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Inviato da avatar Bruno Alessandro Bertini il 02-09-2012 alle 14:29

Noto un atteggiamento che non condivido.

L'intransigenza nel considerare le aree di bonifica stride con la sufficienza con cui si parla di aree "formalmente" chiuse al pubblico.

Mi sta bene un discorso preciso e manageriale, da azienda che deve pensare ai bilanci e a salvaguardare i propri dipendenti.

Se l'amsa è un'azienda dove il bilancio economico viene messo prima del servizio pubblico offerto è giusto essere inflessibili e lasciare l'amianto esposto a due metri dall'area assegnata (anche se la logica sarebbe fare un intervento unico e completo anche perché le fibre se ne fregano delle aree colorate).

Con inflessibilità svizzera, se l'area non è compresa nell'accordo non si tocca.

Con pari intransigenza però, un responsabile informato dei fatti non può liquidare fatti gravi di cui è a conoscienza usando la parola "formalmente" lasciando intendere che ci sono gravi negligenze da parte di qualcuno.

L'area non bonificata è interdetta al pubblico, ci sono responsabili che devono segnalare e far rispettare questa imposizione.

In modo molto italiano sembra che vada bene che ci sia gente che dovrebbe farlo ma non lo fa.

Chi è a conoscienza di questi fatti e delle persone responsabili dovrebbe denunciarle per lo stesso principio di intransigenza che se è giusto quando le regole ci favoriscono è parimenti giusto anche quando fare il nostro dovere non ci porta profitto.

L'area non bonificata è pericolosa: va segnalata, protetta, controllata.

Chi non lo fa si rende colpevole di negligenza.

In Italia capita troppo spesso che i poveri cittadini devono subire leggi, leggine e regolette assurde e poi ai piani alti possono fare quel che vogliono e nessuno è mai responsabile.

Mi viene da suggerire ai residenti di comprarsi un paio di tute di protezione e spostare l'amianto di qualche metro fin dentro l'area consegnata.

Allora l'Amsa sarebbe obbligata a farsene carico, ma loro sarebbero probabilmente passibili di sanzione per aver abbandonato (o meglio spostato) amianto in un parco pubblico varcando un'invisibile linea che lo divide dalla inviolabile terra di nessuno.

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