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Inviato da avatar Salvina Inzana il 11-09-2012 alle 21:04

La Fitorimediazione (allego sotto un documento in merito, ma ce ne sarebbero molti altri), già contemplata nella normativa Ronchi ed ancora ripresa e caldeggiata nella aggiornata normativa che regola le bonifiche, era, nell'ex Parco Concilio, già IN ATTO! Ma non è stata nemmeno presa in considerazione, dato che Luigi Vigani, dirigente del Settore Decoro Urbano e Verde, per sua  stessa pubblica ammissione, nè la conosce nè ne ha mai sentito parlare. Evidentemente anche il resto della ex Giunta al riguardo era (ed è, a quanto pare, anche quella attuale) disinformata. Tale "ignoranza" ha causato un vero inutile e devastante scempio ai danni di tutti i cittadini. Tramite regolare richiesta agli atti abbiamo domandato dove fossero finiti gli alberi abbattuti. Dopo quasi un anno non abbiamo ancora ricevuto nessuna risposta. Intanto nel Parco Simoni, gemello del Concilio, la Fitorimediazione continua alla grande, all'insaputa delle sopraddette amministrazioni.

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Alberi per bonificare i siti contaminati

Monday, May 28th, 2012

Il fitorimedio (da Remida)

MILANO - Per ripulire i siti inquinati pianteremo alberi. Sarà, infatti, grazie all’aiuto delle piante capaci di reagire ai contaminanti, che potremo riutilizzare e sfruttare i terreni contaminati come serbatoio energetico. Una procedura basata su criteri scientifici chiamata fitorimedio, messa punto negli Usa e sperimentata con ottimi risultati per la produzione di biomassa, a partire dal 2001. E che ora, comincia a fare capolino come possibile soluzione anche nel nostro Paese.

LA SITUAZIONE ITALIANA - Una situazione, del resto, quella italiana che diventa con il passare degli anni e l’assenza di una normativa specifica ricca di casi di difficile gestione. Con migliaia di ettari ancora pieni di amianto, centinaia di aree industriali dismesse abbandonate a se stesse e bonifiche urgenti che, per mancanza di tempo o denaro, non vengono fatte. E siti di interesse nazionale da ripulire scaricati sulle spalle delle pubbliche amministrazioni comunali. Ma anche, operazioni effettuate con tecniche talmente distruttive per i terreni da lasciare dei veri e propri vuoti biologici. Tecniche di recupero basate sulla sterilizzazione e messa in discarica della terra contaminata che cancellano per sempre ogni forma di vita. Troppo spesso utilizzate per star dietro agli interessi economici che gravitano attorno ai siti da decontaminare: dall’apertura di un nuovo centro commerciale a evitare una multa da parte della Comunità europea. Eppure, è ormai accertato che ci sono altri sistemi. Tra cui, per combattere l’inquinamento del sottosuolo le tecniche vegetali.

FITORIMEDIO – A risolvere, quindi, due problemi gravosi come inquinamento e produzione di energia, le prime sperimentazioni in Italia con protagoniste le piante. Messe in atto in quasi tutte le regioni, dal Veneto al Trentino, dalle Marche all’alto Lazio, con la pulizia di un sito a Porto Marghera, fino a quelle dove il problema contaminazione sembra essere all’ordine del giorno come la Campania. «L’utilizzo delle piante per la decontaminazione», spiega Paolo Sconocchia, direttore della sezione energia dell’Arpa di Terni, «rappresenta per l’Italia un grande passo avanti. In questi anni, del resto, sono tante le comunità scientifiche e i poli di ricerca universitari che hanno sperimentato le fitotecnologie e selezionato piante e alberi da piantare in modo da ottenere la giusta interazione tra specie botaniche e microrganismi dei terreni».

INQUINAMENTO - Ogni pianta utilizzata nel processo del fitorimedio, infatti, viene scelta per le sue caratteristiche naturali di metabolizzazione degli elementi inquinanti. Dall’affinità con i metalli alla capacità di ripulire l’acqua dalle sostanze tossiche. «Per questo motivo», prosegue Sconocchia, «quando non c’è fretta si possono cercare, a seconda dei casi, le soluzioni migliori. Individuando con successo la pianta più adatta a svolgere la decontaminazione. Sono centinaia, per fortuna, le piante che si prestano a svolgere diverse operazioni.

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