, i periodici di Zona, Italia Nostra, i partiti di destra e sinistra... contro una RSA per anziani!

Che vergogna per tutti noi.

Per limitare i danni paesaggistici e ambientali dell'incombete Programma Integrato di Intervento, si muove solo il CSA nella difesa del territorio, dei suoi habitat e di tutti gli ideali per cui si era creato un gruppo di associazioni solidali. Incredibilmente, la mobilitazione contro una RSA per ANZIANI questa volta è assente... anzi c'è tutto un gruppo politicamente trasversale che spinge per la cementificazione, e proprio non vuol essere coinvolto nella difesa di due boschi e di un fontanile storico cancellati dal PII.

2. Contemporaneamente, ItaliaNostra, dopo un "tira e molla" perde la gestione del Parco delle Cave. Accetta a malincuore un contratto di collaborazione, assieme ad altre associazioni staziali del Parco. Successivamente, ItaliaNostra non viene allontanata, come si è letto erroneamente, ma viene costretta ad andarsene per il mobbing di gran parte della STESSA SQUADRA che spingeva per la "riqualificazione" del PII parco delle Cave.

3. Unica voce che ha protocollato un accorato e circostanziato atto di difesa al Sindaco Moratti è stato il solito isolato CSA. Gli altri, inspiegabilmente, non si sono mossi, quando c'era tutto il tempo per farlo...

Perché?

Tutto farebbe pensare che obbedissero a precisi ordini dalle segreterie di partito, vittime di ricatti incrociati...

4. Cascina Linterno è in stato di degrado e abbandono da quando è diventata comunale.

Un vero e proprio scandalo, con la squallida azione anti-Petrarca concertata nel momento del suo Jubileum.

Non si muove nulla, nonostante la Linterno abbia molte frecce sul suo arco:

- il vincolo come Monumento nazionale del D.M. 9/3/99 ai sensi della Legge 1089 del 1939;

- le numerose lettere della Sovrintendenza (l'ultima del febbraio scorso) al Comune di Milano per un'urgente messa in sicurezza e restauro conservativo;

- il "tesoretto" di quasi due milioni di Euro, in parte del Gruppo Borio Mangiarotti per il suo recupero (scomputi urbanistici del PII Calchi Taeggi fermi da tre anni);

- la mozione europea sui 5 luoghi petrarcheschi ( http://www.patrimoniosos.it/rsol.php?op=getcomunicato&id=5221 ) prodotta dal consigliere europeo Salvini;

- l'appello sottoscritto da Philippe Daverio ed oltre 600 studiosi e concittadini per la salvaguardia della Solitudine petrarchesca di Linterno;

- gli articoli pubblicati a più riprese dai media per sollecitare un'azione (finalmente) che faccia uscire dalla palude questo nostro Monumento Nazionale. In primis la pagina della giornalista Chiara Vanzetto che ha fermato la delibera distruttiva della dimora petrarchesca:

( http://milano.corriere.it/milano/notizie/arte_e_cultura/10_dicembre_4/petrarca-cascina-linterno-18110125956.shtml )

Se si indaga chi sta dietro a questa manovra, si troverà la gran parte della STESSA SQUADRA del punto 1.

A questo proposito, consiglio di farsi un bel giro nelle "barbare" vallate bergamasche. In un paesino sperduto, a Songavazzo in alta Val Seriana, nonostante le esigue finanze, l'amministrazione comunale ha restaurato ed impreziosito con una bella targa un'umile casa dove, nel 1845, il giovane Giuseppe Verdi soggiornò per QUALCHE giorno...

Concludendo, se si vuole fare veramente chiarezza su cosa sta succedendo nel comprensorio verde ad ovest di Milano, occorre analizzare tutti questi punti, solo apparentemente disgiunti, in realtà vasi comunicanti.

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