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Inviato da avatar Anna Scavuzzo il 31-08-2012 alle 14:35

Ricevo e a mia volta suggerisco la lettura dell'articolo "Tre big per i trasporti di Torino", pubblicato su Il Sole 24 Ore di oggi, 31 agosto 2012. (non lo trovo disponibile sul sito de IlSole, è comunque disponibile qui

http://www.swas.polito.it/services/Rassegna_Stampa/dett.asp?id=4028-159388558)

Mi fermo sulle ultime righe riportate nella didascalia, proprio in fondo.

Sto raccogliendo un po' le idee e mi sembra interessante poter ragionare e riflettere con contributi di altri.

Mi chiesi tante volte che cosa avrebbe potuto succedere alla Milano che non avesse voluto rispettare il patto di stabilità. Andare a dismettere una parte del patrimonio oppure decidere di non rispettare obiettivi di bilancio perlomeno discutibili?

Me lo chiesi durante le discussioni e i Consigli di novembre, cercando di capire quale fosse la logica che guidava Torino, che andava in direzione diversa da quella scelta da noi milanesi...

Oggi mi sembra che il caso di Torino presenti molto punti problematici.

Non è finita bene, anzi, non sta finendo bene per nulla.

Le restrizioni imposte dal rispetto del patto di stabilità sono vessatorie, ma decidere di non rispettarlo (come urlava qualcuno, come chiedeva qualcuno, come proponeva qualcuno) non ha portato - almeno a Torino... - risultati meravigliosi. Anzi, di fatto nuove dismissioni perché in un modo o nell'altro i conti bisogna che tornino.

Altrimenti è tutto fermo.

O sbaglio?

Mi interessano (senza retorica, né polemica) eventuali commenti.

Anna

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