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Inviato da avatar Oliverio Gentile il 30-08-2012 alle 10:37

Da milano.repubblica.it:

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IL CASO

Palazzo Marino, il biotestamentoha spaccato la giunta di Pisapia

Il vicesindaco Guida e l'assessore Granelli invitano Majorino alla prudenza: "E' troppo avanti"
Il consigliere pd Fanzago: "Non ritengo utile sostituirci al parlamento attraverso una delibera"
di ILARIA CARRA

Palazzo Marino, il biotestamento ha spaccato la giunta di Pisapia

Sulla serietà del tema tutti d’accordo. Ma è l’unico argomento che unisce, se si analizzano le reazioni della politica alla proposta di testamento biologico. Il resto sono dubbi e divisioni, con l’ala cattolica della maggioranza che si spaventa e fa passi indietro, la giunta che si spacca, e l’opposizione - prevedibile - con l’ex vicesindaco Riccardo De Corato che grida «all’ennesima farsa».  La libertà di scelta sui trattamenti di fine vita è la questione che, dopo il registro delle unioni civili poi approvato, torna a dividere la politica. A partire dalla stessa giunta. Si corre troppo, per i cattolici.

«Su un tema etico con una valenza così rilevante serve più prudenza — sostiene il vicesindaco, Maria Grazia Guida — porre delle affermazioni di principio non è utile alla vita dei cittadini». Perplesso anche l’assessore alla Sicurezza, Marco Granelli, che chiede «un dibattito serio trovando un equilibrio fra la tutela della vita e il rifiuto dell’accanimento terapeutico, ma la sede non è quella del Piano di zona. Ciò non vuol dire che non se ne debba parlare: sarei favorevole a regolamentare l’autonomia sulla scelta delle cure senza prevaricazioni». Contrario a «fughe in avanti» il consigliere comunale Andrea Fanzago, esponente dell’ala cattolica del Pd: «Non è utile sostituirci al parlamento con una delibera del consiglio senza rispettare i livelli istituzionali: non vale la pena fare la gara a chi arriva per primo».

Cauto ma pronto al dialogo Marco Cormio, consigliere comunale del Pd ed esponente dell’anima più cattolica dei democratici: «Possono esserci visioni diverse sul tema, ma discutiamone per capire i tempi e i modi migliori per affrontarlo». Carmela Rozza, capogruppo pd in Comune, dice «sì al biotestamento ma il luogo ideale in cui discuterne è il Consiglio, dove già dovrà essere discussa la delibera dei Radicali». Ettore Martinelli, responsabile dei Diritti nella segreteria nazionale del Pd, ritiene che «nel vuoto legislativo qualsiasi atto è di civiltà», ma dice «no alle strumentalizzazioni sui diritti civili». L’assessore Pierfrancesco Majorino difende l’iniziativa: «Non ci saranno forzature, per istituire il registro servirà una delibera ad hoc che il consiglio comunale farà solo se lo riterrà opportuno». Stefano Boeri, titolare della Cultura, lo sostiene: «Una legge nazionale non sia un’occasione di conflitto fra laici e cattolici».

L’opposizione punta sull’inopportunità che si affronti il tema del fine vita a livello locale per andare all’attacco. «Il tema va trattato in parlamento — denuncia Giulio Gallera, coordinatore cittadino del Pdl e tra i più laici nel partito — Non ci presteremo a un dibattito sterile che non porta a nulla. Io sono anche contrario all’accanimento terapeutico, ma bisogna discuterne nelle sedi giuste». Per il capogruppo pdl Carlo Masseroli, «trattare il tema in modo così banale è inopportuno: la notizia mi ha lasciato i brividi». Accolgono invece con favore l’iniziativa i Radicali, con il consigliere Marco Cappato che, oltre a ricordare che l’assenza di una legge in materia non impedisce ai comuni di istituire un registro dei testamenti biologici, rimarca che «tale richiesta è già avanzata da oltre 11mila milanesi che hanno sottoscritto le proposte di iniziativa popolare dei comitati “io scelgo” e “Milano radicalmente nuova”».

Sel esulta: «Si prosegua lungo la strada laica, civile e aperta intrapresa prima dell’estate con il registro delle unioni civili» chiede il consigliere Luca Gibillini. A favore anche i Valdesi. Il pastore della chiesa valdese di Milano, Giuseppe Platone, spiega: «Siamo depositari già di quasi 800 testamenti di milanesi e crediamo nell’autodeterminazione della persona. Ci rallegriamo di questo percorso avviato». Soddisfatti anche i socialisti: «Un provvedimento per mettere Milano al pari con l’Europa», ha detto il consigliere psi Roberto Biscardini.

(30 agosto 2012)

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