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Inviato da avatar Oliverio Gentile il 24-08-2012 alle 10:01

Da milano.repubblica.it:

http://milano.repubblica.it/cronaca/2012/08/24/news/la_rabbia_dei_vigili_di_quartiere_ignorate_le_nostre_segnalazioni-41378117/

IL CASO

La rabbia dei vigili di quartiere
«Ignorate le nostre segnalazioni»

Su 30mila disservizi segnalati a Palazzo Marino, denunciano le 'sentinelle della città', solo 3mila casi sono stati risolti. L'assessore Granelli: per anni si è stati abituati allo scaricabarile tra uffici
di FRANCO VANNI

Solo un decimo dei problemi segnalati al Comune dai vigili di quartiere è stato risolto. Dalle buche in strada ai semafori guasti, dagli incroci pericolosi fino agli angoli troppo bui la sera, la soluzione ai guai comunicati dai ghisa agli “uffici competenti” si arena nel passaggio da una scrivania all’altra. Lo dicono i numeri impressi nel sistema informatico del Comune, Ambrogio: da quando lo scorso aprile il loro impiego è stato potenziato, i 350 vigili dislocati nei 136 microquartieri cittadini hanno segnalato ai vari rami dell’amministrazione 30mila cose che non funzionano in città, in base ai reclami dei cittadini strada per strada, parco per parco. Gli interventi sono però stati appena 3mila e tutte le altre segnalazioni ancora riposano nel database del Comune in attesa di essere “processate”.

«Palazzo Marino ha pensato i vigili di quartiere come sentinelle della città, ma se poi nessuno risolve i problemi il loro contributo è modesto — dice Vittorio Aristarco, dirigente di Uil Polizia locale — Mandare in strada 350 vigili senza poi avere abbastanza tecnici, operai, giardinieri e installatori pronti a intervenire in base al loro impulso è come progettare una casa con dieci geometri e un solo muratore». I sindacati, che da tempo chiedono al Comune un incontro per fare il punto sull’andamento del progetto vigili di quartiere, saranno ricevuti negli uffici di via Bergognone l’11 settembre e di nuovo il 25. Intanto, hanno raccolto le lamentele degli agenti schierati nelle nove zone di Milano nel servizio di “prossimità al cittadino”.

I racconti si somigliano un po’ tutti. Molti ghisa lamentano il fatto che il computer palmare in dotazione non funziona come dovrebbe, essendo troppo vecchio e spesso fuori uso. Fra i tanti casi di segnalazioni inevase spicca quello di un agente che racconta di avere segnalato per sei volte, in altrettanti giorni consecutivi, il guasto di un semaforo in viale Monte Ceneri e di essersi sentito rispondere ogni volta da uffici diversi che la questione sarebbe stata «presa in carico» entro la giornata, senza però ottenere risultati concreti. E c’è la situazione di carenza di personale della Zona 3, dove il numero totale dei vigili non è sufficiente nemmeno per eseguire gli ordini del comando, come i presidi “anti molestie sessuali” in via Benedetto Marcello.

«Figurarsi se abbiamo tempo di correre dietro alle segnalazioni dei colleghi quartieristi sui bivacchi di clochard o sulle auto in sosta vietata vicino alle scuole», spiega un agente. «Oggi per tappare una buca in strada ci possono volere anche settimane, mentre gli agenti sono sovraesposti ai reclami dei cittadini — dice Alfredo Masucci, di Cisl vigili — molti aspetti del progetto sono buoni, come il fatto che tutti gli agenti lavorino in coppia, ma è evidente che da un punto di vista organizzativo c’è ancora da fare».

Marco Granelli, assessore alla Sicurezza, non nega il problema e si dice determinato a rendere sempre più efficace l’azione dei vigili di quartiere sul territorio: «I ritardi nella soluzione dei problemi segnalati dai vigili non dipendono dalle carenze di organico in altri settori del Comune — dice — semmai si tratta di un atteggiamento di scaricabarile che è stato tollerato per anni, e che stiamo cercando finalmente di superare. Quanto al database degli interventi mai svolti di Ambrogio, l’obiettivo è ovviamente svuotarlo, ma con una precisa scaletta delle priorità». I tecnici dei vari assessorati coinvolti nel dare risposta alle segnalazioni dei ghisa (dalla Mobilità ai Lavori pubblici, fino all’Ambiente) si incontreranno periodicamente per fare il punto della situazione in città, stabilendo con chiarezza zona per zona e caso per caso chi abbia la competenza e il grado di urgenza degli interventi. Una sperimentazione in questo senso è già in corso. Quanto ai malfunzionamenti dei computer palmari, Granelli dice: «Abbiamo cominciato a sostituire i modelli più vecchi e tutti gli apparecchi che non funzionano saranno riparati».

Al tavolo con il Comune, i sindacati che rappresentano i vigili di quartiere porteranno anche la questione delle ferie e dei permessi, a loro dire concessi con il contagocce. «Per noi che facciamo i vigili di quartiere da anni, la situazione dei diritti sindacali va via via peggiorando — dice Paola Cassani, agente di prossimità da dieci anni e delegata della sigla Sulpm — la pretesa di avere una copertura del 100 per cento del territorio milanese si traduce in permessi per lo studio non riconosciuti e congedi di maternità che di rado corrispondono alle necessità delle lavoratrici».

(24 agosto 2012)

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