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Inviato da avatar Salvina Inzana il 03-09-2012 alle 21:01

Egregia Assessore M.Grazia Guida,

l'I.S.C. Val Lagarina, in v. Val Lagarina n.44, comprende ben tre plessi scolastici e, precisamente, due primarie e una secondaria. Queste scuole registrano, sempre di più, un'alta frequenza di alunni stranieri. Qualche anno fa erano due gli insegnanti facilitatori incaricati di alfabetizzare i bambini al fine di comprendere ed imparare la nostra lingua, spesso completamente sconosciuta, per un buon inserimento e rendimento in classe ma, purtroppo, in seguito i docenti sono stati ridotti da due ad uno ed, attualmente, a metà (cioè mezzo orario, quindi l'iniziale monte ore di 48 è stato portato a 24 e, ora, a 12 ore, pur con un'utenza di stranieri, nel frattempo, maggiorata). Ma non è finita. Da un paio d'anni la scuola rischia di non poter usufruire nemmeno di queste 12 ore, in quanto, nonostante la domanda in merito al facilitatore venga regolarmente inoltrata alla chiusura dell'anno scolastico, all'inizio del nuovo anno non risulta nessuna risposta da parte del Provveditorato. L'anno scorso la sopraddetta risposta confermativa è giunta a fine dicembre, con gli intuibili disagi conseguenti: spostamento degli insegnanti dalle classi, spiacevole distacco dagli alunni, irritazione dei genitori e tanto tempo perso (non più recuperabili) per gli alunni stranieri. Anche quest'anno sta avvenendo lo stesso iter. E il 12 settembre la campanella suonerà anche per gli alunni, italiani e stranieri. E non è solo una esigenza didattica, ma di serenità interiore. Questi bambini, catapultati in una scuola che dovrebbe rappresentare un ambiente amico, all'improvviso si sentono trasformati come in pesciolini rossi chiusi in un acquario: non comprendono, nè sanno farsi comprendere ed esprimersi. E non mi riferisco solo al linguaggio o ai bisogni materiali, ma anche alle emozioni. Io ho vissuto l'esperienza di una bimba egiziana che, appena arrivata in Italia, non era in grado di esternare le sue intense emozioni. Mi sono rimaste impressi il suo sguardo disperato, la sua sofferenza, la sua rabbia, la sua paura e le sue lacrime. Veri e propri attacchi di panico. I docenti  facilitatori hanno soprattutto a cuore anche questo obiettivo: evitare, in uno dei periodi più delicati della crescita di questi bambini, degli stati d'animo le cui conseguenze potrebbero lasciare delle cicatrici indelebili ed in grado di segnarli anche da adulti. Pur dipendendo la scuola dal Provveditorato, mi chiedo se come attenta e sensibile  Assessore all'Istruzione, come ha dimostrato di essere, possa sostenere noi insegnanti nel nostro voler portare avanti, con le dovute attenzione, sicurezza e serenità, questo progetto di alfabetizzazione, valido sempre ma, ancora di più, se la scuola in oggetto è in un'area definita a rischio, come la nostra a Quarto oggiaro.

Grazie per l'attenzione.

Salvina Inzana, insegnante nel plesso di v. val Lagarina.

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