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Inviato da avatar Enrico Vigo il 11-09-2012 alle 13:52
Le ragioni dell’arretratezza italiana, ambientalisti incoerenti e sindacato ottuso:

http://milano.corriere.it/milano/not...72366912.shtml

IL RIDIMENSIONAMENTO DEL FORLANINI PER PROMUOVERE IL RUOLO INTERNAZIONALE DI MALPENSA
Sindacati e ecologisti: Linate non si tocca
Rivolta contro l'ipotesi di ridurre lo scalo a navetta Milano-Roma. Le imprese: parliamone
Lo scalo di Linate
Il «no» di Legambiente è secco: Linate non si tocca. Il sindacato sceglie il «ni»: senza certezze sui vantaggi per Malpensa, secondo Cisl e Cgil milanesi non ha senso ridimensionare il Forlanini. Più possibilista la Uil. Il mondo produttivo meneghino non si mette di traverso. Consapevole che se c'è una speranza di trasformare Malpensa nell'aeroporto sognato negli anni '90 - e cioè uno scalo internazionale in grado di collegare il Nord Ovest con la Cina, il Brasile o l'India senza scali - questa passa attraverso un ridimensionamento di Linate.
È tutta in questa sintesi la reazione del territorio allo studio Ambrosetti presentato domenica a Cernobbio. Cento pagine per spiegare che ormai gli hub dei milanesi si chiamano Charles de Gaulle, Heathrow, Schiphol. E Linate è il vero complice di questa fuga. Il tutto mentre, sul fronte della politica, il presidente della Lombardia, Roberto Formigoni, ribadisce la posizione del Pirellone: «Noi puntiamo su Malpensa perché da Malpensa si può partire direttamente per tutte le connessioni del mondo. Da Linate devi per forza fare scalo a Francoforte, Parigi o Londra». Sul fronte opposto l'ex vicesindaco di centrodestra Riccardo De Corato: «Ci batteremo perché da Linate non venga tolto un solo volo».
Dario Balotta, responsabile Trasporti per Legambiente Lombardia, non ha mezze misure. «Oggi che stiamo costruendo il metrò per Linate vogliamo svuotare il Forlanini? Ridicolo. Facciamocene una ragione: Malpensa non sarà mai l'hub del Nord Italia. Abbiamo già investito sullo scalo varesino 1,5 miliardi di euro e adesso si vogliono buttare altri soldi per una terza pista. Errare è umano, perseverare sarebbe imperdonabile». Il mondo produttivo, da Confcommercio ad Assolombarda, pare disponibile a inghiottire l'amara medicina del dimagrimento di Linate se questo vale a garantire collegamenti diretti, più veloci e quindi meno costosi. Per finire il sindacato. La Cgil lancia l'idea di un referendum tra i cittadini. «Sarebbe il modo giusto per affrontare il problema», propone il segretario generale milanese, Onorio Rosati. Che aggiunge: «A nostro parere, però, ridimensionare drasticamente Linate, senza garanzie per il futuro a Malpensa, non ha senso». Simile la linea della Cisl di Milano. «Le entrate di Linate hanno salvato i conti Sea dopo il dehubbing Alitalia. Sacrificare il Forlanini senza un progetto serio per Malpensa sarebbe sbagliato». Più possibilista la Uil di Walter Galbusera: «Il punto è fare in modo che da Linate non si parta per fare tappa in altri aeroporti». Sullo sfondo il problema dei problemi: trovare un vettore disposto a trasformare Malpensa in un hub.
Rita Querzé11 settembre 2012 | 9:26


Poi arriva la categoria dei “giornalisti-tecnici”, con dichiarazioni che un ripetente del primo anno di ragioneria sarebbe in grado di controbattere e zittire:

http://milano.corriere.it/milano/not...72366951.shtml
L'EDITORIALE
Ma Linate non va ridotto
Si riapre il dibattito sugli scali
Viva Malpensa, muoia Linate. Un grido che avevamo già sentito quindici anni fa. Oggi ritorna vestito da piano strategico. Un piano serio, elaborato da esperti che ha provocato anche ripensamenti nel ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera. Certo il cittadino non potrà contrapporre molte argomentazioni tecniche ed economiche alle ragioni degli addetti ai lavori, ma alcune considerazioni di buon senso, quelle sì.
La prima: arrivare dopo ore di viaggio, prendere un taxi ed entrare in casa è impagabile. E questa non è solo una considerazione di buon senso, ma ha rilievo per i turisti e per gli uomini d'affari. Eliminare la mezz'ora abbondante del trenino Cadorna-Malpensa non è cosa da poco. Infatti il mercato, cioè gli utenti, hanno premiato Linate. Non solo: hanno premiato anche Orio al Serio, considerato (a torto o a ragione) più comodo, meno a rischio di perdere il volo per chi va all'aeroporto in auto e ricco di offerte. Con la stessa logica Orio dovrebbe essere limitato ai voli Bergamo-Londra?
La seconda considerazione: limitare lo scalo Forlanini alla navetta Milano-Roma sarebbe come uccidere la gallina dalle uova d'oro. Uccidere perché nessuno sa esattamente, oggi, come si evolveranno le preferenze degli utenti riguardo alla scelta treno-aereo. Con i prezzi dei treni in concorrenza (e quindi in calo) e i tempi tutto sommato equivalenti, non si può escludere una diminuzione in prospettiva dei passeggeri da Linate per la capitale.

Il mercato ha premiato Linate, dicevamo. Forte di questa realtà il Comune di Milano ha pensato di portare una linea del metrò fino allo scalo. Dovrebbe essere completata entro il 2015, con un investimento di 1,7 miliardi di euro. Tanti, ma spesi a fronte del funzionamento a pieno regime dell'aeroporto. Senza voli niente passeggeri sul metrò. Può essere stato un errore puntare su Linate, come sostiene il ministro Passera, però la verità è che si è puntato su Malpensa e lo scalo varesino non ce l'ha fatta, tradito per varie ragioni da Alitalia. Riproporre la grande Malpensa senza mercato, ma per scelta tecnico-politica, questo sì potrebbe rivelarsi un nuovo errore. Insomma: gli esperti dopo 15 anni devono proporci un'idea vera che tenga conto della complessità dell'evoluzione del mercato e della presenza di altri scali nel Nord. Idee nuove e non proposte d'antan .
Antonio Morra11 settembre 2012 | 9:23


fanno cadere le braccia!
Questa la mia proposta per Linate ridotto:
( 1 ) sostanziosa riduzione lineare % di tutti i voli di Linate (con opzione di riprotezione via MXP, con un listino servizi a costi decrescenti in base al n° voli operati da MXP, più voli meno costi unitari),
( 2 ) limitazione n° voli/ora per rendere l'aeroporto più sicuro in rapporto alle sue strutture oggi sotto stress,
( 3 ) estensione della night no-fly hours di ulteriori 3 ore gionaliere di chiusura operativa, a tutela dei popolosi centri abitati limitrofi (inquinamento acustico e dell'aria):
mattino apertura: anzichè alle 06.30 dalle 07:15
sera chiusura.....: anzichè alle 23:00 alle 20:45
( 4 ) chi ha un solo volo non deve ridurre nulla;
( 5 ) vanno facilitati e promossi i cambi di destinazione da hub ad aeroporto secondario (es. Roma CIA al posto di LIN, in Europa idem);
( 6 ) in subordine al punto ( 5 ) occorre facilitare e promuovere iniziative per le nuove destinazioni per aeroporti minori voli point-to-point P2P;
( 7 ) i voli charter possono rimanere, quota da stabilirsi;
( 8 ) la taratura della riduzione dei voli va fatta nel pieno rispetto delle normative sulla sicurezza considerando il layout attuale dell'aeroporto e le sue infrastrutture, qualsiasi iniziativa futura di upgrading infrastrutturale deve servire ad aumentare sicurezza e comfort e la riduzione dei costi di esercizio, senza incrementare il numero dei  voli giornalieri.

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