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Inviato da avatar Enrico Vigo il 24-08-2012 alle 07:25

Gent.ma Dott.ssa Cantoni, la situazione è stata ben descritta ed è ben chiaro il quadro d'insieme, ma non è detto che per questo si siano soddisfatte le esigenze esposte di tutelare meglio l'ambiente. In ogni casa privata si fa grande consumo di olio per fritture, non solo i ristoratori, quindi in fenomeno in ambito urbano è enorme e diffuso, merita più attenzione e soluzioni più efficaci.

Occorrono contenitori di plastica riciclabile (da 5-8 litri, maneggevoli con facilità) da distribuire alle famiglie e da raccogliere conservare presso ogni famiglia, utili per versare l'olio in botti di sicurezza in metallo, carrellabili,  facilmente conservabili presso i locali condominiali e adeguate per un sistema di raccolta mensile porta-a-porta (ciclo logistico da studiare).

Costa il servizio? Problemi di sicurezza da considerare e risolvere? Certo tutto costa e una città complessa come Milano pone problemi rilevanti da risolvere, ma anche il danno all'ambiente ha un costo.

Si studi meglio il problema con l'obiettivo di medio termine di risolverlo, la difficoltà ed il costo non possono essere la giustificazione di soluzioni inadeguate, il problema è annoso e vastissimo, il danno all'ambiente ingente e continuo, oramai il pubblico è maturo e si aspetta soluzioni vere e risolutive, finalmente..., per una attenzione alla raccolta dei rifiuti sempre più incisiva e rispettosa dell'ambiente, e c'è di che gioire per questo.

Due conti (da Salumiere):

Milano, 1.300.000 abitanti, circa 350.000 famiglie (se escludiamo i single e chi non frigge) con un consumo medio di 5 litri/mese di olio per friggere esausto (per difetto) per famiglia, significa:

350.000 x 5 x 12 = 21.000.000 di litri/anno,

che finiscono nelle fogne cittadine, una bella risorsa sprecata e che devasta l'ambiente.

(per dare meglio l'idea:

se mettiamo 21.000 litri medi teorici (per facilitare i conti) per una singola autobotte da 15 metri di lunghezza

abbiamo un serpente di autobotti lungo 15.000.000 metri = 15.000 km,

15.000 : 365 =

41 km./al giorno, di autobotti in coda, solo per Milano, e l'Area Metropolitana?).

Conti sbagliati? Forse, ma da capogiro. Facendo meglio i conti (ci vuol poco) con metodo scientifico non buffonesco come quello da me usato, si ha la dimensione vera del problema che credo non si discosti di molto dall'esercizio salumieristico da me prodotto, e che a me pare enorme e significativo per il rispetto dell'ambiente; meglio soluzioni vere che gettare la "cenere sotto il tappeto", qui le istituzioni devono fissare regole più restrittive e dare inrizzi concreti.

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